Petaurista petaurista

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Petaurista rosso[1]
Stato di conservazione
Rischio minimo[2]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineRodentia
SottordineSciuromorpha
FamigliaSciuridae
SottofamigliaSciurinae
TribùPteromyini
GenerePetaurista
SpecieP. petaurista
Nomenclatura binomiale
Petaurista petaurista
(Pallas, 1766)
Areale

Il petaurista rosso o taguan (Petaurista petaurista Pallas, 1766), noto in cinese come Hongbei Wushu, è uno scoiattolo volante originario del Sud-est asiatico[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, gli studiosi riconoscono diciotto sottospecie di petaurista rosso[1]:

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Petaurista petaurista nel Parco nazionale di Namdapha

Con una lunghezza testa-corpo di 39,8–52 cm, una coda di 37,5–63 cm e un peso di 1596-2450 g, il petaurista rosso è uno degli scoiattoli volanti di maggiori dimensioni. Le orecchie sono corte e larghe, e dietro a esse si innalza un folto ciuffo di peli piuttosto lunghi; la coda è folta e cespugliosa. La parte superiore del corpo è bruno-rossastra; il capo e le parti laterali del collo, la pagina superiore del patagio e le zampe sono castano-brune; la parte inferiore del corpo è grigio-polvere, la coda è dello stesso colore del dorso, la pagina inferiore del patagio è giallo-grigio, con bordi grigio-cenere[4].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie largamente diffusa, presente nelle regioni settentrionali dell'Asia meridionale, in Cina meridionale e Sud-est asiatico. Nell'Asia meridionale si incontra in Afghanistan orientale, Pakistan settentrionale, Bangladesh orientale, Bhutan, Nepal e India settentrionale, a 500–3100 m di quota. In Cina, è presente in Yunnan, Sichuan, Fujian, Guangxi e Guangdong. Nel Sud-est asiatico, sul continente, si incontra dal Myanmar, a ovest, fino a tutta la Thailandia occidentale e alla penisola malese[5]. È molto diffuso anche nell'Arcipelago Malese, dove è presente a Sumatra, Giava e Borneo[6].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

In natura, il petaurista rosso si nutre prevalentemente di coni di conifere, foglie e ramoscelli, e, quando è la loro stagione, frutta e noci, e occasionalmente insetti. È in grado di planare per lunghe distanze. Sono stati registrati «voli» di 75 m o più; l'angolo di planata è generalmente di 40-60 gradi rispetto al piano orizzontale, ma talvolta, nelle planate brevi, è perfino maggiore. Le cavità degli alberi ove fa il nido si trovano solitamente ad almeno 10 m di altezza dal suolo. Ha abitudini notturne e non va in ibernazione, ma si sposta verso aree dove il cibo è maggiormente disponibile. È in grado di stabilirsi senza problemi anche nelle piantagioni di conifere, ove trova nutrimento e riparo.

Il petaurista rosso è maggiormente attivo tra il tramonto e la mezzanotte e nelle piantagioni di conifere il territorio delle femmine adulte si estende per 3,2 ettari[7].

Si ritiene che questa specie si riproduca due volte all'anno e che i piccoli, in numero di due o tre, nascano per lo più in marzo o agosto.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene minacciata dalla deforestazione e dalla caccia, la specie è ancora molto diffusa e la IUCN la inserisce tra le specie a rischio minimo (Least Concern)[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Petaurista petaurista, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ a b (EN) Walston, J., Duckworth, J.W., Sarker, S.U. & Molur, S. 2008, Petaurista petaurista, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  3. ^ Hanocki,H.J.,Kinman,K.E.& Koeppl, J.W.(1982). Mammals Species of The World: A Taxonomic and Geographic Reference. Lawrence, Kansas: Allen Press, Inc and The Assoc. of Systematic Collection.
  4. ^ Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu.
  5. ^ Khan, M.M. (1992). Mamalia Semenanjung Malaysia. Department of Wildlife and National Parks, Kuala Lumpur.
  6. ^ Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu
  7. ^ Lin,Y.S.,Wang,L.Y. & Lee, L.L. (1988). The behaviour and activity pattern of giant squirrels(Petaurista p.grandis).Quarterly Journal of Chinese Forestry, 21:81

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi