Spermophilus nilkaensis

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Citello del Tien Shan
Immagine di Spermophilus nilkaensis mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineRodentia
SottordineSciuromorpha
FamigliaSciuridae
SottofamigliaXerinae
TribùMarmotini
GenereSpermophilus
SpecieS. nilkaensis
Nomenclatura binomiale
Spermophilus nilkaensis
Hou Lanxin e Wang Sibo, 1989

Il citello del Tien Shan (Spermophilus nilkaensis Hou Lanxin e Wang Sibo, 1989) è uno sciuride appartenente al genere dei citelli (Spermophilus). È diffuso sulle montagne orientali del Tien Shan, all'estremità orientale di Kirghizistan e Kazakistan e nella parte occidentale dello Xinjiang in Cina.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il citello del Tien Shan raggiunge una lunghezza testa-corpo di circa 20,0-24,0 centimetri con un peso di 290-405 grammi. La coda è lunga 6,0-7,5 centimetri ed è quindi, come in tutti i citelli, più corta del resto del corpo. Il piede posteriore è lungo 33-42 millimetri, l'orecchio 5-9 millimetri. Si tratta di una specie relativamente piccola. Il colore del dorso va da grigio-marrone a giallo chiaro-sabbia con macchie chiare poco appariscenti, i fianchi sono di colore leggermente più chiaro. Il mantello invernale è più chiaro e di colore più grigio rispetto a quello estivo. La parte superiore della coda va dal rosso ruggine al giallo chiaro; appena prima della punta vi è un'evidente banda scura, mentre la punta stessa è bianco-giallastra. Non vi sono segni evidenti sulla faccia.[2][3]

3 2 0 1 1 0 2 3
3 1 0 1 1 0 1 3
Totale: 22

Il cranio ha una lunghezza totale di 47-50 millimetri.[2] Come tutte le specie del suo genere, ha un unico incisivo a scalpello per emimascella, seguito da uno spazio privo di denti (diastema). Seguono due premolari e tre molari. Al contrario, sulla mascella inferiore vi è un solo premolare per lato. Complessivamente vi sono 22 denti.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il citello del Tien Shan vive nelle montagne orientali del Tien Shan, all'estremità orientale di Kirghizistan e Kazakistan e nella parte occidentale della regione autonoma dello Xinjiang in Cina.[2] Mostra una distribuzione allopatrica rispetto al citello relitto (Spermophilus relictus).[1]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il citello del Tien Shan è uno scoiattolo di terra diurno che evita le ore più calde della giornata. Vive principalmente nei prati di montagna e forma colonie. Le tane sono ravvicinate e ognuna presenta diverse uscite e una camera di svernamento a una profondità di uno o due metri.[3] I corridoi hanno un diametro di circa sei centimetri. I citelli vengono spesso avvistati davanti all'ingresso della tana. Parti verdi delle piante e semi, più raramente anche insetti, costituiscono la dieta.[2][3] La comunicazione avviene attraverso richiami striduli.[3]

Come gli altri citelli, questi animali trascorrono l'inverno in letargo, che va da agosto o settembre fino a febbraio o all'inizio di marzo. La stagione riproduttiva ha luogo in primavera dopo il risveglio; le femmine danno alla luce una cucciolata di tre-sette piccoli dopo un periodo di gestazione di 25-27 giorni.[2][3]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il citello del Tien Shan viene classificato come specie indipendente all'interno del genere Spermophilus, attualmente costituito da 15 specie[3] a seguito di una revisione tassonomica.[5] La prima descrizione scientifica venne effettuata nel 1948 dallo zoologo russo Boris Aleksandrovič Kuznetsov a partire da esemplari provenienti dal bacino dell'Issyk-Kul' in Kirghizistan e pubblicata sul suo libro Zveri Kirgizii, un elenco delle specie animali del Kirghizistan.[6] Il citello del Tien Shan veniva originariamente considerato una sottospecie del citello relitto (Spermophilus relictus), ma differisce da esso per alcune caratteristiche biomolecolari.[6] Recentemente, si è scoperto che il nome originario con cui Kuznetsov aveva descritto la specie, Spermophilus ralli, non è un nome valido, bensì un sinonimo di Spermophilus relictus; per indicare la specie, pertanto, viene oggi utilizzato il nome coniato nel 1989 dagli zoologi cinesi Hou Lanxin e Wang Sibo, Spermophilus nilkaensis.[7]

Oltre alla forma nominale, non ne vengono riconosciute sottospecie.[3][6]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Il citello del Tien Shan viene classificato dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) come «specie a rischio minimo» (Least Concern).[1] Tale status trae giustificazione dall'areale relativamente ampio e dalla frequente presenza della specie, sebbene l'entità concreta della popolazione sia sconosciuta. Non vi sono potenziali minacce alla sopravvivenza della specie,[1] anche se in passato veniva cacciata per la sua carne.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Smith, A.T. & Johnston, C.H. 2016, Spermophilus ralli, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e Robert S. Hoffmann e Andrew T. Smith, Tian Shan Ground Squirrel, in Andrew T. Smith e Yan Xie (a cura di), A Guide to the Mammals of China, Princeton (NJ), Princeton University Press, 2008, p. 195, ISBN 978-0-691-09984-2.
  3. ^ a b c d e f g h Richard W. Thorington Jr., John L. Koprowski e Michael A. Steele, Squirrels of the World, Baltimora (MD), Johns Hopkins University Press, 2012, p. 310, ISBN 978-1-4214-0469-1.
  4. ^ Robert S. Hoffmann e Andrew T. Smith, Spermophilus, in Andrew T. Smith e Yan Xie (a cura di), A Guide to the Mammals of China, Princeton (NJ), Princeton University Press, 2008, p. 193, ISBN 978-0-691-09984-2.
  5. ^ Kristofer M. Helgen, F. Russell Cole, Lauren E. Helgen e Don E. Wilson, Generic Revision in the holarctic ground squirrels genus Spermophilus, in Journal of Mammalogy, vol. 2, n. 90, 2009, pp. 270-305, DOI:10.1644/07-MAMM-A-309.1.
  6. ^ a b c Don E. Wilson e DeeAnn M. Reeder (a cura di), Spermophilus ralli, in Mammal Species of the World. A taxonomic and geographic Reference, vol. 2, 3ª ed., Baltimora (MD), Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  7. ^ Explore the Database, su mammaldiversity.org. URL consultato il 28 agosto 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Richard W. Thorington Jr., John L. Koprowski e Michael A. Steele, Squirrels of the World, Baltimora (MD), Johns Hopkins University Press, 2012, p. 310, ISBN 978-1-4214-0469-1.
  • Robert S. Hoffmann e Andrew T. Smith, Tian Shan Ground Squirrel, in Andrew T. Smith e Yan Xie (a cura di), A Guide to the Mammals of China, Princeton (NJ), Princeton University Press, 2008, p. 195, ISBN 978-0-691-09984-2.

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