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Il caso dello smemorato di Collegno, noto anche come caso Bruneri-Canella, è un famoso caso giudiziario e mediatico che si svolse in Italia tra il 1927 e il 1931, riguardante un individuo affetto da amnesia ricoverato presso il manicomio di Collegno. Egli fu identificato dalle rispettive famiglie sia come il professor Giulio Canella, disperso durante la Prima guerra mondiale, sia come il latitante Mario Bruneri. La questione della sua identità fu oggetto di discussione sia sui giornali sia nei tribunali. Sebbene il processo civile avviato per la sua identificazione stabilì che lo smemorato fosse in realtà Bruneri, la famiglia Canella continuò a riconoscerlo come il proprio congiunto.

A causa dell'interesse mediatico suscitato dalla vicenda lo «smemorato di Collegno» divenne lo smemorato per antonomasia e l'espressione entrò nell'uso comune per indicare «una persona molto disattenta, che dimentica qualsiasi cosa» o in particolare «chi finge di non capire», «chi fa il finto tonto».

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