Salentino (Acquaviva delle Fonti)

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Salentino
contrada
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Città metropolitana Bari
Comune Acquaviva delle Fonti
Territorio
Coordinate40°52′09″N 16°49′29″E / 40.869167°N 16.824722°E40.869167; 16.824722 (Salentino)
Altitudine340 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale70021
Prefisso080
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Salentino
Salentino

Salentino (Saldìne, AFI: [salˈdiːnə], in dialetto locale)[1] è una contrada del comune di Acquaviva delle Fonti, nella città metropolitana di Bari.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Secondo una prima ipotesi il nome di Salentino deriverebbe dalla parola latina saltus, ovvero "regione boscosa", data la passata presenza in questo territorio di boschi, di cui oggi rimangono solo alcuni lembi come Bosco La Vecchiaia.[2]

Secondo una seconda ipotesi il nome Salentino deriverebbe dalla radice dauna sal, che significa "palude". La presenza di un'antica palude è testimoniata dai livelli di argilla, sabbia e torba presenti nel territorio di Salentino, nella zona che attualmente corrisponde alla falda acquifera superficiale.[3]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria dei Salentini[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Santa Maria dei Salentini (oggi abitazione privata), composta da un'unica stanza, si tratta probabilmente del transetto di una chiesa più grande. Questo è intuibile dalla anomala posizione dell'abside (sul lato sinistro) e dalla presenza di tre archi nella parete destra. I suddetti archi probabilmente collegavano l'attuale struttura a tre non più esistenti navate.

L'ex chiesa possiede un campanile a vela e all'interno era decorata con affreschi.[4][5]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Zona archeologica di Salentino[modifica | modifica wikitesto]

La zona archeologica di Salentino è il sito archeologico corrispondente a uno dei centri urbani predecessori di Acquaviva delle Fonti.

La sua scoperta avvenne durante la costruzione di un serbatoio dell'Acquedotto pugliese e in seguito furono effettuati degli scavi in tre campagne.

La più antica frequentazione del luogo risale all'età del Bronzo. Il villaggio raggiunge la massima espansione tra il VI e il IV secolo a.C., allorché al centro abitato si aggiunse una necropoli.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Pasquetta ad Acquaviva delle Fonti diventa social, su acquavivapartecipa.it, 10 aprile 2020. URL consultato il 5 marzo 2023.
  2. ^ SMS Antonio Lucarelli, p. 39.
  3. ^ SMS Antonio Lucarelli, pp. 39 e 40.
  4. ^ a b Austacio Busto, Zona archeologica Salentino, su prolocoacquaviva.it, 4 dicembre 2020. URL consultato il 5 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2020).
  5. ^ SMS Antonio Lucarelli, pp. 40 ÷ 44.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sante Zirioni, Acquaviva Sacra e Antica - Chiese rurali, corti, borghi e casali nel territorio di Acquaviva delle Fonti, illustrazioni di Vito Iusco e Sante Zirioni, Cassano delle Murge, Tipografica Meridionale, 1990, SBN IT\ICCU\CFI\0220199.
  • Scuola Media Statale "Antonio Lucarelli", ArcheoViva - Siti archeologici di Acquaviva delle Fonti, a cura di Francesco Chiarulli, Modugno, Pubblicità & Stampa, 2005, SBN IT\ICCU\BAS\0184602.
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