San Giovanni in Fiore: differenze tra le versioni

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=== Religione ===
=== Religione ===
Il santo patrono della città è [[San Giovanni Battista]], festeggiato il 24 giugno. La festa alla quale partecipa numerosa tutta la popolazione, è programmata con festeggiamenti che si svolgono nei tre giorni precedenti e comprendente il 24 giungo, terminanti con la processione del santo lungo le strade cittadine. E solito chiudere la sera del 23 con un grande concerto di qualche artista nazionale, mentre la notte del 24 prima che il santo rientri in Abbazia, vengono esplosi fuochi pirotecnici.
Il santo patrono della città è [[San Giovanni Battista]]. I festeggiamenti durano tre giorni e culminano il [[24 giugno]] con una solenne processione.


=== Tradizioni e folclore ===
=== Tradizioni e folclore ===

Versione delle 00:04, 3 giu 2010

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San Giovanni in Fiore (IPA: [sanʲʤoˈvaːnni iɱ ˈfjoːre], Sangiuvanni[1] in calabrese) è un comune italiano di 18.091 abitanti[2] della provincia di Cosenza in Calabria. È attualmente il più popolato fra i 282 comuni italiani posti oltre i 1.000 metri s.l.m.[3]. Vi ha sede, presso la frazione di Lorica, il Parco Nazionale della Sila; il comune, inoltre fa parte della Comunità Montana Silana.

Geografia fisica

Con i suoi 27.945 ettari di superficie, San Giovanni in Fiore è il comune più esteso della regione Calabria[4], occupando il 47° posto a livello nazionale.

Il centro di urbano all'interno del territorio comunale

Territorio

Citata spesso come la Capitale della Sila[5], San Giovanni in Fiore è innanzitutto una cittadina di montagna. Il nucleo urbano principale è situato sul monte Difesa, tra i 950 e i 1150 m. circa, mentre parte dei nuovi insediamenti si affacciano lungo speroni e piccole vallate. L’orientamento del centro urbano, condiziona le precipitazioni meteorologiche, poiché posto sul lato orientale dell’altopiano silano, con alle spalle la Sila Grande e di fronte, la vallata del marchesato della provincia di Crotone. Il territorio comunale ha un'altimetria varia con notevoli dislivelli: si va infatti da una quota minima di 360 metri ad una massima di 1.881 metri s.l.m. (Montenero). L’83% dell’intera superficie comunale è posta al di sopra dei 1.000 metri, condizionata da un clima rigido e tipicamente invernale, mentre la restante quota, si presta a climi più miti, che favoriscono anche la coltura di frutti e specie agricole, che sono tipiche delle zone marine. Il territorio è caratterizzato da monti e valli, e presenta dunque forti acclività: il 32% ha pendenze superiori al 30%; il 28% pendenze comprese tra il 20 ed il 30%; un altro 25% è racchiuso in pendenze tra il 10 ed il 20%; ed infine solo il 15% ha pendenze inferiori al 10%[6].

Paesaggio silano

Gran parte del proprio territorio è protetto, poiché di valore naturalistico, facendo parte del Parco Nazionale della Sila (più di 1/4 del territorio del Parco ricade nel comune di San Giovanni in Fiore, che ha il 61% della sua estensione compresa nel Parco) e della Comunità Montana Silana (di cui rappresenta il 30,5% dell’intera estensione)[7]. L'alta percentuale del valore naturalistico del territorio è confermata dalla presenza di grandi foreste e boschi, e dalla presenza di laghi e di numerosi fiumi. A queste peculiarità morfologiche si affianca una rigogliosa copertura vegetativa vincolata per 9/10 dalle leggi forestali, che ne hanno incentivato lo sviluppo attraverso politiche di riforestazione, adottate nel secondo dopo guerra, dopo che la quasi totalità del territorio aveva subito il taglio forzato da parte di ditte boschive, come pegno di guerra dell'Italia sconfitta.[8] Tutti questi fattori hanno lasciato ampio spazio al predominio di nuovi boschi del pino tipico silano, ovvero il Pino laricio, ma anche di querceti, di faggeti e, nelle zone altimetriche più basse, di castagneti. Si registra anche un aumento della presenza faunistica negli ultimi tre decenni, incentivata dalle misure restrittive della caccia, che hanno favorito il ripopolamento di varie specie animali (dal lupo al cinghiale, alle faine, alle volpi, alle lontre, ai gatti selvatici e agli scoiattoli oltre che a diverse specie di volatili). Per altimetria, per pendenze, per aspetto naturalistico e paesaggistico e per tutela ambientale, è un territorio di montagna interna, e i numerosi panorami presentano un'elevata qualità percettivo-paesaggistica che, dalle cime più alte, si estendono per parti significative della regione calabrese.

Orografia

Monte Volpintesta

Il centro urbano di San Giovanni in Fiore, posto nel cuore della Sila Grande, è coronato da montagne. Esistono, sul territorio, decine di formazioni montuose che superano ampiamente i 1.000 metri di altezza. Le principali vette ricadenti nel territorio comunale sono:

Idrografia

Laghi
Il Lago Arvo

Sul territorio di San Giovanni in Fiore, sono presenti due laghi, bacini artificiali, costruiti nella prima metà del XX secolo. In entrambi i casi, solo la metà fisica dei laghi fa parte del territorio della città, in quanto questi sono stati in seguito utilizzati come confine fisico geografico, per la delimitazione dei perimetri comunali. Questi laghi sono:

Questi sono rispettivamente il secondo ed il terzo lago per grandezza (bacino ed estensione superficiale), della regione[9]. La realizzazione dei laghi, fu il primo vero segno di modernità per l'intero altopiano oltre che per la città, soprattutto per quel che riguarda la produzione di energia idroelettrica, una risorsa che però, non venne sfruttata appieno dalle amministrazioni locali che governavano in quel periodo. Restano comunque come una testimonianza della risorsa di “oro bianco” di cui il territorio comunale e l'altopiano sono ricchi.

Laghi incompiuti
Il Lago Ampollino

Oltre ai due laghi sopra citati, vi sono altri tre bacini che avrebbero potuto far parte del territorio comunale.[10] Due di questi rimangono prettamente ipotetici, fermi al progetto su carta e mai passati al processo esecutivo, e dunque mai realizzati, mentre un altro bacino artificiale realizzato grazie al completamento dello sbarramento, è attualmente inattivo, non essendo mai entrato in funzione. I laghi non realizzati sono quelli di Garga e della Iunture. Il primo sarebbe dovuto sorgere nella vallata di Torre Garga a nord ovest del centro abitato, a circa 7 km di distanza, un bacino nel quale si sarebbero riversate le acque dell'omonimo fiume, e che una volta completato avrebbe avuto un bacino idrico contenente 4,25 milioni di mc. di acqua circa [11]; il secondo lago, sarebbe dovuto sorgere alla confluenza fra i due fiumi che lambisco il centro abitato di San Giovanni in Fiore, l'Arvo e il Neto, nella località denominata Iunture, a sud del paese, con uno sbarramento che avrebbe creato un lago di 17,8 milioni di mc [12] Il terzo lago, a differenza dei precedenti, ha uno sbarramento in cemento armato realizzato e terminato con tutte le condotte idriche necessarie, ma nonostante ciò il bacino non è mai stato riempito. Si tratta della diga di Redisole, realizzata a nord della frazione del villaggio Germano, uno sbarramento costato 39 miliardi delle vecchie lire [13], che a pieno regime avrebbe potuto contenere un milione e 700 mila mc. di acqua. Il bacino non è mai stato colmato, poiché si ritenne che vi fossero delle vistose crepe [14] che, in caso di riempimento, avrebbero potuto compromettere l'intera struttura, con possibilità di cedimento e conseguente pericolo per le popolazioni che abitano nella vallata sottostante. La diga di Redisole nella prima metà del 2000, avrebbe dovuto subire un intervento di ripristino e riparazione, grazie ad un ulteriore finanziamento di 600 milioni di lire, ma nonostante i proclami, i lavori di restauro e il conseguente ripristino della diga non furono mai effettuati.

