Stemma del Regno di Napoli

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Voce principale: Regno di Napoli.
Stemma del Regno di Napoli
Blasonatura
Inquartato: nel primo e nel quarto d'Aragona; nel secondo e nel terzo interzato in palo d'Ungheria antica, d'Angiò-Sicilia e di Gerusalemme.

Lo stemma del Regno di Napoli ha assunto, nel corso dei secoli, molteplici configurazioni, retaggio delle diverse dinastie succedutesi al trono di Sicilia citeriore. Elementi costanti presenti nella massima parte delle insegne adottate dai sovrani del Regno di Puglia furono l'arme d'Angiò-Sicilia, la Croce di Gerusalemme e i Pali d'Aragona.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Angioino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma degli Angiò.

Il primo stemma adottato dal Regno di Napoli riprendeva i simboli angioini ed era rappresentato da uno scudo di gigli in campo blu sormontato da un lambello. Poiché nel 1277, Maria di Antiochia, che era stata la legittima pretendente al trono di Gerusalemme dopo la morte di Corradino di Svevia, ma non era stata riconosciuta dall'Alta Corte, vendette i suoi diritti a Carlo I d'Angiò, che aggiunse l'insegna dei re di Gerusalemme a quelle del Regno. Tra il 1382 e il 1453 i rami di Angiò-Durazzo, già sovrani d'Ungheria, e di Angiò-Valois, conti di Valois, furono in concorrenza per la corona di Napoli. Perciò allo stemma del regno furono aggiunte le armi della casata aspirante al trono. Il conflitto terminò solo con Renato I di Napoli, duca di Lorena e Bar e conte di Provenza, del ramo di Angiò-Valois, che però fu nominato erede di Giovanna II di Napoli, del ramo di Angiò-Durazzo. Renato unì le sue armi a quelle del regno. in questo periodo i re di Napoli usarono come impresa araldica, un trono d'oro fiammeggiate di rosso detto " Siti perillòs". Tuttavia, ne usavano anche altri, un libro aperto visto in prospettiva, una spirale di cardi d'oro, un ragno sulla sua tela, ed un'impresa, costituita dal motto " ANTE SIEMPRE ARAGORA ".

Periodo Aragonese e interregni francesi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1442 Alfonso I, già re di Sicilia, conquistò il Regno di Napoli, che lasciò in eredità al figlio Ferdinando I. Ferdinando, riprendendo lo stendardo del Regno creato dal padre, creò il proprio stemma inquartando le Barre di Aragona con le armi degli Angiò-Durazzo. Durante il dominio aragonese vi furono due brevi interregni francesi: nel 1495, con Carlo IV, e tra 1501 e il 1504, con Luigi II (V). Nel primo interregno venne utilizzato uno stemma che inquartava i gigli di Francia con le armi di Gerusalemme, mentre nel secondo fu usato uno stemma che con le armi di Gerusalemme inquartava lo stemma degli angioini. Quando Ferdinando III conquistò il Regno, inquartò le armi di Sicilia e di Napoli, private dello stemma angioino, con le armi di Castiglia e León, il tutto innestato in punta dallo stemma di Granada. Sua figlia Giovanna III, sposa di Filippo d'Asburgo, inquartò le armi del padre con quelle del marito, che includevano gli stemmi d'Austria, Tirolo, Borgogna, Brabante e Fiandre.

Periodo borbonico[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nonostante fosse stato incoronato come Carlo III di Sicilia e Carlo VII di Napoli, poiché non si era tenuto conto di Carlo d'Asburgo, negli atti ufficiali si firmava sempre come Carlo, senza usare alcun numerale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]