Pteropus pselaphon

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Volpe volante delle Bonin
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineChiroptera
SottordineMegachiroptera
FamigliaPteropodidae
GenerePteropus
SpecieP. pselaphon
Nomenclatura binomiale
Pteropus pselaphon
Layard, 1829
Areale

La volpe volante delle Bonin (Pteropus pselaphon Layard, 1829) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, endemico delle Isole Ogasawara.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni, con lunghezza dell'avambraccio tra 124,9 e 142,4 mm, la lunghezza del piede tra 42 e 50 mm e la lunghezza delle orecchie tra 23 e 29 mm.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga, densa, semi-eretta sulle spalle e si estende sugli arti inferiori fino alle dita dei piedi. Il colore generale del corpo è bruno-nerastro, più o meno cosparso di lunghi e ruvidi peli con la punta bianco-grigiastra. La testa ha riflessi marroni scuri, il muso è lungo, le narici sono leggermente tubulari e separate da un solco profondo longitudinale che si estende fino al labbro superiore, gli occhi sono grandi. Le orecchie sono corte, triangolari, nascoste parzialmente nella pelliccia e con una concavità sul bordo posteriore appena sotto la punta. Le membrane alari sono attaccate lungo i fianchi e posteriormente all'estremità del secondo metatarso. È privo di coda, mentre l'uropatagio, densamente ricoperto di peli, è ridotto ad una sottile membrana lungo le parti interne degli arti inferiori.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia tra il denso fogliame degli alberi in piccoli gruppi durante l'inverno e solitariamente in estate.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La sua robusta dentatura indica una dieta a base di frutta dalla pelle dura, tra le quali alcune specie di Manilkara, e fiori di Agave americana. Poiché la frutta è solitamente raccolta nelle piantagioni, è considerato dannoso alle coltivazioni.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce una volta l'anno. Generalmente gli accoppiamenti avvengono in inverno.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale di questa specie è ristretto alle Isole Ogasawara: Chichi Jima, Haha Jima, Kita Iwo Jima, Iwo Jima e Minami Iwo Jima.

Vive nelle foreste native.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In accordo alla suddivisione del genere Pteropus effettuata da Andersen[4], P. pselaphon è stato inserito nello P. pselaphon species Group, insieme a P. vetulus, P. insularis, P. pilosus, P. tuberculatus, P. nitendiensis, P. fundatus, P. tokudae e P. allenorum. Tale appartenenza si basa sulle caratteristiche di avere un rostro del cranio accorciato, sulla presenza di un ripiano basale nei premolari e sulla presenza di una cuspide aggiuntiva nei canini superiori.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerata la ristrettezza del suo areale e la sua frammentazione, il lento declino del suo habitat, classifica P. pselaphon come specie in pericolo critico di estinzione (CR).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Hutson, A.M., Racey, P.A. & Chanson, J. 2008, Pteropus pselaphon, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pteropus pselaphon, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Yoshiyuki, 1989, p. 33.
  4. ^ Andersen, 1912, p. 95.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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