Portale:Stato Pontificio/Biografia/5

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Busto bronzeo di Niccolò V, il Papa contro cui insorse Stefano Porcari

Stefano Porcari (Roma, inizi del XV secolo – Roma, 9 gennaio 1453) è stato un politico e letterato romano, noto per aver ordito una congiura contro papa Niccolò V al fine di instaurare a Roma e nello Stato Pontificio un governo repubblicano o, secondo taluni, un suo potere personale, simile a quello esercitato nel Trecento da Cola di Rienzo, cui egli si ispirò.

Giovane colto e appartenente a un'illustre famiglia dell'aristocrazia romana, Stefano ricevette, negli anni di gioventù, una formazione classica. Predilesse in modo particolare Cicerone, che sembrava riassumere in sé tutte le grandi virtù della romanità. Ebbe modo di approfondire gli studi sulla repubblica romana divenendone un fanatico ammiratore. Trasferitosi a Firenze fu eletto per due mandati consecutivi, grazie alla protezione di Papa Martino V, capitano del popolo (nel 1427 e nel 1428). Viaggiò successivamente in Germania e Francia.

Tornato in Italia nel 1430, ricoprì, negli anni seguenti, varie cariche, fra cui quella di podestà di Bologna (1432), Siena (1434), Orvieto (1435) e di governatore della piazzaforte di Trani. Rientrò a Roma negli ultimi anni del pontificato di Eugenio IV.