Fiumi
Fiume Neto

Il territorio di San Giovanni in Fiore, come i tipici territori montani, è solcato da numerossisimi corsi d'acqua, la maggioranza dei quali, a carattere tipicamente torrentizio, con possibili periodi di semi-siccità in estate. I corsi più rilevanti sono 3 (in ordine di lunghezza):

Il fiume Neto è il principale fiume dell'altopiano silano, e il secondo per lunghezza e portata di tutta la regione Calabria. Solca molte vallate, toccando i villaggi rurali del Germano e Serrisi, fino a raggiungere dapprima il quartiere dell'Olivaro e in seguito lambendo il centro storico della città, sul lato est del centro abitato. Il fiume Arvo nasce dal Monte Timpa Orichella, nei pressi di Botte Donato, alimenta l'omonimo lago e attraversa la frazione di Lorica, giungendo sul versante occidentale dell'abitato della città, in località Macchia di Lupo. Confluisce poi nel fiume Neto, presso la località delle Iunture (giunzione, in italiano), divenendone uno dei principali affluenti. Il fiume Garga, è un piccolo corso d'acqua, per le modeste dimensioni di lunghezza (10 km circa), ma con una portata pari ai due fiume precedentemente citati, che confluisce nel fiume Arvo, nei pressi della località Serralonga.

Flora e fauna

La vastità della superficie comunale rende ricco e vario il territorio di San Giovanni in Fiore, sia per quel che concerne le differenze climatiche, dettate da grandi sbalzi termini e altimetrici, sia per quel che riguarda la varietà biologica della fauna ma soprattutto della flora. Vi si trovano, infatti, nelle zone altimetriche più basse (400–800 m), specie vegetali tipiche delle zone costiere marine, come alberi da frutto di fico d'india, di loto e soprattutto ulivi (del quale è molto praticata la coltura) e vigneti; poi c'è una fascia media pre-silana (800–1.000 m) ricca di latifoglie e caducifoglie, querceti dunque, cerreti e castagneti, ma anche alberi da frutto di melo e pero; infine nelle zone altimetriche più elevate (1.000–1.800 m), dove la vegetazione si presenta tipicamente montana, con alberi di Pino nero (Pinus nigra) e Pino laricio (Pinus nigra ssp. laricio), di faggio e di pioppo [15].

Clima

L'abbazia innevata durante la stagione invernale

Il clima di San Giovanni in Fiore è tipicamente montano, con inverni lunghi e rigidi ed estati fresche e asciutte. I periodi della primavera e dell’autunno si presentano eccessivamente influenzati dalle altre due stagioni, cosicché si hanno spesso autunni e primavere eccessivamente brevi, ed il verificarsi del passaggio quasi immediato fra la stagione invernale e quella estiva e viceversa. Nonostante questo, il paese non è esente dalle influenze del clima mediterraneo, soprattutto dai venti caldi dello scirocco, e il verificarsi di aumenti di temperatura, con sbalzi anche di 10° fra un giorno e l’altro.

La tabella climatica alla quale fa riferimento San Giovanni in Fiore, è quella relativa alla stazione meteorologica di Monte Scuro. I dati, pertanto, sono pressoché più alti di 4-5 gradi Celsius.

MONTE SCURO
(1951-2010)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. assoluta (°C) 21,0
(2002)
17,0
(1958)
22,0
(2001)
20,8
(1998)
25,4
(1960)
33,3
(1963)
32,0
(2000)
32,4
(2000)
29,6
(1954)
26,4
(2000)
21,6
(1984)
17,0
(1987)
21,025,433,329,633,3
T. min. assoluta (°C) −15,2
(1954)
−14,8
(1969)
−16,2
(1952)
−10,4
(1956)
−5,8
(1957)
−1,4
(1962)
3,4
(1954)
2,8
(1976)
−1,2
(1964)
−6,8
(1969)
−10,0
(1957)
−16,2
(1957)
−16,2−16,2−1,4−10,0−16,2

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di San Giovanni in Fiore.

Origine

San Giovanni in Fiore come città, ha una storia relativamente breve, infatti pur essendo tecnicamente, stata fondata alla fine del 1100, con la realizzazione e l'edificazione dell’Abbazia Florense, dalla fine del 1100 fino agli inizi del 1500, è stata governata secondo i dettami ecclesiastici e dei privilegi concessi al monastero e alle terre intorno ad esso, da parte degli imperatori del tempo. La città è poi divenuta “civica” solo nel 1530, quando Salvatore Rota, l’allora abate, prese in commenda il monastero e il territorio intorno, dando inizio allo sviluppo di quella che oggi è la città di San Giovanni in Fiore.

L'abbazia e il casale

La storia di San Giovanni in Fiore va scissa in cinque fasi. La prima fase è detta florense, giacché governata dagli abati regolari dell'ordine, da Gioacchino da Fiore ad Evangelista de Gaeta da Caccuri. Questa fase va dal 1189 al 1500, dall'ascesa dell'abate Gioacchino in Sila all'istituzione della commenda di San Giovanni in Fiore quale feudo ecclesiastico. L'abate Gioacchino da Fiore fu privilegiato inizialmente da Tancredi nel 1191, cui seguirono le grandi concessioni di Enrico VI nel 1194 e il riconoscimento della congregazione florense da parte di Celestino III avvenuta nel 1196. La seconda fase cominciò il 13 settembre 1500 quando l'abbazia di San Giovanni in Fiore fu commendata a favore di Vassalli ecclesiastici incaricati direttamente dalla Santa Sede e termino il nella primavera del 1530 quando l'imperatore Carlo V diede mandato all'abate commendatario Salvatore Rota di fondare il casale di San Giovanni in Fiore. Salvatore Rota, quarto abate commendatario fondò dunque il casale di San Giovanni in Fiore che fu governato dai vassalli ecclesiastici fino al 1783, anno in cui fu soppresso il feudo ecclesiastico e introdotto il feudo regio. In primo e ultimo Commendatario laico, nominato dalla regia corte fu il cavaliere Luigi de' Medici e alla sua morte non fu nomina nessuno essendo decaduta la forma del feudo e introdotto, nel risorgimento il governo dei comuni. Dal 1860 in poi seguì le sorti prima del Regno d'Italia, guidato dai Savoia, poi del fascismo, guidato da Mussolini, e infine quelle dell'Italia repubblicana.

Dal 1500 alla fine del 1800

Nel 1500 avvennero considerevoli cambiamenti che condizionarono la storia di San Giovanni in Fiore. Papa Alessandro VI Borgia, nel 1500 affidò in commenda al notaio Ludovico de Santangelo di Valenza, l'Abbazia Florense. Dopo quella proclamazione altri 17 abati commendatari (tutti scelti dalla Santa Sede) avranno in affido il monastero silano. L'ultimo abate commendatario fu Giacomo Filomarino, dopodiché venne proclamato un laico scelto da re di Napoli Ferdinando IV Borbone, che in questo modo, attestò la fine ecclesiale del “Monastero di Fiore”, che divenne pertinenza del patrimonio regio. [17] I secoli successivi rafforzarono il ruolo di attrattore che il paese aveva nel resto della regione. Coloro i quali si spingevano verso la Sila erano personaggi attratti soprattutto dalle ricchezze delle foreste e dei terreni. Dal 1600 si trovano i primi documenti di grandi possessori terrieri. Nel 1700 e nel 1800 si rafforzò il ruolo delle famiglie nobiliari nel tessuto sociale ed economico del paese, che influenzarono e non poco le vicende politiche. Nel 1844 San Giovanni in Fiore venne messa in risalto internazionale per la vicenda dei Fratelli Bandiera, rivoluzionari patrioti che vennero catturati nelle campagne del paese. Il 1848 fu l'anno della "rivolta agraria", e l'inizio della prima grande emigrazione di massa verso le Americhe.

XX secolo

Nel 1900 la situzione politica ed economia subì profonde trasformazioni. Continuò l'ondata emigratoria e San Giovanni in Fiore ritornò alla ribalta internazionale, come uno dei paesi che pagarono le maggiori perdite nella tragedia mineraria di Monongah. Cominciarono ad intravedersi le prime prospettive di sviluppo, grazie all'industria energetica derivante dalla realizzazione degli invasi artificiali silani. Il fascismo lasciò un segno profondo anche a San Giovanni in Fiore, paese che sin dall'unità d'Italia, formò un forte tessuto politico di sinistra,[18] confermato ancor più nel dopo guerra. Dopo la nascita della Repubblica, il paese subì altre e forti ondate migratorie. La prospettiva industriale energetica, non sembrava mantenere le promesse e l'economia locale vacillò. Il governo per rimediare alla situazione disastrata dell'economia, approvò la riforma agraria nel 1950, che interessò tutto il territorio silano. Il "problema dell'abusivismo edilizio" (nato negli anni '60, terminerà solo negli anni '90), fu un fenomeno socio-economico che investì tutto il paese in ogni suo settore, e che anni dopo verrà studiato da architetti, urbanisti e sociologi.

