Quiscalus mexicanus

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Gracula codalunga
Quiscalus mexicanus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaIcteridae
GenereQuiscalus
SpecieQ. mexicanus
Nomenclatura binomiale
Quiscalus mexicanus
(J.F.Gmelin, 1788)
Areale
Areale di Q. phoeniceus

La gracula codalunga o gracchio messicano (Quiscalus mexicanus (J.F.Gmelin, 1788)) è un uccello passeriforme della famiglia degli Itteridi, nativo del Nord e Centro America.[2][3]

A volte viene erroneamente indicato come "merlo" nel sud Stati Uniti,[4] sebbene le due specie non appartengano alla stessa famiglia. Allo stesso modo, è spesso chiamato "corvo" nelle aree del Messico a causa della sua livrea nero lucido, anche se non è un membro del genere Corvus, e nemmeno della famiglia dei Corvidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Femmina di gracula codalunga

Le gracule codalunga sono uccelli di medie dimensioni (in genere più grandi degli storni ma più piccoli dei corvi; 38 cm - 46 cm) con i maschi del peso di 203 grammi - 265 grammi e le femmine di 115 grammi - 142 grammi, ed entrambi i sessi hanno la caratteristica coda lunga.[5] I maschi sfoggiano una colorazione nero iridescente con riflessi viola-blu sulle piume della testa e nella parte superiore del corpo, mentre le femmine sono marroni con ali e coda più scure.[5] Tale differenza morfologica tra maschi e femmine di una specie è nota come dimorfismo sessuale.[6] Entrambi i sessi adulti hanno occhi gialli luminosi, mentre i giovani di entrambi i sessi hanno occhi marroni e piumaggio marrone come le femmine (tranne che per delle striature sul petto).[5] La caratteristica distintiva della specie, più evidente nei maschi, è la lunga coda a forma di carena, che gli animali possono ripiegare verticalmente allineando le due metà.[7]

La gracula codalunga e la sua specie più stretta, la gracula coda a carena (Quiscalus majorgrackle) furono a lungo considerati la stessa specie finché le analisi genetiche li hanno distinti in due specie diverse.[8]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Originario del Centro e Sud America, la gracula codalunga ha ampliato il proprio areale spostandosi verso nord in Nord America, tra il 1880 e il 2000, a seguito di corridoi urbani e agricoli.[9][10] Il loro attuale areale si estende dal nord-ovest del Venezuela alla Colombia occidentale, all'Ecuador al sud del Minnesota, a nord, nell'Oregon, Idaho e California a ovest, in Louisiana, a est, con esemplari migratori a sud del Canada. Questi animali trovano il loro cibo nelle aree aperte, nei prati, nei pascoli,[5] e nelle zone umide come le mangrovie.[9]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Maschio mentre emette il suo richiamo

Sono uccelli molto intelligenti e perspicaci, che hanno anche risolto un degli enigmi delle favole di Esopo: se un oggetto che si vuole raggiungere galleggia sull'acqua ma è troppo lontano per raggiungerlo basta buttare altri oggetti in acqua per far alzare il suo livello e far alzare l'oggetto (nel caso di questi uccelli si trattava di cibo).[11]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Le gracule codalunga sono noti per le loro diverse abitudini di alimentazione. Nelle aree erbose si nutrono di larve e insetti, che estraggono dalla corteggia degli alberi o dal terreno; cacciano anche lucertole, uccelli nidiacei e uova; si nutrono anche nei campi appena arati; eliminano i parassiti dai bovini e mangiano anche frutta (ad esempio banane e frutti di bosco) e cereali (per esempio il mais e le pannocchie aprendo le bucce).[7] Nelle aree paludose e acquitrinose si nutrono di crostacei, insetti, vermi, girini e talvolta pesci che catturano volando vicino alla superficie dell'acqua.[7] Sono stati osservati anche esemplari nutrirsi degli insetti morti sul parabrezza delle auto,[12] e attaccare le rondini durante in volo.[13]

Voce[modifica | modifica wikitesto]

Maschio in posizione di corteggiamento

Le gracule codalunga possiedono un gran repertorio di vocalizzazioni che sono utilizzati durante tutto l'anno. Comunicano a gran voce soprattutto nelle macchie di alberi o nei canneti delle zone umide durante la notte. I maschi utilizzano una più ampia varietà di suoni, mentre le femmine si impegnano per lo più in "chiacchiere", tuttavia le femmine non emettono mai versi per rivendicare il territorio.[5] A causa delle loro vocalizzazioni ad alta voce, sono da alcuni considerati delle specie parassita.[14]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Durante la stagione riproduttiva, nidificano nei medesimi territori utilizzando tre diverse strategie di accoppiamento:

