Occitanomys

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Occitanomys
Immagine di Occitanomys mancante
Stato di conservazione
Estinto
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
FamigliaMuridae
SottofamigliaMurinae
GenereOccitanomys
Michaux, 1969
Specie

Il genere Occitanomys comprende alcune specie di muridi vissute in Europa meridionale a partire dal Turoliano circa 9 milioni di anni fa e che si estinsero completamente alla fine del Rusciniano circa 3,5 milioni di annifa. I resti fossili si possono rinvenire infatti, nei depositi tardo miocenici dalla Spagna alla Turchia passando dalla Francia e dall'Italia centro-settentrionale. Tra la fine del Messiniano e l'inizio del Pliocene si assiste ad una radiazione adattativa abbastanza forte che porta alla fioritura di numerose forme le cui relazioni filogenetiche sono di difficile interpretazione.

Caratteristiche generali e storia evolutiva[modifica | modifica wikitesto]

Lo studio paleontologico dei micromammiferi si basa essenzialmente sulle caratteristiche dell'apparato dentario, in quanto è molto difficile e raro rinvenire resti completi di tali organismi. I muridi presentano un apparato masticatorio molto derivato in cui esistono solamente gli incisivi, superiori e inferiori e i 3 molari. Premolari e canini sono del tutto assenti. Dalla grandezza e dalla forma dei denti si possono però ipotizzare la taglia e in qualche caso lo stile di vita. Le specie che appartenevano a questo genere andavano da una taglia piccola, minore rispetto a quella del topo selvatico o del topo domestico, fino a quelle di un ratto. Le specie più piccole, come O. sondaari si rinvengono già nel Tortoniano e presentano forme primitive molto simili a quelle dei muridi più antichi come ad esempio Progonomys. Tra la fine della Crisi di salinità del Messiniano e l'inizio del Pliocene ne compaiono di nuove come O. alcalai nella penisola iberica e O. debruijni nell'area balcanica tra l'attuale Grecia e la Turchia. Le forme più grandi invece come O. montheleni e soprattutto O. ellenbergeri compaiono solo durante il Pliocene. Per quanto riguarda l'ecologia e lo stile di vita si può ipotizzare che le specie più antiche avessero una dieta onnivora mentre quelle più recenti una leggermente più erbivora. Infatti i molari di questi ultimi possedevano un pattern dentario detto stefanodonte che grazie a creste longitudinali più sviluppate avrebbe consentito uno sfruttamento migliore di alimenti più abrasivi tra i quali appunto molti vegetali.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) J. van Dam, Stephanodonty in fossil murids, in Advances in Morphometrics, 1996, pp. 449-461, ISBN 0-306-45301-0.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Freudenthal, M. & Martín-Suárez, E 1999. Family Muridae. In: Rössner, G.E. & Heissig, K. (eds), The Miocene Land Mammals of Europe: 401-409. Verlag Dr. Friedrich Pfeil, Munich.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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