Simboli

Lo stemma della città
Lo stemma della città

«D'argento, al pino al naturale, movente dalla punta, attraversato dalla fascia posta in sbarra abbassata, caricata di tre stelle d'argento di cinque raggi poste a piombo; in capo nel canton destro dalla mitra al naturale e nel canton sinistro dalla cometa cucita d'oro, ondeggiante in sbarra»

Lo stemma moderno di San Giovanni in Fiore raffigura alcuni momenti chiave della storia della città. In alto troviamo una corona sormontata da uno scudo che racchiude i simboli della città: al centro vi è un pino laricio simbolo della Sila, con tre stelle disegnate lungo una banda trasversale, che rappresentano le concessioni di porzioni della Sila, offerte a tre abati; in alto a sinistra dello scudo vi è disegnata una mitra che rappresenta il potere ecclesiastico che ha governato la città per vari secoli, mentre in alto a sinistra è raffigurata una stella cometa, segno religioso cristiano. Sotto lo scudo vi sono due ramoscelli intrecciati da tre rose: il ramoscello di sinistra è di olivo, simbolo di pace; il ramoscello di destra è di quercia, pianta diffusa nelle terre di San Giovanni in Fiore. La corona, infine, con cinque raggi, rappresenta il potere regio che domina sul territorio silano. [19]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Panorama del Centro Storico

Architetture religiose

Abbazia Florense

L'Abbazia Florense e il complesso badiale di San Giovanni in Fiore, relativamente al primo nucleo, fu fatto costruire dall’Abate Gioacchino da Fiore intorno alla confluenza dei fiumi Arvo e Neto. Nonostante i molti rimaneggiamenti, l’Abbazia florense conserva l'austerità dello stile romanico. Sulla facciata presenta un portale in stile Gotico formato da fasci di sottili colonne, con capitelli decorati da palmette e foglie, databile intorno all’anno 1220. In corrispondenza dell’altare maggiore si trova la cripta che custodisce l’urna contenente le spoglie di Gioacchino da Fiore, e la nicchia sepolcrale. L’Abbazia, negli ultimi anni è stata sotto i riflettori della cronaca, poiché gli ultimi ingenti lavori di restauro, che avrebbero dovuto riportata al suo originario splendore [20], sono stati inizialmente bloccati dalla questura, con provvedimento di sequestro dell'area lavori,[21] e poi riappaltati dopo il provvedimento di dissequestro.[22] La notizia dei lavori e del sequestro dell'abbazia giunsero fino al Parlamento[23][24]

Chiese

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di San Giovanni in Fiore.
Il convento dei Padri Cappuccini
Abbazia Florense

Architetture civili

Palazzi storici

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi di San Giovanni in Fiore.
Palazzo Lopez
  • Palazzo Barberio costruito tra il 1772 ed il 1783. Dichiarata dal 1995 Dimora Storica vincolata
  • Palazzo Barberio Toscano (Palazzo ro’ Barune), databile tra il 1735 ed il 1740, oggi fortemente compromesso dalla frammentazione della proprietà
  • Palazzo Benincasa, databile intorno al 1730
  • Palazzo Caligiuri, della seconda metà del Settecento
  • Palazzo De Luca, di inizio settecento
  • Palazzo De Marco, della prima metà del Settecento, sede della Biblioteca comunale
  • Palazzo Lopez, della seconda metà del Settecento, nel 1844 ha ospitato alcuni reduci della spedizione dei Fratelli Bandiera
  • Palazzo Lopez (Piazza Abate Gioacchino)
  • Palazzo Nicoletti
  • Palazzo Oliverio, di inizio Ottocento
  • Palazzo Romei, di metà Ottocento
La villa comunale

Ville

  • Parco Comunale
  • Villa Comunale

Altro

  • Arco normanno
  • Angelo alato (Monumento ai caduti)
  • Area archeologica di "Jure Vetere"
  • Monumento ai caduti di guerra
  • Monumento ai caduti di Monongah

Piazze

Piazza Abate Giocchino con le luminarie

San Giovanni in Fiore non è particolarmente ricca di piazze; le principali sono quelle storiche, vicino ai luoghi di culto, mentre l’unica piazza realizzata secondo un disegno urbanistico più complesso, sembra sia quella antistante la Casa Comunale. Queste sono:

  • Piazza Abate Gioacchino
  • Piazza – Sagrato della Chiesa dei Padri Cappuccini
  • Piazzetta "Funtanella"
  • Piazza San Pio

Giardini

  • Giardini dell'Abbazia Florense
  • Giardini del Convento dei frati Cappuccini

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[25]

Etnie e minoranze straniere

Alla data del 31 dicembre 2008 secondo i dati Istat nel comune di San Giovanni in Fiore risultano residenti 301 cittadini stranieri, 159 maschi e 142 femmine, così suddivisi per nazionalità[26]:

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: [[Dialetti calabresi]] e [[Dialetto cosentino]].

Il dialetto sangiovannese fa parte della fascia cosiddetta del "Calabrese settentrionale". Essendo comunque un luogo isolato e lontano decine di chilometri dai centri urbani maggiori, il dialetto sangiovannese ha assunto idiomi, toni e caratteristiche fonetiche proprie. Le proprietà lessiche, del linguaggio e del dialetto di San Giovanni in Fiore, sono state oggetto di studi e di ricerche da parte di Universitari campani, studi condotti dal prof. Alfredo Prisco, che a termine del loro lavoro hanno realizzato un libro/vocabolario sul dialetto del luogo: Alfredo Prisco, Studio sul dialetto di S. Giovanni in Fiore con note di etnolinguistica,antropologia e folklore, Soveria Mannelli, Rubbettino, 1984.

Religione

Il santo patrono della città è San Giovanni Battista. I festeggiamenti durano tre giorni e culminano il 24 giugno con una solenne processione.

Tradizioni e folclore

Lo stesso argomento in dettaglio: Ritùartu.
Pacchiana con il rituartu, costume tradizionale di San Giovanni in Fiore

San Giovanni in Fiore è un paese nel quale è profondamente radicata la cultura religiosa.

  • nel mese di febbraio viene festeggiato il carnevale con delle particolari rappresentazioni musicali dette “Frassie” che riproducono sotto forma satirica un quadro degli avvenimenti più eclatanti del paese;
  • nei mesi estivi si susseguono festività religiose: Madonna della Sanità, San Francesco di Paola, Corpus Domini, Sant’Antonio, San Giovanni Battista (protettore della città ), Madonna del Carmine e San Domenico;
  • in agosto si allestiscono due fiere: la “Fiera” tradizionale annuale, che attira visitatori di tutte le zone limitrofe, legata alla ricorrenza delle festività di San Giovanni Decollato[27] e la fiera Florense che si svolge nei vicoli del centro storico;
  • durante le festività natalizie, vengono annoverate le antiche tradizioni:
    • U zugghi, un canto popolare augurale che viene cantato davanti gli usci degli amici e delle persone care, fino a quando non si è invitati ad entrare, per ricevere l'offerta (spesso una cena) facendo festa insieme al commensale;
    • e delle focere, falò rionali che vengono accesi la notte di Natale. É tradizione a San Giovanni in Fiore e in Sila, accendere la notte santa la focera, con l'intento di creare quel calore di cui nella leggenda popolare tanto aveva bisogno Gesù bambino[28].

Il costume tradizionale di San Giovanni in Fiore è "ù ritùartu", indossato dalla donna, che assume il nome di "pacchiana" [29]. "U rituarto" e la "Pacchiana", sono stati oggetto di studi e di interesse da parte di antropologi ed etimologi. Non vi è un abito maschile locale, ma indumenti tipici come il manto (mantello) e le calandrelle (tipici calzari).

