Salpurichum

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Salpurichum eseguita a Seul nel 2006.

La Salpurichum (살풀이춤?) è una danza rituale coreana, inserita nella lista dei beni culturali immateriali importanti della Corea del Sud al numero 97.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

La parola Salpuri significa letteralmente "espellere gli spiriti maligni", nel senso di "purificazione".[2] Sal (?) vuol dire "calamità", mentre puri (풀이?) deriva dal verbo pulda (풀다?; lett. "sfogarsi" o "dare sfogo").[3]

Il nome è stato usato per la prima volta da Han Seong-jun in occasione di un'esibizione del 1936; in precedenza era chiamata Ipchum, Sanjo, danza improvvisata o danza delle sciarpe.[2]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La Salpurichum è una tipica danza sciamanica con funzioni esorcistiche.[2] Nell'antichità veniva generalmente eseguita sul finire del gut, il rito sciamanico, soprattutto nelle regioni meridionali come Jeolla.[4][5]

Secondo la credenza popolare, la Salpurichum aveva il potere di mandare le anime dei defunti in paradiso, e si usavano lunghi lembi di stoffa bianca come elemento scenico o aiuto per allontanare le calamità dalle famiglie.[6] La sciamana poteva permettere agli spettatori di partecipare anch'essi alla danza.[2]

Nonostante derivi dai riti sciamanici, in epoca moderna la Salpurichum non svolge più alcuna funzione religiosa, ma si è trasformata in una manifestazione estetica e folcloristica. Si articola in più fasi, ciascuna con dei movimenti caratteristici e fortemente energici.[7] La banda musicale che accompagna questa danza si chiama sinawi.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (KO) 국가무형문화재 제97호 살풀이춤, su arirangs.com. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  2. ^ a b c d Malborg Kim, Korean Dance, collana The spirit of Korean cultural roots, 2ª ed. stampata, Seul, Ewha Womans Univ. Press, 2008, p. 75, ISBN 978-89-7300-626-7.
  3. ^ (EN) Reinhard Flatischler, The Forgotten Power of Rhythm, Liferhythm, 1997, p. 126, ISBN 9780940795075.
  4. ^ (EN) Jin-Woo Kim, Twentieth-century Discourses on Korean Music in Korea, University of Michigan, 2002, p. 148, ISBN 9780493735818.
  5. ^ (KO) Lee Pyong-ok, Korean Folk Dance, Korea Foundation, 2008, ISBN 978-89-86090-31-4. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  6. ^ (EN) Shin-Yong Chun, Culture of Korean Shamanism, collana Korean Culture Series, vol. 2, Kimpo College Press, 1999, p. 92.
  7. ^ (EN) Korean Performing Arts - Salpuri, su asianinfo.org. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  8. ^ (FR) Danse de Corée Salpuri, su theatre-du-soleil.fr, 12 maggio 2006. URL consultato il 22 dicembre 2023.

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