Pipistrellus ceylonicus
Pipistrellus ceylonicus | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Microchiroptera |
Famiglia | Vespertilionidae |
Sottofamiglia | Vespertilioninae |
Genere | Pipistrellus |
Specie | P.ceylonicus |
Nomenclatura binomiale | |
Pipistrellus ceylonicus Kelaart, 1852 | |
Sinonimi | |
P.chrysothrix |
Pipistrellus ceylonicus (Kelaart, 1852) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso nell'Ecozona orientale.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 45 e 64 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 33 e 42 mm, la lunghezza della coda tra 30 e 45 mm, la lunghezza del piede tra 6 e 11 mm, la lunghezza delle orecchie tra 9 e 14 mm e un peso fino a 8 g.[3]
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Le parti dorsali variano dal bruno-grigiastro al castano o bruno-dorato, mentre le parti ventrali sono biancastre. Il muso è largo, con due masse ghiandolari sui lati. Gli occhi sono piccoli Le orecchie sono triangolari, ben separate tra loro e con l'estremità arrotondata. Il trago è corto, con il margine anteriore diritto, quello posteriore convesso, l'estremità piegata in avanti e un lobo triangolare alla base posteriore. Le membrane alari sono marroni scure. Le ali sono attaccate posteriormente sui metatarsi. La punta della lunga coda si estende per circa un millimetro oltre l'ampio uropatagio. Il calcar è lungo e provvisto di una carenatura ben sviluppata.
Ecolocazione
[modifica | modifica wikitesto]Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro sotto forma di impulsi di breve durata a frequenza modulata iniziale di 40,2-91,3 kHz, finale di 31-42,62 kHz e massima energia a 34,9-45,5 kHz[4].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]Si rifugia singolarmente o in gruppi fino a qualche centinaio di individui negli edifici sia rurali che urbani, cavità degli alberi, grotte, pozzi e templi antichi. L'attività predatoria inizia presto la sera. Il volo è basso al suolo e manovrato.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di insetti, particolarmente scarafaggi, falene e mosche catturati in volo.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Danno alla luce un piccolo alla volta due piccoli alla volta dopo una gestazione di 50-55 giorni. Le femmine trattengono lo sperma nei periodi invernali. Vengono svezzati dopo un mese di vita.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nell'Ecozona orientale dal Pakistan sud-orientale e orientale, attraverso l'India e la Cina meridionale fino al Vietnam settentrionale. È inoltre presente sulle isole dello Sri Lanka, Hainan e nel Borneo.
Vive in diversi tipi di habitat, dalle regioni aride alle foreste umide montane fino a 2.153 metri di altitudine.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sono state riconosciute 7 sottospecie:
- P.c.ceylonicus: Sri Lanka;
- P.c.borneanus (Hill, 1963): stato malese di Sabah, nel Borneo settentrionale;
- P.c.indicus (Dobson, 1878): Andhra Pradesh, Bihar, Goa, Jharkhand, Karnataka, Kerala, Madhya Pradesh, Maharashtra, Rajasthan, Tamil Nadu e West Bengal; Bangladesh;
- P.c.raptor (Thomas, 1904): Vietnam settentrionale; provincia cinese dello Guangxi;
- P.c.shanorum (Thomas, 1915): Myanmar settentrionale;
- P.c.subcanus (Thomas, 1915): province pakistane del Sind e Punjab, stato indiano del Gujarat;
- P.c.tongfangensis (Wang, 1966): isola di Hainan.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale, la popolazione presumibilmente numerosa, la presenza in diverse aree protette e la tolleranza alle modifiche ambientali, classifica P.ceylonicus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Bates, P., Hutson, A.M., Schlitter, D., Molur, S. & Srinivasulu, C. 2008, Pipistrellus ceylonicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pipistrellus ceylonicus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Smith & Xie, 2008.
- ^ Wordley CFR, Foui EK, Mudappa D, Sankaran M & Altringham JD, Acoustic Identification of Bats in the Southern Western Ghats, India, in Acta Chiropterologica, vol. 16, n. 1, 2014, pp. 213-222.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Charles M.Francis & Junaidi Payne, A Field guide to the Mammals of Borneo, Sabah Society, Malaysia, 1985, ISBN 9789679994711.
- Charles M.Francis, A Guide to the Mammals of Southeast Asia, Princeton University Press, 2008, ISBN 9780691135519.
- Andrew T.Smith & Yan Xie, A guide to the Mammals of China, Princeton University Press, 2008, ISBN 9780691099842.
- C.Srinivasulu, Paul A.Racey & Shahroukh Mistry, A key to the bats (Mammalia: Chiroptera) of South Asia (PDF), in Journal of Threatened Taxa, vol. 2, n. 7, 2010, pp. 1001-1076 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pipistrellus ceylonicus
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