Nicușor Dan

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Nicușor Dan

Membro della Camera dei deputati della Romania
Durata mandato21 dicembre 2016 –
19 ottobre 2020
LegislaturaVIII
Gruppo
parlamentare
USR
CircoscrizioneBucarest
Sito istituzionale

Sindaco di Bucarest
In carica
Inizio mandato29 ottobre 2020
PredecessoreGabriela Firea

Presidente dell'Unione Salvate la Romania
Durata mandato21 agosto 2016 –
1º giugno 2017
SuccessoreDan Barna

Dati generali
Partito politicoUSR (2015-2017)
Indipendente (dal 2017)
Titolo di studioDottorato in matematica
Università
ProfessioneDocente

Nicușor Dan (Făgăraș, 20 dicembre 1969) è un attivista e politico romeno.

Fondatore e presidente dell'associazione Salvate Bucarest, negli anni duemila fu una delle principali personalità militanti per la protezione del patrimonio architettonico della capitale rumena. Entrato più volte in contrasto con le autorità a capo dell'amministrazione comunale, nel 2012 e nel 2016 provò individualmente la candidatura a sindaco di Bucarest

Sulla scia dei buoni risultati ottenuti, nel 2016 creò il partito Unione Salvate la Romania (USR), nato sulle istanze della piattaforma politica che lo aveva sostenuto per le elezioni amministrative. Veicolando un messaggio basato principalmente sulla lotta alla corruzione e sul rinnovamento della classe politica, il suo partito divenne la terza forza alle elezioni parlamentari del 2016.

Eletto deputato, nel 2017 lasciò l'USR in conseguenza delle polemiche riguardanti il referendum costituzionale sulla definizione di famiglia.

Nel 2020 fu eletto nuovo primo cittadino di Bucarest con il supporto comune del Partito Nazionale Liberale e dell'Alleanza 2020 USR PLUS.

Formazione e carriera accademica[modifica | modifica wikitesto]

Diplomatosi presso il liceo Radu Negru di Făgăraș[1], in adolescenza fu per due volte campione alle Olimpiadi internazionali della matematica, nel 1987 e nel 1988, in entrambe le occasioni con il massimo dei voti[2]. Studiò poi matematica presso l'Università di Bucarest, laureandosi nel 1992[3]. Si trasferì, quindi, in Francia per seguire dei corsi presso l'École normale supérieure, ove conseguì un master nel 1995, e l'Università Paris 13, dalla quale nel 1998 ottenne un dottorato[4][5].

Al termine del percorso di formazione nel 1998 decise di tornare in Romania ricoprendo il ruolo di ricercatore per l'istituto di matematica dell'Accademia romena, motivando la scelta con le difficoltà di adattamento alla cultura francese e con il desiderio di fare qualcosa per cambiare in meglio il paese natio[6]. A tal riguardo nel 2000 fu uno dei fondatori della Scuola normale superiore di Bucarest, ente di insegnamento postuniversitario d'eccellenza in seno all'Accademia romena, costituito sull'esempio dell'omonima istituzione parigina[1][7]. Oltre che docente, fino al 2006 fu anche direttore esecutivo dell'istituto[3].

Attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 lanciò l'associazione "Giovani per l'azione civica" (Tinerii pentru Acțiune Civică, ATAC), che si proponeva di riunire mille giovani che condividevano il proposito di migliorare il paese. Malgrado il fallimento degli obiettivi a lungo termine (si sciolse nel 2002), l'associazione organizzò due meeting rivolti a studenti che vivevano all'estero, nel 2000 e nel 2002, cui parteciparono centinaia di persone. Nel quadro degli eventi realizzati da ATAC, nel 2000 si costituì l'associazione di ricercatori rumeni "Ad Astra"[6].

Nel 2008 creò con altri collaboratori l'associazione Salvate Bucarest, nata per fronteggiare le politiche urbanistiche portate avanti negli anni dell'amministrazione comunale della capitale. Dan, in particolare, si opponeva alla demolizione sistematica di case dal valore storico, alla costruzione di edifici con un numero elevato di piani, all'abusivismo edilizio e alla sparizione degli spazi verdi[6][8]. Tramite l'associazione nel marzo 2008 redasse il rapporto "Bucarest, un disastro urbanistico" che nello stesso anno portò al "Patto per Bucarest", documento lanciato da trentuno organizzazioni non governative e firmato da tutti i candidati alla funzione di sindaco della capitale nel 2008[6]. Nel 2009 alcune proposte dell'associazione, riguardanti la limitazione del numero di piani per i nuovi edifici di determinate zone, furono incluse nel piano urbanistico della città[3].

