Monte Pietraborga

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Monte Pietraborga
La montagna vista dal Moncuni
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Torino
Altezza926 m s.l.m.
Prominenza326 m
Isolamento7,16 km
CatenaAlpi
Coordinate45°01′17.7″N 7°25′18.53″E / 45.021582°N 7.421815°E45.021582; 7.421815
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Pietraborga
Monte Pietraborga
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Pietraborga
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Cozie
SottosezioneAlpi del Monginevro
SupergruppoCatena Bucie-Grand Queyron-Orsiera
GruppoGruppo dell'Orsiera
SottogruppoCostiera Orsiera-Rocciavrè
CodiceI/A-4.II-A.3.b

Il monte Pietraborga è una montagna alta 926 m s.l.m.[1] delle Alpi del Monginevro nelle Alpi Cozie. Si trova in Piemonte al confine tra i comuni di Trana e Sangano.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La montagna domina Trana e fa parte della serie di monti che delimitano a sud la val Sangone. Sulla sua cima si incontrano tre creste: il crinale orientale che scende fino a una insellatura a quota 658 m e che, dopo avere riguadagnato quota con la punta del Colletto (685 m), si esaurisce a Sangano; la breve cresta nord che scende in direzione di Trana e infine il crinale meridionale che si spinge verso Piossasco e il Monte San Giorgio.

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Il monte Pietraborga è noto ai geologi per essere costituito da rocce serpentinose.[2] Poco a nord della montagna e non lontano dal centro di Trana operò a partire dall'inizio del Novecento una cava di petra.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo di escursionisti sulla Pietraborga nel 1909 (foto M.Gabinio)
La croce di vetta

La croce di vetta venne eretta nel 1900.[4] A pochi minuti dalla cima, scendendo verso il Colle Damone, si incontra un gruppo di massi interpretati da alcuni come vestigia celtiche (dolmen e menhir disposti a cerchio nel cosiddetto Sito dei Celti).[5]

La borgata di Pratovigero, sulle pendici del monte Pietraborga affacciate verso Trana, fu abitata sino agli anni ‘60 del XX secolo.[6]

Accesso alla cima[modifica | modifica wikitesto]

Vista dalla campagna di Reano

Montagna prevalentemente escursionistica, è accessibile per sentiero partendo dalla cappella di San Sebastiano a Sangano (Via delle Prese). La via di salita segue il lungo versante sud-est passando dal cippo De Vitis (460 m), dedicato alla memoria del partigiano Sergio De Vitis ucciso dai nazisti nel 1944. In ordine di successione si raggiunge prima il pilone di Santa Barbara (530 m), e si prosegue a mezza costa sul pendio arrivando alle località denominate Vatan (645 m) e Verdina (771 m). Sempre su sentiero segnato da tacche rosse si giunge infine alla borgata delle Prese di Sangano (802 m), frequentata dai proprietari delle abitazioni. Di lì si seguono i cartelli "Pietraborga" e si sbuca sulla cresta sud per l'ultimo tratto.

Una valida alternativa è la più breve salita da Pratovigero (Trana) attraverso il comodo Colle Damone (758 m), oppure dalle Prese di Piossasco percorrendo il crinale meridionale. Una via un po' meno facile è quella che dopo il cippo De Vitis da Sangano scavalca la modesta Punta del Colletto (685 m) e percorre integralmente la ripida cresta est della Pietraborga attraversando un fitto bosco.[7] Esiste infine una traccia di sentiero che nel bosco sale su poco dopo l'abitato di Pratovigero detta "direttissima", più veloce, ma molto erta.

Alcuni torrioni rocciosi non lontani dalla cima costituiscono una interessante palestra di roccia, sia pure con vie non molto lunghe. [7]

Dalla cima si gode di una delle più belle viste panoramiche del torinese, spaziando a 360 gradi dal Monviso alla Sacra di San Michele e la bassa Val Susa, dai laghi di Avigliana alla Val Sangone, fino ad arrivare al pinerolese e tutta Torino con la sua collina.[8] Pur essendo un rilievo situato a una quota poco più che collinare, il Monte Pietraborga possiede un proprio libro di vetta.

Cartografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 6 - Pinerolese Val Sangone, scala 1:25.000, ed. Fraternali
  • 17 - Torino Pinerolo e Bassa Val di Susa, scala 1:50.000, ed. IGC - Istituto Geografico Centrale

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007
  2. ^ Federico Sacco, L'anfiteatro morenico di Rivoli, in Bollettino del R. Comitato geologico d'Italia, 1887, p. 148. URL consultato il 15 marzo 2022.
  3. ^ Giovanni Boeris, Appunti di mineralogia piemontese, C. Clausen, 1903, p. 10. URL consultato il 15 marzo 2022.
  4. ^ Maria Teresa Pasquero Andruetto, Pietraborga, su 3confini.it. URL consultato il 1º novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2019).
  5. ^ Gian Marco Mondino, Alla scoperta di sentieri nella natura e di antiche vestigia celtiche, su shan-newspaper.com. URL consultato il 1º novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2019).
  6. ^ AA.VV., 10 ̊[i.e. Decimo] censimento generale della popolazione, 15 ottobre 1961: Dati sommari per comune. 92 fasc. Appendice: Dati riassuntivi nazionali, Istituto centrale di statistica, 1966, p. 57. URL consultato il 29 giugno 2022.
  7. ^ a b Eugenio Ferreri, Alpi Cozie Centrali, San Donato Milanese, CAI e TCI, 1982, pp. 349-350, ISBN non esistente.
  8. ^ Filippo Ceragioli, Aldo Molino, A piedi in Piemonte vol.2, 2ª ed., Subiaco, Iter Edizioni, 2008, pp. 53-55, ISBN 978-88-8177-122-6.
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Panorama dalla Pietraborga; da sinistra a destra il Monte San Giorgio, i Rôcàs, la Montagnazza e, in lontananza, il Monviso

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