Pyrus vallis-demonis

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Pero di Val Demone
Pyrus vallis-demonis
Nebrodi
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
SottofamigliaAmygdaloideae
TribùMaleae
SottotribùMalinae
GenerePyrus
SpecieP. vallis-demonis
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
GenerePyrus
SpecieP. vallis-demonis
Nomenclatura binomiale
Pyrus vallis-demonis
Raimondo & Schicchi, 2004
Nomi comuni

Perastro

Pyrus vallis-demonis Raimondo & Schicchi, 2004 è una specie della famiglia delle Rosacee, endemica della Sicilia[2]

Questa specie rientra nel gruppo del genere Pyrus con frutti a calice deciduo.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'epiteto specifico si riferisce a Val Demone, antica suddivisione nord-orientale della Sicilia e toponimo che si riferisce alla località di rinvenimento della specie.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un albero alto fino a 8 m, con rami eretto-patenti, dotati di aculei; quelli di 2-3 anni sono coperti da numerose lenticelle.

Le foglie sono glabre o scarsamente pelose alla base, con lamina da ovata ad ellittica (rapporto larghezza/lunghezza = 0,34-0,65)

L'infiorescenza è un corimbo di 12-18 fiori, con ricettacolo ricoperto da peli semplici biancastri. Fiorisce da aprile a giugno.

Il frutto è un pomo piriforme o globoso color ruggine coperto da numerose lenticelle. Calice frequentemente deciduo.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Pyrus vallis-demonis è confinato ad una piccola area, tra 1300 e 1480 m di altitudine in località Moglia e sui versanti settentrionali di Serra Mirìo e Serra Pumeri, nel Parco dei Nebrodi.

Si riscontra in aree boschive dominate da Quercus cerris, spesso in associazione con Rosa canina, Prunus spinosa, Ruscus aculeatus, Acer campestre.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Kell, S.P. 2011, Pyrus vallis-demonis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23/11/2022.
  2. ^ (EN) Pyrus vallis-demonis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 23/11/2022.
  3. ^ Pyrus vallis-demonis (PDF) [collegamento interrotto], su Banca del germoplasma dell'Università di Palermo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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