Sculture litiche del Romandato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sculture litiche del Romandato
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia

Le sculture litiche del Romandato sono numerose sculture litiche ritrovate nei pressi del torrente Romandato (o Romondato), nel comune di Rodi Garganico in Puglia, risalenti al Paleolitico inferiore che, sul Gargano, risulta diviso in filoni culturali principali: Clactoniano, con industrie su scheggia, e Acheulano, quando appaiono i manufatti bifacciali, principalmente sculture litiche tra cui quelle del Romandato[1]. Lo studio dei manufatti litici sotto un aspetto fisico, poi, ha permesso di distinguere all'interno del Clactoniano, altre due fasi

  • Prima Fase, la più antica, che comprende schegge robuste, grandi nuclei discoidali e strumenti du ciottoli, con forti segni di trasporto detti fluitazione[1].
  • Protovalloisiano, più recente ed evoluta e così definita perché anticipa la tecnica Levallois, che comprende schegge più piccole e regolari che spesso assumono la forma lamiforme[1].

I reperti[modifica | modifica wikitesto]

L'Uomo di Romondato[modifica | modifica wikitesto]

Una di queste sculture litiche è l'Uomo di Romondato. Si tratta di una scultura in selce che raffigura una testa umana con bocca spalancata, priva di collo e fronte.

È alta 23,5 cm, lunga 29 cm, larga 18,5 cm e pesa 11,5 kg[2].

Sul fondo della bocca sono presenti incrostazioni di molluschi che indicano un'antica permanenza in mare.

La scultura risulta essere lievemente fluitata per il rotolamento alluvionale e per le onde marine, anche se il tutto non è stato deturpante ai fini della distruzione delle tracce di lavorazione[2]. Prima della curva della calotta cranica, infatti, sono ancora visibili due asportazioni, che formano una "V" allargata, che potrebbero essere state la raffigurazione degli occhi[2].

Altri reperti[modifica | modifica wikitesto]

Reperto 1 Scultura litica antropomorfa bifronte risalente al periodo di transizione tra Olduvaiano e il Clactoniano antico ricavata da un nodulo di selce che raffigura due teste unite per la nuca ma di diverse dimensioni.

Reperto 2 Si tratta di una scultura risalente al periodo compreso tra l'Olduvaiano e il Clactoniano antico ricavata da un nodulo di selce che raffigura due teste unite per la nuca che guardano in direzioni opposte[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Paglicci, museo della civiltà della Pietra Archiviato il 9 dicembre 2004 in Internet Archive., pagina 16, ARTURO PALMA DI CESNOLA
  2. ^ a b c L'urlo di Homo Erectus, di Pietro Gaietto.
  3. ^ La testa umana bifronte nel Paleolitico, Museo delle Origini dell'Uomo

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]