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Ḫattuša (Hattusha) fu la capitale dell'impero ittita, oltre che un centro religioso di primo ordine e un importante centro culturale. Oggi è un sito archeologico in Turchia, nei pressi dell'attuale villaggio di Boğazkale, nella provincia di Çorum, all'interno di un'ansa del fiume Kızılırmak (Marashantiya nelle fonti ittite e Halys in quelle greche) nell'Anatolia centrale, a circa 145 km a nord-est di Ankara, a una quota media di 1 100 metri sul livello del mare. Il sito è stato inserito tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO nel 1986.

La parte più estesa del sito è costituita dalla Città Bassa che si estende a sud per circa 1 km², ed è cinta da mura con porte decorate con rilievi raffiguranti guerrieri, leoni e sfingi. All'esterno delle mura si trova la necropoli, contenente vari sepolcri. Le stime attuali indicano una popolazione tra i 20 000 e i 40 000 abitanti nel periodo d'oro. Le case comuni erano costruite in legno e mattoni di fango, e per questo motivo non restano altre testimonianze che le mura in pietra dei templi e dei palazzi.

Con più di 30 000 tavolette cuneiformi riportate alla luce ininterrottamente dall'inizio degli scavi, Ḫattuša rappresenta il sito dal quale provengono la maggior parte delle nostre conoscenze sulla civiltà ittita oltre che notevoli testimonianze, grazie all'importanza del regno, sulla situazione di tutto il Medio Oriente. Una tavoletta riporta i dettagli del trattato di pace fra Ittiti ed Egizi, ai tempi del faraone Ramesse II, dopo la battaglia di Qadeš attorno al 1283 a.C. Una copia è esposta presso le Nazioni Unite a New York quale esempio di uno dei primi trattati di pace internazionali.

La città venne distrutta intorno al 1200 a.C., alla caduta dell'impero ittita, durante quel periodo storico definito come il collasso dell'età del bronzo. Anche dopo la caduta del regno ittita il sito fu regolarmente occupato nel corso dei secoli successivi, fino all'attuale villaggio turco, senza però mai più avvicinarsi allo splendore della antica città.

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