Palazzo Cavagna

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Palazzo Cavagna
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Lombardia
LocalitàPavia
Indirizzovia Defendente Sacchi, 19
Coordinate45°11′10.7″N 9°09′32.6″E / 45.186306°N 9.159056°E45.186306; 9.159056
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo
Stilerinascimentale
Usoabitazione

Palazzo Cavagna è uno degli edifici rinascimentali del centro storico di Pavia, in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo sorse nella seconda metà del Quattrocento[1] sui resti di più antichi edifici, dei quali si conservano alcune murature romaniche[2], e prende il nome dalla famiglia patrizia che lo possedette tra la seconda metà del Cinquecento e il Settecento. La costruzione è anche menzionata nei documenti come casa “presso il voltone di Canepanova”, perché, fino al 1842, era collegata alla vicina torre di casa Zanardi tramite un voltone posto a cavallo di via (l’attuale via Spallanzani).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzotto, essendo posto all’incrocio tra due vie e sulle basi di precedenti strutture, ha una pianta irregolare a forma di “F”, caratterizzata, rispetto alla prassi dell’epoca, dalla presenza di un primo cortile di servizio, mentre il secondo era destinato ai signori. Tale corte è dotata di portico con colonne ottagonali, mentre al piano superiore vi è un loggiato. Molto ricca è anche la decorazione esterna, grazie soprattutto alle cornici in cotto delle aperture, arricchite da motivi vegetali. Alcune sale interne conservano affreschi datati all’ultimo ventennio del Quattrocento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palazzo Cavagna, su lombardiabeniculturali.it.
  2. ^ PALAZZO CAVAGNA, su paviaedintorni.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Peroni, M. G. Albertini Ottolenghi, D. Vicini, L. Giordano, Pavia. Architetture dell'età sforzesca, Torino, Istituto Bancario San Paolo, 1978, pp. 168- 173; 199- 210.
  • L. Giordano, M. Visioli, R. Gorini, L. Baini, P. L. Mulas, C. Fraccaro, L'architettura del Quattrocento e del Cinquecento, in Storia di Pavia, III/3, L'arte dall'XI al XVI secolo, Milano, Banca Regionale Europea, 1996, pp. 807- 809.

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