Istituzioni, enti e associazioni

Il Teatro all'aperto del centro storico
L'ospedale civile


Strutture sanitarie
  • Ospedale civile
  • Distretto sanitario - A.S.P. n°13 Cosenza
  • Strutta sanitaria “Villa Chiara”
  • Centro riabilitazione A.N.M.I.C.
  • Casa di riposo "Villa Florensia"
  • Casa di riposo "Olivaro San Domenico"
  • Centro diurno per ragazzi diversamente abili "Raggio di Sole" - sede A.Di.Fa. (Associazione Disabili e Famiglia)

Cultura

Nonostante l’isolamento della città e la scarsa popolazione residente, il paese è culla di enti culturali provinciali e internazionali e di alcune strutture informative e ludiche, che nel complesso, non rendono il paese privo di qualsivoglia forma di intrattenimento a carattere culturale.

È presente un solo cinema che è anche l'unico teatro al chiuso cittadino, mentre è piuttosto consistente il numero delle associazioni presenti in città (oltre 50), alcune delle quali si distinguono in ambito provinciale e regionale per impegno e numero di iscritti, e che a breve verranno registrate in un albo comunale con relativo regolamento. Sono presenti due teatri all'aperto, uno situato nel Parco Comunale con capacità di circa 1.500 posti a sedere, ed un'altro sito nei giardini dell'Abbazia, capace di ospitare circa 300 posti a sedere.

Istruzione

Scuole

San Giovanni in Fiore ospita sul proprio territorio, oltreché tutte le scuole dell'obbligo, diverse scuole secondarie di secondo grado. Gli edifici scolastici sono per la quasi totalità, edifici realizzati "ad hoc" per gli istituti che ne usufruiscono. Questo è stato possibile solo grazie all'edificazione degli edifici e di poli scolastici avvenuti nell'ultimo trentennio, sostituendo il largo uso di edifici privati utilizzati per ospitare gli istituti. I nuovi edifici offrono una vasta gamma di formarmazione pre-universitaria in molte discipline.

Oltre al centro urbano, San Giovanni in Fiore possedeva anche altri edifici scolastici realizzati nelle frazioni rurali edificate sotto la riforma agraria. Questi erano per lo più scuole elementari, e con la crisi e l’abbandono delle stesse frazioni, anche gli edifici scolastici cessarono il loro utilizzo.[30]

Musei

Lo stesso argomento in dettaglio: Musei ed enti di San Giovanni in Fiore.

Media

I mezzi di comunicazione e la comunicazione in generale sono stati grandi protagonisti dell’evoluzione sociale e politica del ‘900, probabilmente incentivati dall'isolamento del paese rispetto al resto delle città della Regione. Le prime pubblicazioni di riviste e periodici di informazione si ebbero all’inizio del ‘900, mentre nell’ultimo periodo, grazie anche alla diffusione del web, sono tanti i siti locali ma anche siti extralocali a parlare di San Giovanni in Fiore.

Radio

File:Sila Tv.jpg

Anche le radio sono state grandi mezzi di discussione, dibattito ed evoluzione culturale per la città. Le prime radio iniziarono a diffondersi verso la fine degli anni ’70. Pioniera fra tutte fu “Radio Sgf 103”, nata nell'ottobre del 1978, su iniziativa di Saverio Basile, che curava il radiogiornale alle ore 16:00 con replica alle ore 18:30 [31]. Verrà poi sostituita da “Radio Sila Tre”, di impronta informativa oltreché musicale. Degli anni '80 sono “Radio Arancia”, “Radio Spazio International” e “Radio Calabria Centrale”. Prese poi il posto e le redini di tutte le Radio locali, “P.r.l. Prima Radio Libera San Giovanni”.[32] Nata negli anni ’90, è ad oggi l’unica radio attiva della città.[33] “P.r.l.” dispone anche di un proprio sito internet, e può essere ascoltata anche via telematica.

Stampa

Il nuovo corriere della Sila

Nel 1911 nacque il periodico “La Cooperazione”, fondato dall’intellettuale anticlericale Giacomo Alberto Lopez. Del periodo fascista troviamo invece “U’ picune”, creato nel 1925 da Tommaso e Battista Foglia, giornale satirico. Un altro periodico di stampo fascista fu “La scure”, quindicinale diretto da Raffele Barberio che ebbe vita breve, dal 1941 al 1943. Nel dopoguerra, furono le testate cattoliche ad essere protagoniste nell’ambito culturale: vide la luce in questo periodo prima la “Fiaccola” e poi “La voce del buon pastore”. Si dovette attendere fino al 1961, per ritrovare una testata prettamente giornalistica. Nacque infatti “Il Corriere della Sila”, ideato e diretto da Saverio Basile agli esordi della sua lunga e proficua attività giornalistica. Nel 1961 fu la volta di “Cronache calabresi” con alla direzione ancora un volta Saverio Basile, che muterà poi denominazione in “Calabria contemporanea”. Negli ’70 vide la luce “Calabria notizie”, e l'alternativo “Gniks”, del musicista e architetto Giuseppe Oliverio, audace periodico di taglio giovanile, dai contenuti progressisti e trasgressivi. Il 1987 nasce “Florensia”, rivista, ad uscita annuale di alto prestigio, fondata dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, mentre dal 1991 fino al 1996 vide la luce [34] “La Città di Gioacchino” fondata e diretta dal Franco Laratta. Da segnalare le esperienze di inizio millennio quali “La Testata”, mensile creato da un gruppo di alunni del Liceo Scientifico, pubblicato dal 2000 al 2005, mentre nel 2004 nacque “La Voce di Fiore”, periodico culturale, che tratta temi politici, filosofici e artistici in generale. Si annoverano, infatti, fra le sue uscite, numerose collaborazioni con filosofi e storici nazionali, tra cui Gianni Vattimo. Il giornale oggi è solo presente sul web.

Testate giornalistiche attuali

Del 1994 è “La Città e il Cittadino”, meglio conosciuto come “Il Cittadino”. Nel 1997 Saverio Basile fece rinascere il primo periodico da lui diretto, cambiandone veste e grafica in “Il nuovo Corriere della Sila”, che è la testata giornalistica più diffusa. Ultimo per data di nascita è “Il Quindicinale”, fondato e diretto dallo storico giornalista Antonio Mancina nel 2008.

Cinema

File:Locandia de - Il Lupo della Sila.jpg
Locandina de Il Lupo della Sila

San Giovanni in Fiore è stato teatro di alcuni film, la gran parte girati nel dopoguerra. La “città di Gioacchino” e soprattutto l'altopiano silano, si prestava molto a scene di “teatro all'aperto”, e per questo fu scelto per alcuni film drammatici ambientati in boschi con particolari bellezze paesaggistiche. Di questi film vanno ricordati:

Televisione

Il 1987 fu l'anno storico della messa in onda della prima ed unica televisione di San Giovanni in Fiore: “SilaTv”. Fondatore, pensatore ed idealizzatore dell’emittente fu Saverio Basile. "SilaTv" trovò consensi nell’opinione pubblica locale, considerata come mezzo idoneo per la diffusione culturale e informativa di tutta la comunità silana. Dopo un periodo di chiusura e l’abbandono della direzione da parte di Saverio Basile, l’emittente ha ripreso le trasmissione nel 2003, cambiando grafica e guida. Oggi va in onda con la visione dei programmi di Telepace, intervallati da 5 telegiornali locali, condotti da Barbara Marrella.[35]

Teatro

Lo stesso argomento in dettaglio: Frassia.

Nato da umili origini, il poeta Pasquale Spina (1915-1994)[36] si fece conoscere al pubblico sangiovannese per le sue frassie (farse; il poeta di frassie è il frassiaru). La frassia è una rappresentazione burlesca, tipica del paese, ma diffusa in tutta la Calabria. Queste rappresentazioni venivano "portate in scena" fra le strade cittadine, quindi cantate e recitate, nel periodo del carnevale. Le “frassie" di Spina sono riportate su testate locali e regionali, e riprese in seguito in alcuni libri sullo studio del dialetto calabrese. Egli pubblicò un solo libro, Ricuardi, che raccoglie parte del suo lavoro[37]. Ai suoi versi si sono ispirate molte opere in vernacolo che tutt'ora vengono rappresentate presso il teatro della cittadina silana.[38]

Nel linguaggio usato da Spina si può cogliere il disagio delle classi sociali più deboli[39], e l’aspirazione verso un mondo migliore. Le sue poesie e le sue farse vengono espresse attraverso l’uso di personaggi, come strumento più approfondito e più vicino alla realtà sociale che ha voluto raccontare[40].

