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Reichsmarine era il nome assunto dalla marina militare della Germania dal 1919 fino al 1935, anno in cui Adolf Hitler annunciò la nascita della Kriegsmarine.

Al termine della prima guerra mondiale, le unità militari dell'Impero tedesco si erano in gran parte disgregate come forze combattenti e la nuova Repubblica di Weimar, in seguito alle limitazioni quantitative e qualitative imposte trattato di Versailles, non poteva disporre che di una forza militare con capacità puramente difensive; un decreto del 6 marzo 1919 stabilì quindi la costituzione di una Vorläufige Reichswehr, comprendente un Vorläufige Reichsheer (le forze terrestri) e una Vorläufige Reichsmarine. La denominazione di "Reichsmarine" fu poi ufficialmente assunta dalle forze navali il 23 marzo 1921.

Sotto la direzione degli ammiragli Paul Behncke e Hans Zenker, la Reichsmarine si riorganizzò come forza combattente a dispetto dei forti limiti imposti dal trattato di Versailles: le poche e vecchie unità concesse furono rimesse in efficienza, e già a partire dai primi anni 1920 iniziò la progettazione e costruzione di navi di nuova concezione; contemporaneamente, i vertici militari tedeschi avviarono una serie di programmi segreti volti ad aggirare in maniera illegale le clausole di Versailles, in particolare per quanto riguardava lo sviluppo e l'addestramento all'impiego di armamenti vietati, primi tra tutti i sommergibili.

Nel 1933, in seguito alla nomina di Adolf Hitler a Cancelliere del Reich, il programma di espansione fu ulteriormente potenziato mentre la Germania si liberava progressivamente dei limiti imposti dal trattato di Versailles; nel 1935, con il completo rigetto del trattato e la costituzione di nuove forze armate tedesche, la vecchia Reichsmarine assunse quindi la nuova designazione di Kriegsmarine ("Marina da guerra").

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