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La campagna delle isole Gilbert e Marshall si svolse tra il novembre 1943 e il febbraio 1944 nell'ambito dei più vasti eventi del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale. La campagna vide le forze aeree, navali e terrestri degli Stati Uniti d'America lanciare l'invasione anfibia degli arcipelaghi delle isole Gilbert e delle isole Marshall nell'oceano Pacifico centrale, controllati dalle truppe dell'Impero giapponese; l'offensiva statunitense fu l'atto di apertura di un secondo grande fronte di conflitto nel Pacifico centrale, le cui operazioni si svolsero in parallelo a quelle del teatro del Pacifico sud-occidentale che avevano centralizzato l'attenzione di Stati Uniti e Giappone dalla metà del 1942.

Vi fu una netta differenza tra le operazioni svoltesi nelle Gilbert e quelle nelle Marshall. Ancora relativamente inesperte in materia di attacchi anfibi, le forze statunitensi intesero usare la campagna per la conquista delle Gilbert come grande esercitazione in vista delle future offensive nel Pacifico centrale; tattiche ed equipaggiamenti non erano tuttavia ancora completamente messi a punto e, per quanto dall'esito scontato stante la sproporzione delle forze in campo, l'eliminazione delle guarnigioni giapponesi fu ottenuta solo al termine di sanguinosi scontri. La battaglia di Tarawa (20-23 novembre 1943), in particolare, vide le unità dello United States Marine Corps subire pesanti perdite umane per conquistare solo una minuscola isoletta del Pacifico; la guarnigione giapponese che la occupava, piuttosto che arrendersi, oppose una resistenza fanatica finendo completamente annientata.

L'esperienza accumulata nelle Gilbert fu tenuta in conto per la successiva offensiva nelle Marshall, che si svolse invece senza eccessivi problemi per le forze statunitensi. Precedute da imponenti bombardamenti aerei e navali e appoggiate da reparti corazzati, le forze statunitensi invasero alcuni dei principali atolli delle Marshall, conquistandoli a dispetto della strenua resistenza giapponese; gli statunitensi si assicurarono il controllo dell'atollo di Kwajalein (31 gennaio - 3 febbraio 1944) e di quello di Eniwetok (17-23 febbraio), mentre le restanti isole tenute dai giapponesi furono aggirate e neutralizzate tramite periodiche campagne di bombardamento. La flotta giapponese, soverchiata numericamente e qualitativamente da quella statunitense, si rivelò del tutto incapace di impedire l'offensiva; la grande base navale giapponese di Truk fu anzi duramente colpita e di fatto neutralizzata da un'incursione di portaerei statunitensi tra il 17 e il 18 febbraio 1944. La campagna delle Marshall portò allo sfondamento della prima barriera difensiva allestita dai giapponesi nel Pacifico centrale, aprendo all'avanzata degli statunitensi alla volta del Giappone stesso.

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