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: [[Cucina calabrese]] e [[Patata della Sila]].
Antipasto silano

I piatti tipici di San Giovanni in Fiore, fanno largo uso dei prodotti della terra, e della montagna in particolare. Base dei piatti tradizionali è la patata silana, che trova largo impiego nelle “tielle” (tegami), piatti in cui la patata accompagna altre pietanze come ad esempio il baccalà, o le zucchine. Molto uso si fa dei funghi in varie pietanze, specie nelle conserve, così come ancora è diffusala pratica delle conserve di melanzane, zucchine e pomidoro secchi sott'olio.

Il pane
La pitta

«[...] il pane non poteva essere buttato solo se proprio si doveva, se era indispensabile, come quando un topo ci aveva fatto la casa o quando era diventato blu e verde per la muffa... il pane non si faceva in casa. Neanche i ricchi lo preparavano in casa. In giro per il paese c'erano vari forni pubblici [...]»

Alimento base e prezioso nella cultura popolare silana, il pane a San Giovanni in Fiore è sempre stato un alimento curato e perfezionato dai maestri fornai.[41] Sono sorti nel tempo nuovi forni che non hanno mutato la qualità del prodotto. Ancora oggi vengono preparati il pane casereccio a doppia lievitazione naturale cotto nel forno a legna, la pitta (focaccia di pane), la cullura (ciambella di pane), la pitta 'minata (fatta con i residui della tolti via dalla madia), e vari panini, dalla semplice “rosetta” al “pane al burro". Vi sono circa 10 forni presenti in paese, alcuni dei quali esportano parte della loro produzione anche nelle regioni del nord Italia.[42]

Primi
Minestra locale

Il paese è fortemente legato alla tradizione contadina, ed è da questo ceppo che derivano i prodotti più utilizzati nella cucina locale. I legumi e le verdure (specie il cavolo nero) "in primis", preparati come minestre sono stati alla base dei menù sangiovannesi. La pasta casereccia si lega all'uso della patata, nel caso della preparazione degli gnocchi, mentre come anche in altre parti della Regione, la pasta tipica del luogo è costituita dagli scialatelli, cucinati a San Giovanni in Fiore, alla pecoraia, con l'uso di funghi e carne di maiale.

Secondi
Arrosto di maiale

I secondi si basano soprattutto all'uso della carne del maiale, il re della tavola calabrese e di quella silana. Tipici sono gli arrosti di carne così come ancora d'uso sono le fritulle (bollito dei residui della lavorazione del maiale, non più utilizzabili per insaccati e prosciutti). Anche la cacciagione è parecchio diffusa, specie la carne di cinghiale.

La patata

La patata, la "regina della Sila", è un prodotto recentemente riconosciuto a livello comunitario con la concessione del marchio I.G.P.[43]. La patata silana, come il pane e i prodotti dell'orto, è alla base della gastronomia sangiovannese. Usata come contorno e come ammendamento per tantissime pietanze locali, la patata fa parte del patrimonio gastronomico locale; ancora oggi sono diffusi piatti di tiella (lett. Teglia – tegame), ovvero un preparato a base soprattutto (ma non solo) di patate con l'aggiunta di un secondo ingrediente che può essere il baccalà, la zucchina e altri ancora.

Latticini
La pitta 'mpigliata

Anche i prodotti caseari sono parte culturale ed integrante della gastronomia locale. I più diffusi sono la provola, il Caciocavallo silano, la ricotta e il butirro (burrino in italiano). Altri prodotti tipici non conosciuti sul mercato nazionale sono la sciungata, la burrata e le mozzarelle non a pasta filata, tipiche silane. Diffusi sono anche i prodotti caseari ovini come il pecorino.

Insaccati e altre specialità

Al già citato protagonista della tavola calabrese, il maiale, si legano gli insaccati calabresi e sangiovannesi, diffusi anche nel resto d'Italia: la salsiccia calabrese, la soppressata, il capicollo, la spianata calabrese e il prosciutto piccante. Molto diffusa anche a San Giovanni in Fiore è la sardella, pietanza tipica delle aree ioniche, specie a Crucoli, utilizzata come antipasto. Anche le olive meritano una menzione; un variegato trattamento, fatto su questo prodotto, lo ha posto come alimento fra i principali della tavola sangiovannese. Tradizionali sono leolive ammaccate (olive schiacciate), messe in salamoia, preparate con un po' di piccante, o addolcite con prezzemolo ed aglio. Vi sono poi le olive infornate e le olive nere. Un prodotto un tempo molto più diffuso, ed oggi relegato ai margini della cucina sangiovannese, sono le conserve di “sarde”.

Dolci tipici
Lo stesso argomento in dettaglio: Pitta 'mpigliata.

I dolci tipici di San Giovanni in Fiore si rifanno alla tradizione popolare del centro sud e della Calabria in particolare. Diffusi sono i dolci come le zeppole, i turdilli (dolci fatti con il miele), i muccellati, i mastacciuoli (preparati con pasta di miele, ripieni di mandorle e cioccolato, molto simili alla reggina 'Nzuddha). Il dolce tipico, preparato in occasione delle festività natalizie è la "pitta 'mpigliata".[44]

Personalità legate a San Giovanni in Fiore

  • Gioacchino da Fiore, nato a Celico (Cs), fondatore dell'Ordine florense, teologo della storia, profeta della "Terza Età", precursore del francescanesimo e della Tdl.
  • Evaristo Principe, scrittore e saggista
  • Saverio Marra, fotografo e pioniere del’arte fotografica in Calabria
  • Beppe Lopetrone fotografo
  • Pasquale Spina poeta e cantore
  • Rino Cerminara letterato e poeta
  • Antonio Acri ex presidente della Provincia di Cosenza
  • Franco Laratta giornalista e deputato nazionale
  • Alfonso Luigi Marra politico ed europarlamentare
  • Gerardo Mario Oliverio politico e Presidente della Provincia di Cosenza
  • Isabella Pizzi, beata, mistica e “serva di Dio” (1833 – 1873, nata da una famiglia benestante, nonostante gli elogi scelse una vita austera monacale, facendo la “monaca di casa”. Ossia rimanendo nubile in casa onde evitare di dissipare il patrimonio familiare)[45]
  • Gaspare Oliverio (1887 - 1956)[46], archeologo ed accademico dei Lincei
  • Salvatore Oliverio, professore e presidente del "Centro Internazionale di Studi Gioacchimiti" per 20 anni, considerato il maggior conoscitore del pensiero gioachimita
  • Salvatore Meluso, storico saggista e scrittore
  • Mario Iaquinta, fotografo[47] e promotore delle mostre di Saverio Marra
  • Mariateresa Gallo[48] più volte campionessa mondiale di skiroll
  • Domenico Spadafora[49] - Campione italiano e del mondo in arte pasticcera
  • Salvatore Barberio (1824 - 1864) Studioso ed esponente Risorgimentale. Partecipò ai moti del 1848 al seguito di Domenico Mauro, imprigionato a Ponza, collaborò alla Spedizione di Carlo Pisacane [50] e nel 1860 si unì ai Garibaldini. [51] [52] Tra i suoi documenti è stata ritrovata una delle rare documentazioni sull stato del paese nel XIX secolo, pubblicato con il titolo San Giovanni in Fiore nel 1835 : manoscritto di un archivio privato [53]

Eventi

  • Notte Bianca
  • La pacchiana più bella
  • Miss Estate florense
  • Gara dei Carri
  • Traversata della Sila
  • Criterium Interappeninico

