Ruspini

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Ruspini
Per me stant regna

I Ruspini sono una famiglia decurionale del comasco[1], patrizia di Croglio fin dal 1620 (oggi nel Canton Ticino-Svizzera), un ramo della quale si trasferì in Francia nella regione di Tolosa e un altro passò a Londra.

Lo stemma alzato dai Ruspini è: troncato: nel primo d'oro al lupo rapace al naturale saliente su un monte di 6 cime d'azzurro Nel secondo d'argento al palo scaccato del campo e d'azzurro, accostato da due gigli del secondo. Alla fascia d'oro caricata da un'aquila coronata di nero, sulla troncatura. Cimiero: La figura della Giustizia nascente.

A Croglio e in provincia di Varese[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Ruspini era patrizia di Croglio, nella regione del Malcantone tra la provincia di Varese e l'attuale Canton Ticino (Svizzera). Le sue origini derivano dalla frazione di Beride (Croglio), allora comune autonomo, dove sono attestati almeno a partire dagli inizi del XVII secolo.

Nel 1816 Benigno o Remigio Ruspini, di Como, presentò alla Commissione araldica lombarda, una richiesta di riconoscimento di "Anticha Nobiltà"[2] portando a sostegno la sua elezione a soprintendente generale della milizia urbana di Como (1792) e la sua ammissione al consiglio generale della città (1796) e un albero genealogico compilato dal genealogista comasco Fulvio Tridi, secondo il quale la famiglia risultava appartenente al patriziato di Como e ammessa al decurionato a partire dal 1424.

Uno dei figli di Remigio, Carlo Ruspini (Croglio, 21 agosto 1855 - Casale Litta (VA) 18 gennaio 1936) si trasferì nella provincia di Varese ed è sepolto nella cappella di famiglia a Inarzo. Il figlio di questi, Luigi Angelo Ruspini Luino, 1888 - Casale Litta, 1943), fu industriale chimico a Milano e fondò l'omonima azienda, produttrice del "Lievito Ruspini".

Un altro membro della famiglia, Adolfo Ruspini, rilevò tra il 1864 e il 1867 il vasto fondo Cheglio, a Germignaga, presso Luino, dove edificò la "villa Ruspini", in seguito passata alla famiglia Rossignol.

Nel corso del XX secolo i Ruspini di Bregano (VA) si trasferirono in Francia, a Tolosa.

In provincia di Como[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Ruspini è attestata inoltre a Torno[2], presso Como, dove si ricordano tre fratelli patrioti con questo cognome: il tenente Egidio Ruspini (Milano, 12 gennaio 1839), che partecipò alla spedizione dei Mille, il sottotenente nel 3º reggimento Ardoino Erminio Ruspini, che partecipò alla campagna garibaldina del 1867 e Aldo Ruspini.

Alla famiglia Ruspini di Torno appartenne anche Leopoldo Ruspini, che distribuiva gli opuscoli patriottici stampati nella "Tipografia Elvetica" di Capolago del Daelli: scoperto dalla polizia austriaca, fu imprigionato in Como e condannato a morte. La madre Anna Maria, accompagnata dalla figlia cieca Giovanna Ruspini – che conosceva il tedesco per aver vissuto col padre a Vienna – riuscì a presentare una supplica di grazia direttamente all'imperatore Francesco Giuseppe presente in visita a Monza, che la concesse.

Angelo Ruspini, detto il Fratino, nato a Tolosa in Francia fece costruire nel 1894 sopra Torno il "Castel d'Ardona", oggi in rovina[3].

In provincia di Bergamo[modifica | modifica wikitesto]

Lo "chevalier Bartholomew Ruspini" con la moglie, lady Ord e i tre figli, quadro attribuito a Nathaniel Horne.
Il quadro di Thomas Stothard che ritrae Bartholomew Ruspini alla testa del corteo delle educande della Royal Masonic Scool

Nel XVII secolo i Ruspini sono attestati anche nella provincia di Bergamo: nella frazione di Grumello de' Zanchi presso Zogno dove si trasferì Michele Ruspini, proveniente dalla avita Croglio nel Canton Ticino, il quale ottiene la cittadinanza zognese dopo 20 anni di residenza, come indicato in un documento del 1764 pubblicato da Mons. Giulio Gabanelli[4]. Andrea (Giovanni Andrea) Ruspini, nato a Bonorè presso Romacolo, Grumello de' Zanchi, Bergamo, il 27 novembre 1707, fu amico e collaboratore di Giacomo Quarenghi, con il quale effettuò un viaggio in Russia[5]

Il figlio Bartolomeo Ruspini, si trasferì in Inghilterra e fu dentista e chirurgo di camera del re Giorgio III.

