Prosotherium

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Prosotherium
Scheletro di Prosotherium garzoni
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineMeridiungulata
OrdineNotoungulata
SottordineTypotheria
FamigliaHegetotheriidae
GenereProsotherium

Prosotherium è un genere estinto di mammiferi notoungulati, appartenente ai tipoteri. Visse nell'Oligocene superiore (circa 29-24 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale doveva assomigliare a un coniglio, sia come dimensioni che come aspetto; era dotato di zampe posteriori particolarmente allungate.

Cranio[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio era di costituzione leggera e stretto, in particolare nella parte posteriore. Le bolle timpaniche erano particolarmente sviluppate, anche più che nell'affine Pachyrukhos, ed è probabile che i padiglioni auricolari fossero molto grandi, come quelli dei conigli e delle lepri. Mascella e mandibola erano alte e profonde; la mandibola era dotata di un processo coronoide sottile. La dentatura era caratterizzata da incisivi diretti obliquamente in avanti, e molari e premolari ricoperti da un sottile strato di cemento dentario (più spesso nella parte esterna dei denti superiori e nella parte interna dei denti inferiori).

Scheletro postcranico[modifica | modifica wikitesto]

L'omero era lungo e sottile, così come ulna e radio. Metacarpi e falangi indicano che la mano era gracile e piccola. La pelvi era allungata, snella e di costituzione leggera, mentre il femore era dotato di una piccola testa ben separata dal corpo principale. Il femore era ancora più lungo di quello dell'affine Pachyrukhos, e possedeva un terzo trocantere curiosamente "slittato" nella parte posteriore. Al contrario di Pachyrukhos, tibia e perone erano completamente separate. L'astragalo era anch'esso caratteristico, con la superficie trocleare interamente nella parte dorsale dell'osso, e le creste condilari basse e piatte. Il calcagno era relativamente piccolo, con una faccetta articolare per il cuboide leggermente concava e che andava a occupare tutta la parte distale dell'osso. I metatarsi erano piuttosto robusti e più corti di quelli di Pachyrukhos. Le falangi ungueali erano alte e strette, ma verso la parte terminale erano appiattite e allargate.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Prosotherium venne descritto per la prima volta nel 1897 da Florentino Ameghino, sulla base di resti fossili ritrovati in Patagonia (Argentina) in terreni dell'Oligocene superiore. La specie tipo è Prosotherium garzoni, ma Ameghino descrisse anche P. triangulidens (leggermente più grande della specie tipo), P. robustum e P. quartum. Queste ultime due specie, tuttavia, non sono ritenute attualmente valide.

Prosotherium è un rappresentante degli egetoteriidi, un gruppo di notoungulati di costituzione leggera e dall'aspetto simile a quello di roditori e lepri. In particolare, Prosotherium fa parte della sottofamiglia Pachyrukhinae, comprendente le forme più simili a lepri. È possibile che Prosotherium fosse ancestrale o vicino all'origine del genere Paedotherium, più specializzato.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Nei terreni dell'Oligocene superiore della Patagonia erano presenti almeno tre egetoteriidi dotati di denti ipsodonti: Prosotherium, Propachyrucos e Medistylus (quest'ultimo a volte considerato un interateriide); ciò implica una stretta ripartizione di nicchie ecologiche tra gli egetoteri oligocenici, oltre a riflettere la notevole radiazione evolutiva di ungulati simili a roditori nel Cenozoico sudamericano e a suggerire una differenza paleoambientale notevole tra le faune della Patagonia e quelle della Bolivia e dell'Uruguay, in cui questi animali erano assenti (Reguero, 2007).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Ameghino. 1897. Mammiféres crétacés de l’Argentine (Deuxième contribution à la connaissance de la fauna mammalogique de couches à Pyrotherium) [Cretaceous mammals of Argentina (second contribution to the knowledge of the mammalian fauna of the Pyrotherium Beds)]. Boletin Instituto Geografico Argentino 18(4–9):406-521
  • F. Ameghino. 1901. Notices préliminaires sur des ongulés nouveaux des terrains crétacés de Patagonie [Preliminary notes on new ungulates from the Cretaceous terrains of Patagonia]. Boletin de la Academia Nacional de Ciencias de Córdoba 16:349-429
  • Reguero, M., Dozo, M., & Cerdeño, E. (2007). A poorly known rodentlike mammal (Pachyrukhinae, Hegetotheriidae, Notoungulata) from the Deseadan (Late Oligocene) of Argentina. Paleoecology, biogeography, and radiation of the rodentlike ungulates in South America. Journal of Paleontology, 81(6), 1301-1307. doi:10.1666/05-100.1
  • F. D. Seoane, S. R. Juñent, and E. Cerdeño. 2017. Phylogeny and paleobiogeography of Hegetotheriidae (Mammalia, Notoungulata). Journal of Vertebrate Paleontology 37(1):e1278547:1-13