Geografia antropica

Urbanistica

File:Piantina SGF.png
Piantina di San Giovanni in Fiore

Il centro abitato si è sviluppato sulla “groppa” di monte Difesa, lungo un crinale, con una esposizione sud-est. L'orografia del territorio, ripida ma non eccessivamente, ha fatto si che l'abitato si sviluppasse per gradoni, partendo dal nucleo antico dell'Abbazia Florense fino ad arrivare al quartiere del Bacile. Possiamo suddividere il centro abitato in 5 distinte fasi [54]:
sec. XIII – XV la zona abbadiale, sviluppata intorno al monastero, visibile ancora oggi l'aggregato di case che formano l'antico rione del “curtiglio”, il primo nucleo urbano aggregato con casette tipiche di edilizia popolare che rappresenta il primo gradone, quello iniziale che ha dato forma al centro e che conserva ancora oggi una notevole compattezza ed integrità;

dal XVI secolo ai primi decenni del XX secolo la San Giovanni civica comincia a svilupparsi verso est. Nasce in questo periodo il quartiere della “Cona” e successivamente verrà edificato il ponte omonimo. In concomitanza inizia anche uno sviluppo verso nord con la realizzazione del convento dei Cappuccini (1630), edificato su di un colle che domina l’intero abitato. Nel '700 e nell''800 verranno edificati i grandi palazzi signorili delle famiglie più ricche del paese;

dagli anni '50 fino agli anni '70 del XX secolo verranno riempiti tutti i vuoti urbani esistenti fra gli antichi rioni, specie nella zona del rione dei “Cappuccini”. Vengono tracciate le prime vere arterie stradali (via Panoramica e viale della Repubblica) lungo le quali verranno costruiti grandi caseggiati. È la fase in cui i primi emigrati verso le Americhe, rimandano le rimesse guadagnate, che verranno investite nell'edilizia. Comincia da qui, il lungo processo edilizio che “disintegrerà” totalmente il colle Difesa.[55];

dagli anni '70 fino ai primi anni '80 l'industria edilizia poggiata sulle rimesse degli emigrati ha preso oramai piede, ed enormi quantità di capitali vengono investiti in questo settore, visto come volano economico sostitutivo dell'industrializzazione mancata. È forte il segno che veleggia, quale l'idea di riscatto sociale fisicamente cementato nella casa. Prende piede quell'urbanizzazione dei centri montani, fenomeno analizzato anche da Università ed Istituti;[56]

dagli anni '80 fino agli anni '90: negli anni '80 del condono edilizio, la situazione peggiora notevolmente, con la totale perdita del gusto architettonico, a scapito di una mole edilizia non correlata all’evoluzione demografica, ma poggiata ad un ben non precisato investimento per il futuro che non trovando altri e più produttivi impieghi (poca industrializzazione e molta terziarizzazione) finisce per capitalizzarsi “nel cemento e nel mattone”.[57][58]

Frazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Frazioni di San Giovanni in Fiore.
Panorama di Fantino

Quartieri

San Giovanni in Fiore, ha una divisione in quartieri molto dettagliata per quel che riguarda il centro storico [59] :

  • Cugnale-Curtigliu
  • Catoja-Scigatu
  • Costa- Petraru
  • Filippa
  • Timpune-Cona
  • Acquaru
  • Cuschinu

mentre per grandi linee il resto del centro abitato è stato diviso nei seguenti quartieri:

Palla Palla, Olivaro, Pirainella, Panoramica, Ferrantiellu, Macchia di lupo, Cuoscinu, Bacile

Economia

L'economia di San Giovanni in Fiore ha subito un forte processo evolutivo nel XX secolo, che ha trasformato un centro montano con economia agricola e artigianale in un centro residenziale ad economia mista. L'evoluzione dell'economia sangiovannese è legata molto all'evoluzione della scolarizzazione della popolazione cittadina, in quanto questo fenomeno ha avviato un forte processo di terziarizzazione che ancora oggi caratterizza la città silana[60].

File:Palazzo Comunale SGF.jpg
Il Palazzo Municipale

Terziario servizi e commercio

Il terziario pubblico è il settore più cospicuo dell'economia sangiovannese, trovando impiego una gran parte della forza lavoro della città. Ciò è favorito dall'impiego pubblico nell'amministrazione, ma anche nell' ospedale cittadino. A questi si aggiungono gli impiegati che trovano lavoro nei servizi assicurativi, nei servizi bancari (con 6 banche sul territorio), e nel servizio all'impresa. Quest'ultimo è un settore a forte crescita e molto attivo, grazie alle case editrici e alle tipografie presenti, che soddisfano una domanda non solo interna ma anche estesa alla provincia ed alla regione, e soprattutto molto attivi sono i laboratori video/fotografici, con professionisti che operano e lavorano prodotti provenienti da aziende di tutt'Italia[61] Il settore del commercio, è stato, assieme all'edilizia, il settore trainante dello sviluppo economico negli anni '70 e '80, favorito dalla posizione baricentrica della cittadina tra i centri provinciali di Cosenza e Crotone, molto sviluppato sia nel settore abbigliamento che in quello ricreativo/ristorativo (bar, rosticcerie, ristoranti e pizzerie). È comunque ampio il ventaglio dell'offerta commerciale, che non presenta vuoti di settore, se si escludono i grandi contenitori dei Centri commerciali.

Agricoltura

File:Area PIP SGF.jpg
Zona industriale

L'agricoltura resta la base economica di San Giovanni in Fiore. Molte aziende agricole operano nel territorio, e nell'ultimo decennio si stà assistendo ad una riconversione produttiva delle stesse, con un mutamento che si potrebbe definire a carattere industriale. Le specie territoriali di produzione agricola, sono gli ortaggi in generale, con la specialità della patata silana, (il territorio di San Giovanni in Fiore fa parte della zona di produzione della Patata della Sila)[62]. Anche la produzione di frutta è piuttosto variegata, specie di pere, mele, ciliege[63], purtroppo ristretta solo in ambito locale, anche se per alcune tipologie di mele (cotogna, coccia e limoncella) si ha l'intenzione di ottenere il marchio I.G.P. per cercando di inserirsi in nuovi mercati nazionali. Numerosi sono gli allevamenti di bestiame, specie di maiale con la tipicità dell'allevamento del suino nero calabrese, di mucche da latte e da carne, in particolare della razza podolica, così come diffuso è l'allevamento di ovini (pecore e capre).

Industria

Il settore industriale è moderatamente sviluppato. Ad inizio del secolo scorso, è sfumata l'occasione per una grande industria legata all'energia[64] (anche se vi sono future prospettive di sviluppo del settore), mentre si è molto contratto il settore del legno: si è passati da 32 segherie ad inizio secolo scorso, alle attuali 6. Lo stesso discorso vale per gli opifici, ridotti di dimensione e quasi totalmente scomparsi. Nonostante il ridimensionamento delle segherie, il comparto del legno è quello che ad oggi, si rivela il più attivo e dinamico, grazie soprattutto alla riconversione della lavorazione del legno che non si basa più sul semplice e finalizzato taglio del legname, ma ha assunto i connotati della lavorazione e trasformazione del legno stesso. Molto dinamiche, in questo senso sono le attività industriali basate sulla produzione di mobili, porte ed infissi, e la trasformazione del legno in generale. Anche il settore dell'industria alimentare si è molto vivacizzato nell'ultimo decennio, con il sorgere di attività alimentari legate alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti caseari, legati alla lavorazione della carne (specie il maiale), di dolci e di pane, che esportano i loro prodotti in tutt'Italia.[65]

Piste da sci da fondo

Turismo

Il settore turistico è sicuramente quello di maggiore pregio, e sul quale molti sono gli impegni imprenditoriali e politici che vanno verso questa direzione, confortati dagli andamenti dei flussi turistici che fanno registrare presenze per circa 100.000 visitatori l'anno,[66] attratti soprattutto dall'Abbazia Florense ma anche dal resto del centro storico, ritenuto uno dei più belli di tutta la Regione.[67] Vi è una variegata forma turistica che comprende tutto il territorio di San Giovanni in Fiore. Il turismo in questo senso può essere suddiviso in:

  • Turismo culturale, legato allo studio e alla storia di Gioacchino da Fiore;
  • Turismo religioso, legato al grande patrimonio ecclesiastico racchiuso nel centro storico di San Giovanni in Fiore;
  • Turismo naturalistico, legato al patrimonio naturale della Sila, e al neo Parco nazionale della Sila;
  • Turismo sportivo, legato soprattutto agli sport invernali, ma che coinvolge sport praticabili nelle altre stagioni dell'anno, quali il trekking e la mountain bike.

Infrastrutture e trasporti

La SS 107 presso il bivio "Cuturelle"

Strade

Lo stesso argomento in dettaglio: [[SS 107 e [[Strada statale 108 Silana di Cariati]].