Giovanni Ruspini (Bergamo 1808 - 1885) fu scienziato chimico e ricercatore. Una via del centro di Bergamo porta oggi il suo nome.[6]

A Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo Ruspini si trasferì da Bergamo a Venezia nel 1614, dove costruì delle abitazioni da cui prende il nome l'attuale "calle Raspina"[senza fonte] I Ruspini a Venezia vennero ascritti al Patriziato[7] e godettero della cittadinanza originaria, ed avevano tombe nelle chiese di Santa Maria Gloriosa dei Frari e di Sant'Alvise a Cannaregio

In provincia di Brescia[modifica | modifica wikitesto]

A Castenedolo sorge il palazzo Ruspini, acquistato dalla famiglia Ruspini Guidetti, con parti edilizie di varie epoche dal Quattrocento all'Ottocento. Dal portale settecentesco, ad arco ribassato, si accede in un androne cinquecentesco, dove si apre un portico con cinque campate ad arco ribassato e una serie di pilastri bugnati. Le sale al pianterreno, pure cinquecentesche, sono abbellite da un monumentale camino con decorazioni a volute e zampe di leone. Da uno scalone monumentale si accede al piano superiore, con una galleria e una stanza in cui dormì nel 1796 Napoleone. Dal cortile si accede al giardino, sistemato nel Settecento "all'italiana", che ospita una quercia detta "di Napoleone".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Brentani, Codice diplomatico Ticinese. Documenti e regesti, 5 voll., Como-Lugano 1929-1956,
    Alfredo Lienhard-Riva, Armoriale Ticinese, Losanna 1945.
    Armoriale Ticinese - Nuova Serie. Parti I-V, in "Archivio Araldico Svizzero" e in estratto, Losanna-Neuchâtel 1961-1977
  2. ^ a b Archivio di Stato di Milano, Governo, p. m. Araldica, cartella 140 fasc. Ruspini.
  3. ^ Il castello venne ereditato dalla governante, in mancanza di eredi diretti, la quale lo cedette al "Gruppo aziendale tintoria comense" che lo destinò inizialmente, con l'aggiunta di un fabbricato, a sede per le vacanze estive dei figli dei dipendenti e in seguito lo lasciò in abbandono.
  4. ^ cfr: mons.Giulio Gabanelli, Bartolomeo Ruspini, zognese, dentista di successo nella Londra del Settecento, in Quaderni Brembani, n.5, 2007, pag. 73
  5. ^ Andrea Ruspini viene citato nella nota 9 dello studio Viaggiare in Russia al tempo di Giacomo Quarenghi di Nicola Navone; Piervaleriano Angelini (Spigolature quarenghiane, «Bergomum», 1995, n. 3, pp. 43-68); Christoph Frank (Appendice documentaria sul viaggio in Russia di Giacomo Quarenghi e Giacomo Trombara nell'anno 1779, a cura di Christoph Frank, in Dal mito al progetto., vol. I, pp. 79-91).
  6. ^ La biblioteca "Angelo Mai" a Bergamo conserva la "Raccolta Giovanni Ruspini", frutto della fusione di due acquisizioni avvenute in epoche diverse (l'"acquisto Ravelli" e la "donazione Paolo Gaffuri"), è costituita da 11 volumi ed è divisa nelle sezioni "Biografia", "Carteggio", "Miscellanea".
  7. ^ vedi: Andrea da Mosto (Dirett. dell'Archivio di Stato di Venezia), L'Archivio di Stato di Venezia, Tomo 1, Roma, 1937, pag. 77 (online Archiviato il 27 settembre 2011 in Internet Archive.)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L. Brentani, Codice diplomatico Ticinese. Documenti e regesti, 5 voll., Como-Lugano 1929-1956
  • Alfredo Lienhard-Riva, Armoriale Ticinese, Losanna 1945.
  • Armoriale Ticinese - Nuova Serie. Parti I-V, in "Archivio Araldico Svizzero" e in estratto, Losanna-Neuchâtel 1961-1977
