Lycocorax pyrrhopterus

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Corvo del paradiso
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdinePasseriformes
FamigliaParadisaeidae
GenereLycocorax
Bonaparte, 1853
SpecieL. pyrrhopterus
Nomenclatura binomiale
Lycocorax pyrrhopterus
(Bonaparte, 1850)

Il corvo del paradiso o paradisea corvina (Lycocorax pyrrhopterus (Bonaparte, 1850)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Paradisaeidae: si tratta dell'unica specie ascritta al genere Lycocorax[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Esemplare impagliato.

Misura fra i 34 e i 42 cm di lunghezza, per un peso compreso fra i 218 e i 370 g[3]: a parità d'età, le femmine sono meno robuste rispetto ai maschi.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

L'aspetto, come intuibile dal nome comune, è molto simile a quello di una cornacchia. Il piumaggio è uniformemente nerastro su tutto il corpo, con presenza di decise tonalità bruno-ruggine sulle ali. Becco e zampe sono anch'essi neri, mentre gli occhi sono di colore rosso, con anello perioculare nudo e nero.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne e solitarie, che si muovono perlopiù nella canopia alla ricerca di cibo, pronti a rifugiarsi nel folto della vegetazione al minimo accenno di pericolo: i corvi del paradiso sono molto riservati e spesso è più facile sentirli mentre volano emettendo un distintivo ronzio oppure mentre emettono i propri richiami, vagamente simili all'abbaiare di un cane, che vederli.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

I corvi del paradiso sono uccelli essenzialmente frugivori, la cui dieta si compone perlopiù di frutti di noce di Betel, quando disponibili, oltre che di una varietà di frutti maturi: essi integrano inoltre la propria dieta con piccoli invertebrati come insetti, ragni e millepiedi.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione riproduttiva cade durante l'estate australe, estendendosi fra dicembre e giugno[3]: il corvo del paradiso è una delle poche specie monogame di paradiseidi, con ambedue i sessi che collaborano nella costruzione del nido (una coppa di rametti, muschio e altro materiale di origine vegetale posta a 6-8 metri dal suolo, generalmente alla biforcazione di un ramo), alla cova del singolo uovo, che è rosato con sottilissime striature bruno-nerastre, e alle cure parentali, che si protraggono per circa un mese prima che il nidiaceo, alimentato principalmente con frutti, possa dirsi indipendente[4].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è endemica delle Molucche settentrionali, dove abita le isole di Halmahera, Morotai, Obira e le isole minori circonvicine.

L'habitat del corvo del paradiso è rappresentato dalle aree pedemontane fino a 1000 m di quota[3], ricoperte da foresta pluviale, anche secondaria: lo si può osservare anche sul limitare delle aree coltivate e nei parchi e giardini ben alberati.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Se ne riconoscono tre sottospecie[2]:

La sottospecie obiensis viene da alcuni considerata una specie a sé stante col nome di Lycocorax obiensis, ma pochi studiosi considerano valida questa classificazione[5].

Il corvo del paradiso rappresenta un clade molto basale nell'ambito dei paradiseidi, cominciando a divergere dalle altre specie di uccelli del paradiso circa 10 milioni di anni fa[6]: nell'ambito della famiglia, esso risulta filogeneticamente vicino alle varie specie di manucodia (generi Manucodia e Phonygammus)[7].

Il nome scientifico della specie deriva dall'unione del prefisso greco πῦρ (pyr, "fuoco") con κόραξ (kòrax, "corvo"), col significato di "corvo di fuoco", in riferimento agli occhi rossi e alle ali color ruggine di questi uccelli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Lycocorax pyrrhopterus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Paradisaeidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 maggio 2014.
  3. ^ a b c HBW
  4. ^ Parker, S. A., Nesting of the Paradise Crow Lycocorax pyrrhopterus (Bonaparte) and the Spangled Drongo, Dicrurus hottentottus (Linn) in the Moluccas, in Bulletin of The British Ornithologists' Club, vol. 83, 1963, p. 126--127.
  5. ^ IBC
  6. ^ Irested, M.; Jønsson, K. A.; Fjeldså, J.; Christidis, L.; Ericson, P. G. P., An unexpectedly long history of sexual selection in birds-of-paradise, in Evolutionary Biology, vol. 9, n. 235, 2009, DOI:10.1186/1471-2148-9-235.
  7. ^ TiF Checklist, su jboyd.net. URL consultato il 22 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2010).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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