Le Principali arterie che attraversano San Giovanni in Fiore sono:

ma più numerose sono le Strade Provinciali:

Ferrovie

La ferrovia che da Camigliatello porta a San Giovanni in Fiore
Mappa della Ferrovia Cosenza – SGF

San Giovanni in Fiore è dotata di una strada ferrata, quasi totalmente dismessa. La linea è la Cosenza-Camigliatello-San Giovanni in Fiore, inaugurata nel 1956. La tratta fa parte di un vecchio progetto promosso all'inizio del secolo scorso, che prevedeva la realizzazione di una linea "Trans-silana" che collegasse le città di Cosenza e di Crotone, attraversando tutto l'altipiano della Sila, con locomotori elettrificati. Il progetto non fu mai portato a conclusione, anzi, venne più volte ridimensionato. La tratta infatti fu realizzata a scartamento ridotto, e non venne completato il tratto San Giovanni in Fiore-Petilia Policastro. Nuovi scenari si stanno avanzando negli ultimi anni, su iniziativa dell'ente Parco nazionale della Sila[68].
Tre sono le stazioni ferroviarie ricadenti nel territorio comunale di San Giovanni in Fiore:

  • Stazione di San Giovanni in Fiore
  • Stazione di Torre Garga
  • Stazione di Valle Piccola

Mobilità urbana

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovie della Calabria.

Negli ultimi anni il paese si è dotato di un sistema di linee urbane che collegano i quartieri periferici con il centro città. Le corse non sono frequenti, ma sono concentrate nelle ore di maggiore traffico veicolare. Le linee sono gestite e garantite dagli autobus delle Ferrovie della Calabria [69]. San Giovanni in Fiore è un centro urbano isolato, e lontano dalle grandi città della Calabria. In favore alla città è però la sua posizione geografica, baricentrica a livello regionale, e quasi perfettamente al centro fra la direttrice Cosenza - Crotone. A questa sua peculiarità e al fatto che come centro urbano ha un forte pendolarismo, sia in entrata che in uscita, negli anni la città si è attrezzata per quel che riguarda il trasporto interurbano, proprio fra la città e le città di Cosenza e Crotone. Da un decennio circa, inoltre, l’amministrazione comunale sta cercando di creare, insieme agli operatori privati del settore, un sistema di trasporto pubblico locale, con l’intento di poter collegare il centro con le periferie e le frazioni più periferiche.
Vi sono collegamenti tra la città ed i capoluoghi di provincia di Cosenza e Crotone[70].

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Amministrazioni precedenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di San Giovanni in Fiore.

Gemellaggi

Sport

Impianti sportivi

  • Stadio comunale Valentino Mazzola
  • Stadio comunale Saltante
  • Palasport comunale
  • Centro fondo Carlomagno
  • Scuola Golf Garga
    • Campo da golf 9 buche in località Torre Garga
  • Centro sportivo comunale Pirainella
    • Campo tennis con tribuna 300 posti
    • Campo basket con tribuna 200 posti
  • Scuola tennis
    • campo da tennis presso il Centro A.R.S.S.A.
    • Campo di calcio a 5
  • Centro Sportivo Petrella
    • 2 campi di calcio a 5
  • Oratorio San Fancesco
    • Campo di calcio a 5
  • Palestra I.T.C.G.
  • Centro sportivo Rao

Centro Fondo Carlomagno

Lo stesso argomento in dettaglio: Centro Fondo Carlomagno.

Il Centro Fondo Carlomagno è una struttura sciistica del Comune di San Giovanni in Fiore nella quale si pratica lo sci di fondo e lo sleddog. Al suo interno si trova un rifugio con servizio di ristorazione e noleggio sci e slittini.

Stadio comunale "Valentino Mazzola"

Interno del "Valentino Mazzola"

Lo Stadio comunale Valentino Mazzola è lo stadio più grande di San Giovanni in Fiore. Realizzato su uno spiazzo rurale, assunse la forma attuale grazie al progetto di trasformazione avvenuto negli anni '80.[71] É fino ad oggi l'unico stadio della cittadina ad avere un manto in erba naturale, particolarmente apprezzato dalle squadre che vi hanno giocato, tanto da essere considerato uno dei migliori manti erbosi di tutta la regione. É intitolato al grande calciatore Valentino Mazzola. Oggi lo stadio è la casa della squadra locale, la “Silana 1947”. Fino agli anni ’80 è stato un campo di calcio in terra battuta, con una tribuna popolare in legno, senza norme di sicurezza accettabili[72]. Negli anni ’80 subì una profonda ristrutturazione che ne modificò completamente l’aspetto fino a portarlo all'aspetto attuale. Lo stadio ha una sola tribuna, coperta solo al centro, e può ospitare circa 1.500 persone. Nell’ultimo decennio è stato teatro della preparazione estiva di alcune squadre di Serie B, come l’A.C.R. Messina, l’Avellino U.S. e soprattutto il Crotone FC.

Palazzetto dello sport

Proiezione grafica del Palasport

Inaugurato il 31 marzo del 2010, il Palazzetto dello Sport sorge nel quartiere della “Pirainella”, posto a nord del centro abitato, all’interno del grande “Parco Comunale”. La struttura è stata realizzata riconvertendo un' "incompiuta", ovvero quella che doveva essere la piscina comunale della città, i cui lavori, iniziati nella seconda metà degli anni '80, non furono terminati per mancanza di fondi e per varie problematiche politico-burocratiche, non entrando dunque mai in funzione [73]. Il Palazzetto dello sport, di forma ovale, ha una struttura con tetto in legno lamellare, una capienza di 500 spettatori seduti su due tribune, mentre in caso di manifestazioni e/o eventi, la struttura può ospitare fino a 1.000 spettatori, grazie alla possibilità di posti a sedere da aggiungere sul tappeto di gioco. Può dunque ospitare concerti e convegni specie durante i periodi più freddi dell'anno, essendo dotata di un impianto di riscaldamento combinato metano/termico a pannelli solari. Il tappeto di gioco è in gomma sintetica.

Principali attività sportive

Oratorio S.F. Calcio a 5

Pur essendo un paese di montagna, storicamente le attività sportive maggiormente praticate a San Giovanni in Fiore sono quelle tradizionali italiane, ovvero il calcio e la pallavolo. Solo nell’ultimo ventennio, si è cominciato a dibattere di sport invernali, quali lo sci alpino e soprattutto lo sci nordico (o sci di fondo). Grazie ad un costante aumento della realizzazione delle infrastrutture sportive, negli ultimi anni, lo sport sangiovannese si è potenziato e diversificato, incoraggiando una migliore attività socio-culturale su tutto l’altipiano silano.

Calcio

Il Calcio è lo sport più praticato. La prima squadra locale fu la “Sangiovannese”, che giocò nella prima metà del secolo scorso, sostituita nel 1947, dalla “Silana”, attualmente la principale squadra locale. La Silana durante il corso della sua storia non ha mai gareggiato in campionati professionistici, raggiungendo come massimo traguardo la partecipazione nel campionato di serie D (Dilettanti), durante la seconda metà degli anni ’90. Nella stagione 2009/2010 ha disputato il campionato di terza categoria.

Calcio a 5

Il calcio a 5 è uno sport che si è diffuso solo negli ultimi anni, precisamente dal 2001 con la costituzione ufficiale della prima squadra di calcio a 5 della città, ossia l' Oratorio San Francesco[74]. La squadra locale milita attualmente nel campionato di serie C1 stagione 2009/2010.

Pallavolo
La Volley SGF

La pallavolo è insieme al calcio, l’attività sportiva storica della città; con il passare degli anni è cresciuta di importanza. La squadra locale di pallavolo è la "Silan Volley" (oggi Volley SGF), fondata nel 1983, ha conosciuto nel corso della sua esistenza, alti e bassi, con l’apice della carriera sportiva culminato a fine anni ’90 con la disputa per 2 anni del campionato di serie B2. La “Volley SGF” oggi disputa il campionato di serie C. Guidata dal presidente Antonio Atteritano e dall'allenatore Salvatore Cocchiero, la squadra oramai è molto conosciuta in ambito regionale (il presidente Atteritano è il vicepresidente regionale della Fipav Calabria), ed ha una scuola volley che conta più di 100 iscritti.[75]

Sci di fondo

Di recente storia, (solo 20 anni fa era uno sport di nicchia, praticato da pochi affezionati) lo sci di fondo, sport nazionale dei paesi scandinavi, è diventato sport praticato, grazie ad una costante diffusione ed istituzione della disciplina, per merito specie dello “Sci club Montenero” l’associazioni sportiva che pratica questo sport. Lo Sci club, coadiuvato dalla collaborazione degli enti operanti sul territorio (Comune, Provincia, Comunità Montana e Parco Nazionale della Sila) ha fatto dello sci da fondo, un punto fermo dello sport sangiovannese. Fiore.[76] La squadra agonistica dello sci club Montenero, gareggia oramai da molti anni in competizioni nazionali e interregionali. Per meglio praticare questo sport, è stato realizzato nel territorio comunale il “Centro Fondo Carlomagno”, impianto nel quale si allena la squadra locale.