Al 2012 l'associazione aveva vinto ventitré processi contro gli organi dell'amministrazione locale[3]. Nel luglio 2019 i processi vinti erano 163[9]. Tra i successi di Dan vi furono le cancellazioni di un progetto per un parco acquatico di 7 ettari all'interno del Parco Tineretului[3], della demolizione di varie residenze storiche su Șoseaua Kiseleff[9], dell'abbattimento del mercato di Piața Matache[1] e della costruzione di un moderno centro commerciale alle spalle dello storico Palazzo Știrbei sito nella centrale Calea Victoriei[10][11].

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Candidatura a sindaco di Bucarest del 2012[modifica | modifica wikitesto]

Annuncio della candidatura e programma[modifica | modifica wikitesto]

Nicușor Dan per le strade di Bucarest durante la campagna elettorale del 2012.

Le azioni dell'associazione Salvate Bucarest attrassero le antipatie dell'allora sindaco Sorin Oprescu, che rimproverava alle organizzazioni non governative di bloccare lo sviluppo della città[12]. Nicușor Dan, parimenti, fu deluso dal fatto che l'amministrazione comunale avesse ignorato i punti del "Patto per Bucarest", nonostante fosse stata tra i suoi firmatari[1]. Nel novembre 2011, quindi, nel corso di un incontro organizzato in strada Arthur Verona, cui partecipò anche l'ex ministro della cultura Theodor Paleologu, annunciò che si sarebbe candidato da indipendente alla poltrona di primo cittadino[5][7].

L'ambizioso programma di Dan prevedeva una maggiore attenzione alla preservazione del patrimonio architettonico della città, al sostegno a soluzioni di trasporto ecologiche e alla trasparenza amministrativa. Propose la realizzazione di una metropolitana leggera di superficie utilizzando le linee già esistenti della CFR, il completamento della Cintura di Bucarest, il rafforzamento e l'indispensabile promozione del trasporto pubblico e la creazione di corsie preferenziali per gli autobus, misure per la messa in sicurezza degli edifici a rischio sismico e la predisposizione di un piano di prevenzione contro i terremoti, la rimozione delle costruzioni illegali all'interno dei parchi, la gestione responsabile del bilancio comunale, trasparenza in materia di assegnazione di appalti e di assunzione di personale[5][7][13]. Nelle idee di Dan, Bucarest sarebbe dovuta essere un centro regionale per l'IT, le industrie creative e l'istruzione superiore[14].

Dan puntò più volte il dito contro quelli che riteneva gli sprechi dell'amministrazione Oprescu, tra i quali oltre un miliardo di euro speso per la manutenzione degli spazi verdi (cinque volte in più di Parigi) e il prezzo per la costruzione dell'Arena Națională, di decine di milioni di euro superiore rispetto a quello della Deutsche Bank Park di Francoforte sul Meno, cui lo stadio di Bucarest si ispirava, sebbene il costo della manodopera e dei materiali in Romania fosse stato ampiamente inferiore[5]. Dan rimproverava il sindaco di aver consentito illegalmente la demolizione di numerosi siti e di aver riconosciuto concessioni edilizie sulla base di documenti fittizi[5], augurandosi di vederlo condannato in uno della dozzina di processi intentati dall'associazione contro il comune per abusivismo[7].

Campagna elettorale[modifica | modifica wikitesto]

I volontari per la campagna elettorale di Nicușor Dan in occasione della presentazione all'ufficio elettorale delle firme per la sua candidatura.

Il 1º aprile 2012 durante un evento che ebbe luogo di fronte al palazzo del comune di Bucarest presentò un documento chiamato "Sorin Oprescu - 100 bugie" (Sorin Oprescu - 100 de minciuni), in cui enumerava le promesse non mantenute dal sindaco uscente[3][15].