  • Bartolmew Ruspini. A Treatise on the Teeth, Their Structure and Various Diseases. Londra, 1768
  • Giovanni Ruspini. Manuale eclettico di Rimedj nuovi. Bergamo, 1871, In-8°, pp. VIII-786.
  • Vanni Zanella (a cura di). Giacomo Quarenghi architetto a Pietroburgo. Lettere e altri scritti. Venezia, Albrizzi, 1988, pp. 39–40
  • Piervaleriano Angelini. Spigolature quarenghiane in Bergomum. 1995, n. 3, pp. 43–68
  • Bortolo Belotti,. Vita intellettuale letteraria e artistica bergamasca nel primo Ottocento: gli scienziati, Giovanni Ruspini in Storia di Bergamo e dei bergamaschi, Volume 7. Libro undicesimo, Bergamo, 1989, 7: 295 p., ill., 33 cm.
  • Schiavini Trezzi, Juanita. Dal collegio dei notai all'Archivio notarile. Fonti per la storia del notariato a Bergamo (secoli XIV-XIX). Inventario dell'archivio. Collegii Notariorum Bergomi institutio et ordines... 1636, Trascrizione Bergamo: Provincia di Bergamo, Settore Istruzione, 1997, 362 p., [10] c. di tav., fot., 24 cm (Fonti per lo studio del territorio bergamasco; 15), ISBN 88-86536-01-1.
  • Giulio Conci. Giovanni Ruspini 1808-1885. Roma, Sacra Famiglia 1929. Bross., -in 8° pp. 12. Estratto.
  • G. Locatelli. Per il centenario di Giovanni Ruspini. Carte e manoscritti ordinati in Bergomum, 1 (1907), 2, parte speciale, p. 11-23, con l'elenco dei corrispondenti.
  • Giuseppe Tassini. Curiosità veneziane, ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia 7ª ed. Venezia, 1970
  • Christoph Frank. Appendice documentaria sul viaggio in Russia di Giacomo Quarenghi e Giacomo Trombara nell'anno 1779, a cura di Christoph Frank, in Dal mito al progetto., vol. I, pp. 79–91.
  • Lorna Cowburn. Polished Cornerstones, A history of the Royal Masonic School for Girls 1788-2000. Raithby, Lawrence & Company Ltd.
  • Barbara Kelland. This Time Next Week: the engaging story of a little girl, brought up in the care of the Freemasons, before and during World War II. Epona Publishing, 21 luglio 2005.
  • Paul Geissler. John Menzies Campbell, a Glasgow dentist, an Edinburgh legacy, in Surgeons' news, vol 2 - issue 2, aprile 2003.
  • Campbell J M. From a trade to a profession: Byways in dental history, pagg. 20; 32-33. Private printing. 1958; citato in: M. G. H. Bishop, S. Gelbier and D. Gibbons, Ethics - dentistry and tooth-drawing in the late eighteenth and early nineteenth centuries in England. Evidence of provision at all levels of society, in BDJ-British Dental Journal, November 24 2001, vol. 191, n.10, pagg. 575-580in rete: https://www.nature.com/bdj/journal/v191/n10/full/4801237a.html
  • F. Lechi. Le dimore bresciane, Vol. 7°, pp. 305−306.
  • Ida Zanolini. La Storia di Castenedolo
  • Gabanelli, mons.Giulio , Bartolomeo Ruspini, zognese, dentista di successo nella Londra del Settecento, in Quaderni Brembani, n.5, 2007, pag. 73
  • Gabanelli, mons. Giulio Bartolomeo Ruspini in Zogno notizie anno 88°, 3/1997, pag. 12-13
  • Christina Hillam, Dall'Università di Liverpool un saggio sul nostro Bartolomeo Ruspini, in Zogno notizie,anno 89°, 1/1998, pag. 16-17
  • Andrea da Mosto (Dirett. dell'Archivio di Stato di Venezia), L'Archivio di Stato di Venezia, Tomo 1, Roma, 1937, pag. 77 (online)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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