  • 1) I maschi, territoriali, difendono il proprio territorio su cui molte femmine collocano i loro nidi e allevano i piccoli;
  • 2) I maschi residenziali vivono nelle colonie più grandi, ma non difendono il territorio e non hanno compagne;
  • 3) i maschi transitori rimangono per un paio di giorni prima di lasciare la colonia per poi passare un'altra colonia.[6]

I maschi residenti e i maschi transitori procreano un piccolo numero di figli attraverso copulazioni extraconiugali con femmine dei territori di altri maschi. I maschi territoriali sono più pesanti e hanno code più lunghe rispetto ai maschi non territoriali, ed entrambe queste caratteristiche sono associati con avere più prole.[6]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Statua di Maria Mulata, a Cartagena

In Messico, dove è conosciuto con il nome di Chanate o Zanate, la gracula codalunga è la protagonista di una leggenda messicana sulle sette canzoni (i versi dell'animale): "In origine, la Zanate non aveva voce ma riuscì a rubare le sette canzoni dalla saggia tartaruga di mare. Ora è possibile ascoltare la voce della Zanate e le Sette canzoni (amore, odio, paura, coraggio, gioia, tristezza e rabbia) della vita". Sulla base di questa leggenda, molti artigiani messicani creano piccole sculture in argilla raffiguranti l'animale sul dorso della tartaruga marina.[9]

In Colombia, la specie viene chiamata Maria Mulata,[15] ed è l'uccello ufficiale di Cartagena de Indias. L'artista di Cartagena, Enrique Grau, si ispirato molto a questi uccelli dedicandogli molte sculture visibili in piazze e parchi, elogiandone l'intelligenza, l'adattabilità, l'allegria, la socialità e la tendenza a collaborare, la diligenza, l'astuzia e la capacità di sfruttare le avversità.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Quiscalus mexicanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 26 giugno 2016.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Icteridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 26 giugno 2016.
  3. ^ (EN) Powell, A.F.L.A., F.K. Barker and S.M. Lanyon, A complete species-level phylogeny of the grackles (Quiscalus spp.), including the extinct Slender-billed Grackle, inferred from mitochondrial DNA, in Condor, vol. 110, 2008, pp. 718-728 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  4. ^ Eight Reasons Grackles are Awesome, su texasmonthly.com, Texas Monthly. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  5. ^ a b c d e Johnson & Peer, The Birds of North America Online, Ithaca, NY, Cornell Lab of Ornithology, 2001.
  6. ^ a b c (EN) Johnson et al., Male mating strategies and the mating system of great-tailed grackles, in Behavioral Ecology, vol. 11, n. 2, 2000, pp. 132–141, DOI:10.1093/beheco/11.2.132.
  7. ^ a b c AF Skutch, Life histories of Central American birds, Berkeley, CA, Cooper Ornithological Society, 1954.
  8. ^ DaCosta, Historic genetic structuring and paraphyly within the Great-tailed Grackle, in Condor, vol. 110, n. 1, 2008, pp. 170–177, DOI:10.1525/cond.2008.110.1.170.
  9. ^ a b c (EN) Wehtje W., The range expansion of the great-tailed grackle (Quiscalus mexicanus Gmelin) in North America since 1880, in Journal of Biogeography, vol. 30, 2003, pp. 1593–1607, DOI:10.1046/j.1365-2699.2003.00970.x.
  10. ^ BD Peer, Invasion of the Emperor’s grackle, in Ardeola, vol. 58, n. 2, 2011, pp. 405–409, DOI:10.13157/arla.58.2.2011.405.
  11. ^ CJ Logan, Behavioral flexibility and problem solving in an invasive bird, in PeerJ, vol. 4, 2016, p. 1975, DOI:10.7717/peerj.1975.
  12. ^ Grabrucker & Grabrucker, Rare Feeding Behavior of Great-Tailed Grackles (Quiscalus mexicanus) in the Extreme Habitat of Death Valley, in The Open Journal of Ornithology, vol. 3, 2010, pp. 101–104.
  13. ^ RB Clapp, Great-tailed grackle kills barn swallow in flight, in Wilson Bulletin, vol. 98, n. 4, 1986, pp. 614–615.
  14. ^ UT's war on grackles (PDF) [collegamento interrotto], su fretna.org, The Daily Texan. URL consultato il 6 gennaio 2013.* Hermes JJ (2005). UT's war on grackles. Daily Texan. section. 8A.
  15. ^ Great-tailed Grackle (Quiscalus mexicanus) (Gmelin, JF, 1788), su Avibase: The World data bird base. URL consultato il 23 maggio 2013.
  16. ^ Cartagena La Heróica: María Mulata, su editorialobm.com. URL consultato l'8 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2016).

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