Dan riteneva un punto di forza il fatto di essere un uomo al di fuori del sistema politico, che godeva del solo sostegno di alcune organizzazioni non governative, senza l'aiuto di una struttura politica che ne avrebbe finanziato la campagna elettorale[5]. In assenza di sponsor importanti, infatti, il costo totale delle spese per la sua campagna fu di 40 000 euro[16]. Allo stesso modo, si basò sui social network e sul lavoro di un team di volontari per raccogliere le firme finalizzate alla sua candidatura[17]. Il 22 aprile 2012 organizzò un concerto gratuito di dodici ore presso le Arenele Romane, dove si esibirono pro bono sedici artisti rumeni, tra i quali il gruppo Subcarpați[18]. Scopo dell'evento fu quello di raggiungere la soglia delle 36 000 firme necessarie per presentarsi alla tornata elettorale. Nella sola giornata del 22 aprile ottenne 4 000 sottoscrizioni[18][19]. Il 30 aprile, accompagnato da un centinaio di sostenitori, depositò presso l'ufficio elettorale una lista contenente 53 000 firme[14].

Tra le personalità che lo appoggiarono pubblicamente figuravano importanti intellettuali come il filosofo Andrei Pleșu[20], lo storico Andrei Pippidi[21], il politologo Cristian Preda[22] e lo scrittore Ion Vianu[23], nonché gli editorialisti Andrei Crăciun (Adevărul)[24], Florin Negruțiu (Gândul)[25] e Neculai Constantin Munteanu (Radio Free Europe)[26], che ne apprezzavano la visione, la concretezza e la serietà in contrapposizione agli altri candidati, malgrado le scarne probabilità di successo.

Pur essendo quotato secondo i sondaggi tra il 3% e il 4%[16], al voto del 10 giugno 2012 ottenne 66 000 voti, pari all'8,5%, finendo alle spalle di Sorin Oprescu (Unione Social-Liberale), Silviu Prigoană (Partito Democratico Liberale) e Vasile Horia Mocanu (Partito del Popolo-Dan Diaconescu). Nonostante la mole di voti per la posizione di sindaco, alle contemporanee elezioni per consigliere municipale conseguì il 4,7% (37 000 preferenze), sotto la soglia di sbarramento del 5%, perdendo l'opportunità di far parte della giunta comunale[27][28].

Candidatura a sindaco di Bucarest del 2016[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni successivi continuò a militare all'interno della sua associazione, preparando una nuova candidatura alle elezioni locali del 2016. Il 1º luglio 2015 fondò il partito Unione Salvate Bucarest (USB), piattaforma trasversale che si proponeva di risolvere i problemi della capitale e denunciare gli sperperi e la corruzione della classe politica[29]. Nel suo discorso Nicușor Dan attaccava i partiti tradizionali, colpevoli di aver malgestito il patrimonio pubblico[30]. In fase di presentazione del progetto dichiarò: «Verremo con una visione e con il nostro progetto per Bucarest. Non siamo ideologicamente delimitati. Quello che vogliamo fare è molto semplice: ci sono alcuni problemi, li vogliamo risolvere. Questa città non ha una visione. Siamo qui per proporla»[1][31]. Tra i suoi obiettivi vi erano la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la promozione di meccanismi di trasparenza, la soluzione di problemi annosi quale il traffico della città, il rafforzamento del sistema di trasporto pubblico, il consolidamento degli edifici a rischio crollo, la tutela dei parchi[30][32]. L'USB presentò candidature a sindaco per ognuno dei sei settori di Bucarest e in tutti i consigli e, malgrado le trattative, rifiutò ogni alleanza con altri partiti[31][33].

Pur iniziando la campagna elettorale intorno al 20%[30], alle elezioni l'USB si configurò come seconda forza politica di Bucarest. Dan ottenne il 30%, 13 punti sotto il nuovo sindaco Gabriela Firea (Partito Social Democratico). Il numero di voti fu superiore persino al Partito Nazionale Liberale, mentre l'USB elesse in consiglio generale 15 suoi rappresentanti, tra i quali lo stesso Nicușor Dan[1][34]. Il messaggio del partito attrasse soprattutto i giovani con un alto livello d'istruzione[35].

