NS-Frauen-Warte

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NS-Frauen-Warte
StatoBandiera della Germania Germania
Linguatedesco
Periodicitàbisettimanale
GenerePropagandistico, femminile
Fondazione1934
Chiusura1945
 

NS-Frauen-Warte (in italiano Osservatorio nazionalsocialista delle donne) era un bisettimanale tedesco di stampo nazionalsocialista gestito dall'organizzazione femminile NS-Frauenschaft.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi volumi di NS-Frauen-Warte vennero pubblicati nel 1934.[1] Nel 1939 vennero stampate 1,9 milioni di copie del bisettimanale.[1] Durante la seconda guerra mondiale, NS-Frauen-Warte esortava le donne ad avere figli,[3][4] e a partecipare attivamente allo sforzo bellico in qualità di lavoratrici, infermiere e membri della NS-Frauenschaft;[5] nel corso della guerra totale, essa incitava le lettrici a compiere sforzi ulteriori.[6] La rivista cessò di esistere nel 1945.[1] I volumi del bisettimanale pubblicati fra il 1941 e il 1945 vennero digitalizzati dall'Università di Heidelberg.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

NS-Frauen-Warte era gestito dalla NS-Frauenschaft, e si considerava "l'unica rivista femminile riconosciuta dal partito nazista".[7] Il bisettimanale propagandava ideali nazionalsocialisti, ed elogiava la figura della donna madre e casalinga.[8] Gli articoli di NS-Frauen-Warte trattavano argomenti di interesse generale, sul ruolo delle donne nello stato nazista, sui tentativi di germanizzazione in Polonia, sull'educazione dei giovani, e sull'importanza del gioco nell'infanzia.[9] Secondo NS-Frauenschaft il Regno Unito era responsabile dello scoppio della seconda guerra mondiale, e che il bolscevismo avrebbe distrutto la Germania e l'Europa se l'Unione Sovietica non fosse stata sconfitta.[10] La rivista difendeva l'anti-intellettualismo,[11] metteva in evidenza i successi delle donne naziste, spiegava come il sistema aiutava le donne,[12] descriveva le scuole per le spose del Reich (Bräuteschule),[13] e raccoglieva delle poesie.[14] NS-Frauenschaft si distingueva ideologicamente dall'altra rivista femminile dell'epoca Das Deutsche Mädel, in quanto quest'ultima inneggiava maggiormente la figura della donna forte e sportiva.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) German Propaganda Archive, su research.calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  2. ^ (EN) Nazi Bride Schools: 'These girls were the nucleus of the Reich, su telegraph.co.uk. URL consultato il 21 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  3. ^ (EN) Ready to Die Ready to Live, su research.calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  4. ^ (EN) Life Must Win, su research.calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  5. ^ (EN) Comrade Nurse, su research.calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  6. ^ (EN) Strength from Love and Faith, su research.calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  7. ^ (EN) German History, su ub.uni-heidelberg.de. URL consultato il 21 settembre 2021.
  8. ^ (EN) NS-Frauenwarte: Paper of the National Socialist Women's League, su ub.uni-heidelberg.de. URL consultato il 21 settembre 2021.
  9. ^ (EN) May 1937 - Frauen Warte, su bdmhistory.fotki.com. URL consultato il 21 settembre 2021 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2011).
  10. ^ (EN) Frauen Warte, su research.calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  11. ^ (EN) The Spirit of Race, su calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  12. ^ (EN) Mothers’ Day 1940, su calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  13. ^ (EN) The Reich School for Brides, su calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.
  14. ^ (EN) My Boy, su calvin.edu. URL consultato il 21 settembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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