Sci alpino

Lo sci da discesa è praticabile presso la frazione di Lorica, attrezzata con impianti di risalita, che dal villaggio portano sulla cima di monte Botte Donato, il monte più alto della Sila. Lo sci da discesa, nato sui monti silani negli anni '70, ha fatto registrare una grande diffusione specie nell'ultimo decennio. Nel villaggio sono presenti alcune "Scuole sci"[77][78] impegnate in competizioni interregionali e nazionali.

Altri sport

Il 29 dicembre 2005 San Giovanni in Fiore è stata una delle tappe del viaggio della Fiaccola olimpica per i Giochi olimpici invernali di Torino 2006[79].

Galleria fotografica

Curiosità

  • Nel film "Il 7 e l'8" con Ficarra e Picone viene citato un paese di nome “San Giovanni in Calice”, dove i due protagonisti si recheranno verso la fine del film, posto sui monti della Sila in provincia di Cosenza; il nome del paese è fasullo e fa chiaramente riferimento a San Giovanni in Fiore, visto che il regista del film è un appassionato teologo amante di Gioacchino da Fiore.
  • Il cantante Eugenio Bennato, ed in parte anche suo fratello Edoardo, ha trascorso per molti anni della sua infanzia, il periodo estivo nella cittadina silana, ospitato in case di parenti, essendo suo nonno originario di San Giovanni in Fiore
  • Nel quartiere della “Costa”, si trova un curioso vicoletto denominato “Napoli piccolo” dal cav. Salvatore Martino, nei primi decenni del secolo scorso, poiché questo vicolo stretto, con le corde stesa da una parte all'altra del vicolo e i panni messi li ad asciugare, ricordava al cavaliere la famosa spaccanapoli della città Campana [80].
  • San Giovanni in Fiore è conosciuta anche come la Stalingrado della Calabria. Questa definizione le fu attribuita poichè essa è stata da sempre una roccaforte della sinistra che vi ha governato per 62 anni. La vittoria alle comunali del 2010 del Pdl, ha posto fine a questo "dominio" [81]
  • Gli ultimi due Presidenti della Provincia di Cosenza sono di origine sangiovannese.

Note

  1. ^ Prisco, 1984, 344.
  2. ^ Dato Istat al 30/11/2009, su demo.istat.it. URL consultato il 31-05-2010.
  3. ^ portalecalabria.com
  4. ^ POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 5
  5. ^ Il Parco nazionale della Sila – natura storia cultura Edizioni Promoteo, Castrovillari, 2008, p. 141 “...si è già accennato della cosiddetta Sila Badiale, di cui San Giovanni in Fiore, è “capitale”...
  6. ^ POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 5.
  7. ^ Dati del "Piano di sviluppo per la comunità montana silana - del 29.11.2004
  8. ^ L'aumento della forestazione, come per tutt’Italia, è riconducibile in parte anche al progressivo restringimento delle coltivazioni agricole di questi ultimi decenni
  9. ^ POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, pp. 24-25
  10. ^ In una recente assemblea l'assessore alle politiche agricoli e forestali, Battista Benincasa, ha dichiarato che presto verranno rimessi in cantiere le dighe di Votturino e Re di Sole, e che entro qualche anno i due invasi verranno riattivati, "Il Cittadino", Pubblisfera San Giovanni in Fiore, Maggio 2010
  11. ^ Mario Morrone, Il nuovo Corriere della Sila, maggio 2004, p. 7
  12. ^ Giuseppe De Luca, San Giovanni in Fiore Storia - Cultura - Economia, Rubbettino Editore, p. 286
  13. ^ Marianna Loria, Il nuovo Corriere della Sila, ottobre 2000, p. 4
  14. ^ Marianna Loria, Il nuovo Corriere della Sila, ottobre 2000, p. 4
  15. ^ Maestri, 2008, 25-26
  16. ^ Tratto dall'appendice de Ambiente e architetture di San Giovanni in Fiore di Diego Maestri e Giovanna Spadafora, scritto da Pasquale Lopetrone
  17. ^ Giovanni Greco, “Il nuovo Corriere della Sila”, giugno 2004, p. 3
  18. ^ Fausto Cozzetto, San Giovanni in Fiore Storia - Cultura - Economia, Rubbettino Editore, pp. 187-193
  19. ^ Pietro Mario Marra, Mariolina Bitonti, San Giovanni in Fiore – storia – arte – cultura, p. ?
  20. ^ http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/pit/pit9/stato_di_avanzamento_pit9.pdf
  21. ^ Mario Morrone, Il nuovo Corriere della Sila, luglio 2009, p. 4.
  22. ^ Redazionale "Il nuovo Corriere della Sila", novembre 2009, p. 3
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  30. ^ Negli ultimi anni alcuni di questi edifici sono stati oggetto di restauro, ripristino e riutilizzo da parte di alcune associazioni di volontariato della città, alle quali sono stati affidati, in comodato d’uso, tali edifici
  31. ^ “Il nuovo Corriere della Sila”, novembre 2005, p. 8
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  33. ^ Da qualche anno ha cambiato sede, trovando posto in pieno centro storico a due passi da "Piazza Abate Gioacchino", con utilizzo delle ultime tecnologie in campo radiofonico
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  41. ^ La tradizione del pane ha vissuto per molti decenni una consuetudine tipica contadina, con gli stessi contadini che portavano la farina e il lievito al forno, impastandoli sul luogo e il fornaio aveva il solo compito di cuocere il pane. Parte di questa tradizione si ritrova nella preparazione del dolce tipico natalizio.
  42. ^ SaBa, “Il nuovo Corriere della Sila”, febbraio 2003, p. 6.
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  55. ^ Prendono forma definitivamente i rioni “Petraro”, “Difesa”, “Costa”; cominciano a prendere forma i rioni di “Santa Lucia” e “San Francesco”
  56. ^ G. Pino Scaglione, Stato del paesaggio in Calabria, Rubbettino Editore, pp. 5–6
  57. ^ POR Calabria – Asse V - Città – Programma di Sviluppo Urbano di San Giovanni in Fiore - dicembre 2003, p. 7
  58. ^ A San Giovanni in Fiore sono calcolati vani abitativi per 80.000 abitanti a fronte di poco meno di 20.000 abitanti effettivi, di cui 15.000 residenti
  59. ^ Ambiente e architetture di San Giovanni in Fiore, Gangemi Editore, p. 54
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  61. ^ Giuseppe De Luca, San Giovanni in Fiore Storia - Cultura - Economia, Rubbettino Editore, p. 309
  62. ^ http://it.wikipedia.org/wiki/Patata_della_Sila Vedi anche
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  67. ^ Sondaggio fatto nel 2009 da "Il Quotidiano della Calabria", dove San Giovanni in Fiore è risultato il secondo comune più votato
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  72. ^ http://www.almanaccocalciocalabria.it/campionati/squadre.asp?id=48
  73. ^ Moreno Morello di Striscia la Notizia alcuni anni fa, fece un servizio riguardo lo spreco di denaro pubblico in Calabria, e visitò l'allora piscina comunale
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  79. ^ Redazionale, "Il nuovo Corriere della Sila", gennaio 2006, p. 8
  80. ^ Redazionale, “Il nuovo Corriere della Sila”, luglio 2007, p. 5
  81. ^ In realtà tale definizione sembrerebbe un po' eccessiva, poiché San Giovanni in Fiore non è stata propriamente amministrata per 62 anni solo da forze politiche della sinistra, ma ha avuto anche 5 sindaci democristiani della vecchia DC. Tale affermazione deriverebbe dal fatto che la politica cittadina, ha forgiato molti politici di sinistra che ben hanno figurato a livello provinciale, regionale e nazionale.

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