Unione Salvate la Romania[modifica | modifica wikitesto]

Cavalcando il successo delle amministrative, nel giugno 2016 Dan comunicò che avrebbe esteso il partito a livello nazionale, dando vita all'Unione Salvate la Romania (USR), che avrebbe lottato per dei posti in parlamento alle elezioni legislative di fine anno[36]. Rifiutando un allineamento ideologico sull'asse destra-sinistra, l'USR si sarebbe battuta per lotta alla corruzione, per il miglioramento del funzionamento e della trasparenza della pubblica amministrazione, per lo sviluppo di un'economia sostenibile e per il supporto alle istituzioni europee[37][38][39]. Per la posizione di primo ministro l'USR sosteneva il premier uscente, l'indipendente Dacian Cioloș[33].

Il voto dell'11 dicembre 2016 consegnò un quadro che vedeva l'USR come terza forza a livello nazionale[33]. Nicușor Dan ottenne l'elezione a deputato rivestendo nel corso della legislatura il ruolo di capogruppo dell'USR (fino a giugno 2017) e di membro della commissione per la pubblica amministrazione e la gestione del territorio[40]. L'USR andò all'opposizione insieme al Partito Nazionale Liberale, battendosi contro le manovre sulla giustizia attuate del Partito Social Democratico[41][42].

Dan fu rieletto presidente dell'USR con 173 voti su 251 nel corso del congresso del 13 maggio 2017[1]. L'emergere di problemi interni al gruppo, identificati nel conflitto tra conservatori e progressisti e nella mancanza di fiducia tra i membri del partito, tuttavia, spinse Dan a riconsiderare la sua posizione[1][43]. Nel giugno 2017, dopo che l'ufficio nazionale dell'USR decise di esprimersi ufficialmente sul referendum costituzionale sulla definizione di famiglia, Dan annunciò le sue dimissioni dal partito, affermando di essere contrario ad uno schieramento in materia e di non voler causare divisioni interne su base ideologica[44][45][46][47].

Continuò il mandato parlamentare da indipendente, ad eccezione di una breve parentesi nel maggio 2019, quando rientrò temporaneamente nell'USR al fine di permettere l'iscrizione dell'Alleanza 2020 USR PLUS alle elezioni europee, candidatura altrimenti bloccata per ragioni amministrative[48][49].

Candidatura a sindaco di Bucarest del 2020[modifica | modifica wikitesto]

L'ufficio allestito da Nicusor Dan in centro a Bucarest per la campagna elettorale del 2020.

Il 30 maggio 2019 annunciò la sua intenzione di concorrere nuovamente per la posizione di sindaco di Bucarest nel 2020, con la speranza di poter rappresentare l'intera opposizione[49]. Il 27 febbraio 2020 il Partito Nazionale Liberale comunicò ufficialmente il suo appoggio[50]. Vista la scelta del PNL, malgrado avessero già indicato Vlad Voiculescu quale proprio candidato, il giorno successivo anche Partito della Libertà, dell'Unità e della Solidarietà e USR dichiararono il proprio favore per Dan[51]. Nonostante intensi negoziati con PNL e USR, un'ulteriore forza di centro-destra, il Partito del Movimento Popolare, invece, decise di presentare un proprio candidato[52][53].

Dan presentò la documentazione per la propria candidatura all'ufficio elettorale il 16 agosto 2020, affiancato dai leader di PNL e USR Ludovic Orban e Dan Barna[54]. Alla vigilia del voto del 27 settembre, tra luglio e agosto diversi sondaggi lo vedevano come favorito su Gabriela Firea (PSD), che concorreva per la riconferma[55][56][57].

Nel corso della campagna elettorale, rimproverando il sindaco uscente di aver guidato il municipio in modo clientelare, riprese i punti già presentati negli anni precedenti. Tra le sue proposte Dan promise la realizzazione di una metropolitana di superficie, la costruzione di quindici parcheggi di interscambio nelle periferie, la realizzazione di un bosco urbano di 20 ha nel quartiere di Ghencea e la ristrutturazione di oltre 300 km di condotte per il riscaldamento[58]. Lo slogan scelto fu «Insieme costruiamo la nuova Bucarest» («Împreună construim noul București»)[58].

Al voto del 27 settembre Dan ottenne il 42,81% contro il 38% della Firea[59]. Si insediò quale nuovo sindaco in seguito alla cerimonia d'investitura del 29 ottobre 2020[60].

