Strategia del Sud

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La Strategia del Sud o Southern Strategy identifica una strategia politico-elettorale del Partito Repubblicano utilizzata negli Anni 60/70 negli Stati del Sud e del Profondo Sud per intercettare i voti dei bianchi suprematisti contrari alla svolta per i diritti civili del Partito Democratico.

Gli Stati del Sud degli Stati Uniti d’America

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene la frase "Strategia del Sud" sia spesso attribuita allo spin doctor del Presidente Nixon Kevin Phillips, non è stato lui a crearla ma a renderla popolare. In un'intervista inclusa in un articolo del New York Times del 1970, Phillips dichiarò la sua analisi basata su studi sul voto etnico:

D'ora in poi, i repubblicani non otterranno mai più del 10-20% dei voti dei neri e non avranno bisogno di altro... ma i repubblicani sarebbero miopi se indebolissero l'applicazione del Voting Rights Act: più neri si registreranno come democratici nel sud, prima i bianchi razzisti lasceranno i democratici e diventeranno repubblicani. Ecco dove stanno i voti. Senza questo stimolo da parte dei neri, i bianchi ricadranno nel loro vecchio e confortevole accordo con i democratici locali.

La strategia aveva lo scopo di intercettare l’elettorato bianco e razzista invertendo le posizioni degli anni precedenti: i repubblicani sono diventati i sostenitori del decentramento e del potere in mano ai singoli Stati (appoggiando quindi le tesi dei democratici razzisti), mentre i democratici intercettavano i voti delle persone di colore favorevoli ai diritti civili e degli antisegregazionisti. I due maggiori partiti del sistema politico statunitense hanno quindi scambiato le posizioni assunte durante la guerra civile.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Le conseguenze della strategia del Sud sono state un graduale avvicinamento dei segregazionisti al Partito Repubblicano, mentre un progressivo avvicinamento dei neri ai democratici: questa tendenza non è stata rispettata nelle Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1976, quando il Sud rimase saldo nelle mani di Jimmy Carter, Governatore della Georgia. Nelle elezioni successive, i repubblicani vinsero in grande parte negli Stati del Sud, avendo intercettato l’elettorato bianco e conservatore. Inoltre, diversi dirigenti ed esponenti del Partito Democratico segregazionisti e conservatori hanno cambiato partito, scegliendo appunto il Partito Repubblicano, accelerandone così la presenza e la rimonta negli Stati del Sud

Anche nei tempi più recenti gli Stati del Sud mantengono saldamente la dominazione del Partito Repubblicano, che tuttora intercetta i voti delle fasce più conservatrici della popolazione: ad oggi, gli Stati di Texas, Florida, Alabama, Georgia, Mississippi, Louisiana, Tennessee, Arkansas e Carolina del Sud sono governati da Governatori repubblicani.

Come è possibile notare, la Strategia del Sud si é dimostrata vincente e ha contribuito a modificare in maniera radicale l’equilibrio politico ed elettorale degli Stati Uniti d’America.