Plectogona sanfilippoi

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Immagine di Plectogona sanfilippoi mancante
Classificazione scientifica
RegnoAnimalia
PhylumArthropoda
ClasseDiplopoda
OrdineChordeumatida
FamigliaCraspedosomatidae
GenerePlectogona
SpecieP. sanfilippoi
Nomenclatura binomiale
Plectogona sanfilippoi
Paola Manfredi, 1956
Sinonimi

Antroherposoma sanfilippoi

Plectogona sanfilippoi è un millepiedi caratteristico delle cavità sotterranee piemontesi, prevalentemente nel cuneese.

Generalità[modifica | modifica wikitesto]

I Diplopodi in generale sono facilmente riconoscibili perché hanno 2 paia di zampe per ogni segmento. Le specie strettamente associate ad ambienti ipogei, bui e umidi, presentano allungamento delle antenne e delle zampe, decolorazione e occhi ridotti. Nel caso della Plectogona sanfilippoi, essa è totalmente depigmentata, con occhi non funzionali ridotti a piccole aree triangolari ai lati del capo. Il corpo è composto solo di 25-30 segmenti corporei, per cui in realtà il numero di zampe si aggira intorno al centinaio, quindi ogni individuo è lungo da 18 a 25 mm.

I Diplopodi sondano l’ambiente sotterraneo usando il corpo, ergendo la parte anteriore e ruotandola, tenendo zampe e antenne protese.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie endemica delle grotte delle Alpi Liguri sul territorio piemontese.[1]

https://animalidigrotta.speleo.it/plectogona-sanfilippoi/

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

P. sanfilippoi è un saprofago decompositore, quindi è rinvenibile su residui vegetali e resti animali.[1]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproducono tramite uova, con sessi separati.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Ogni grotta ospita una sottospecie lievemente diversa:[1]

Animale di Grotta dell'Anno 2020[modifica | modifica wikitesto]

La Società Speleologica Italiana ha eletto Plectogona sanfilippoi come Animale di Grotta dell’Anno 2020: la specie, sebbene rara, è facilmente osservabile nelle grotte piemontesi aperte ai visitatori.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Enrico Lana e Valentina Balestra, Biologia Sotterranea Piemonte, Gruppo di Ricerca SSI, su animalidigrotta.speleo.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bonzano C., Reda Bonzano B., 1980, Fauna cavernicola. I Diplopodi Craspedosomatidi della Liguria e delle Alpi Liguri, Bollettino del Gruppo Speleologico Imperiese C.A.I., Imperia, anno X, n. 15 (lug.-dic. 1980) pagg. 57-68.
  • Bologna M.A., Vigna Taglianti A., 1985, Fauna cavernicola delle Alpi Liguri, Annali del Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria”, Genova, vol. LXXXIV-bis (1984): 1-389.
  • Lana E., Fauna del sistema sotterraneo della Grotta di Bossea, in Grotte, Bollettino del Gruppo Speleologico Piemontese, GSP CAI-UGET, n. 159 (anno 56, gen.-giu. 2013): 36-48.
  • Lana E., La fauna delle Grotte del Caudano, in Labirinti, Bollettino del Gruppo “Grotte” C.A.I. Novara, n. 33 (2015): 39-48.
  • Manfredi P., Miriapodi cavernicoli del Marocco, della Sardegna e del Piemonte, Atti della Società italiana di Scienze naturali e del Museo civico di Scienze naturali, Milano, 95 (3-4):197-222, anno 1956
  • Morisi A., La grotta di Bossea, in: Ambiente carsico e umano in Val Corsaglia, Atti dell'incontro di Bossea, 14-15 settembre 1991, Club Alpino Italiano Sezione di Cuneo, pagg. 65-90.
  • Strasser K., Zur Systematik und Verbreitung der Gattungen Crossosoma, Antroherposoma und Antroverhoeffia (Diplopoda-Ascospermophora), Bollettino del Museo civico di Storia naturale di Verona, II: 167-192, 1975
  • Strasser K., Diplopodi del Piemonte, in Bollettino del Museo civico di Storia naturale di Verona, V: 141-173, 1979
  • Strasser K., Neue Arten und Unterarten von Crossosoma und Antroherposoma (Diplopoda Chordeumida), Bollettino del Museo civico di Storia naturale di Verona, VI: 5-17, 22 figg., 1979

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Riserva naturale delle Grotte di Bossea

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito della riserva naturale delle grotte di Bossea

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