Aspetti controversi[modifica | modifica wikitesto]

In un articolo pubblicato nel 2000 sul settimanale Dilema Veche, ripreso dalla stampa dopo il suo ingresso in politica, Dan affermò «Sono contrario all'accettazione del comportamento omosessuale in pubblico, in Romania. Reputo che oltraggi i valori tradizionali, nonché la mia identità collettiva, legittima»[61]. Nel corso degli anni dichiarò più volte di essersi ricreduto e che le sue idee in materia di diritti per gli omosessuali erano cambiate considerevolmente[61][62].

Nel febbraio 2023 l'Agenzia nazionale per l'integrità (ANI) si rivolse alla procura, avanzando l'ipotesi di un conflitto d'interessi. Tra l'agosto e il settembre 2021 Dan fu direttore generale ad interim della società municipale incaricata della gestione degli spazi verdi (l'ALPAB) e in base al reclamo dell'ANI in tale veste avrebbe richiesto una maggiorazione del bilancio a disposizione dell'ente di 3 milioni di lei (circa 600.000 euro), che lui stesso avrebbe approvato in qualità di sindaco. L'ANI inoltre gli contestò una situazione di incompatibilità, in quanto nel corso del mandato di primo cittadino aveva rivestito a diverse riprese i ruoli di dirigente in varie società municipali, quali l'ALPAB, l'amministrazione per il consolidamento degli edifici a rischio sismico (AMCCRS), l'amministrazione delle strade di Bucarest (ASB) e il centro culturale Expo Arte, pur senza ricevere una delega per rappresentarle[63][64].

Tra le altre accuse avanzate dall'ANI, per la quale l'ente lo deferì alla procura dell'Alta corte di cassazione, vi fu il caso di una multa comminata dall'Ispettorato di Stato per le costruzioni e pagata dalle casse comunali, che l'agenzia invece riteneva fosse stata fatta al sindaco in qualità di persona fisica[63][64].

Il 21 settembre 2023 la corte d'appello del tribunale di Bucarest respinse le contestazioni dell'ANI in materia di conflitto di interessi e incompatibilità[65].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il padre era operaio presso l'industria chimica di Făgăraș, la madre contabile per un'industria di riciclaggio rifiuti[32]. Ha una sorella, psicoterapeuta a Bucarest[32].

È sposato con Mirabela Grădinaru, manager presso Renault, con cui ha avuto una figlia, nata nel maggio 2016[32][66][67].

Note[modifica | modifica wikitesto]

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  2. ^ (EN) Nicuşor Dan - Individual ranking, su imo-official.org, International Mathematical Olympiad. URL consultato il 22 luglio 2020.
  3. ^ a b c d e f (RO) Vlad Macovei, Nicuşor Dan: 100 de minciuni sau promisiuni neonorate ale lui Sorin Oprescu, su evz.ro, Evenimentul zilei, 2 aprile 2012. URL consultato il 22 luglio 2020.
  4. ^ (RO) Ce studii are, de fapt, Nicușor Dan, candidatul PNL la primăria București. Puțini știu că a studiat în străinătate, su gandul.ro, Gândul, 3 marzo 2020. URL consultato il 22 luglio 2020.
  5. ^ a b c d e f (RO) Geanina Sandu, Nicuşor Dan, un doctor în matematică implicat în susţinerea Bucureştiului Verde, candidează la Primăria Capitalei, su zf.ro, Ziarul Financiar, 29 novembre 2011. URL consultato il 22 luglio 2020.
  6. ^ a b c d (RO) Nicușor Dan, Zece ani in Romania. Succese si esecuri (PDF), in Sandra Pralong (a cura di), De ce m-am intors in Romania, Polirom, 2010, ISBN 978-973-46-1714-2 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2012).
  7. ^ a b c d (RO) Claudiu Berbece, "Piratul" Nicuşor visează naufragiul lui Oprescu, su romanialibera.ro, România liberă, 29 novembre 2011. URL consultato il 22 luglio 2020.
  8. ^ (FR) Un mathématicien Don Quichotte lutte pour défendre Bucarest, su lexpress.fr, L'Express, 1º settembre 2011. URL consultato il 26 luglio 2020.
  9. ^ a b (RO) Nicusor Dan anunta o noua victorie in instanta: A salvat "gradinile Versailles ale Bucurestiului", su ziare.com, Ziare, 1º luglio 2019. URL consultato il 26 luglio 2020.
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  11. ^ (RO) Nicușor Dan, despre scandalul Palatului Știrbei, su b1.ro, B1, 22 dicembre 2015. URL consultato il 26 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2020).
  12. ^ (RO) Victor Gheja, Nicusor Dan, CV de exceptie. Olimpic international, s-a intors in Romania la un salariu de 60 de dolari, su aktual24.ro, Aktual24, 28 febbraio 2020. URL consultato il 22 luglio 2020.
  13. ^ (RO) Clarice Dinu, Silviu Prigoană: Nu e necesar să se construiască noi parcări în București. Nicușor Dan: Trebuie încurajat transportul în comun, su gandul.ro, Gândul, 17 maggio 2012. URL consultato il 22 luglio 2020.
  14. ^ a b (RO) Independentul Nicușor Dan și-a depus candidatura la Primăria Capitalei, su evz.ro, Evenimentul zilei, 30 aprile 2012. URL consultato il 22 luglio 2020.
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  28. ^ (RO) Voti per i Consiglieri Generali del Municipio di Bucarest alle elezioni locali del 2012 (PDF), su beclocale2012.roaep.ro, Ufficio elettorale centrale. URL consultato il 22 luglio 2020.
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  30. ^ a b c (RO) Andreea Plesa, Nicușor Dan. Portret politic după alegeri, su qmagazine.ro, Q Magazine, 15 giugno 2016. URL consultato il 22 luglio 2020.
  31. ^ a b (RO) Catiușa Ivanov, Nicusor Dan a lansat partidul Uniunea Salvati Bucurestiul: Suntem in continuarea efortului DNA de a curata administratia publica din Bucuresti. Orasul nu are o viziune, venim sa o propunem, su hotnews.ro, HotNews, 1º luglio 2015. URL consultato il 22 luglio 2020.
  32. ^ a b c d (RO) Catiușa Ivanov, Nicusor Dan: PNL-ul nu poate sa castige in situatia in care candidam si noi, candideaza si ei/ Castig 4.100 lei/luna. Locuiesc cu chirie intr-un apartament din zona Gorjului. Platesc chirie 250 euro/luna, su hotnews.ro, HotNews, 12 aprile 2016. URL consultato il 22 luglio 2020.
  33. ^ a b c (RO) Irinela Vișan, De la Asociaţia Salvaţi Bucureştiul, la Uniunea Salvaţi România: Lupta civică, transferată în Parlament, su agerpres.ro, Agerpres, 22 dicembre 2016. URL consultato il 22 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2019).
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  35. ^ (RO) Paula Căbescu, Profilul alegătorilor Gabrielei Firea și ai lui Nicușor Dan. Candidatul USB, votat de tineri educați, su euractiv.ro, Euractiv, 7 giugno 2016. URL consultato il 22 luglio 2020.
  36. ^ (RO) I. C., Un nou partid pe scena politica nationala. Uniunea Salvati Bucurestiul devine Uniunea Salvati Romania. Nicusor Dan: Vom lupta pentru locuri in Parlament, su hotnews.ro, HotNews, 5 giugno 2016. URL consultato il 22 luglio 2020.
  37. ^ (RO) Iulia Roșca, USR si-a lansat programul politic. Nicusor Dan: "O directie - coruptie si de administratie publica, de reformare a statului roman; a doua directie - dezvoltarea economica sustenabila", HotNews, 5 ottobre 2016. URL consultato il 16 febbraio 2019.
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  47. ^ (RO) Dana Stănilă, USR, în derivă după referendumul intern privind redefinirea familiei. Nicuşor Dan nu dă înapoi: Eu vreau să le mulţumesc şi să îi asigur că rămân în politică, su mediafax.ro, Mediafax, 14 agosto 2017. URL consultato il 22 luglio 2020.
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  66. ^ (RO) Alexandra Cruceru, Cine este iubita președintelui USB, Nicușor Dan, su stiripesurse.ro, 7 giugno 2016. URL consultato il 22 luglio 2020.
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