Lepidozamia hopei

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Lepidozamia hopei
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneCycadophyta
ClasseCycadopsida
OrdineCycadales
FamigliaZamiaceae
GenereLepidozamia
SpecieL. hopei
Nomenclatura binomiale
Lepidozamia hopei
(W.Hill) Regel, 1876
Sinonimi

Macrozamia hopei
C. Moore

Lepidozamia hopei (W.Hill) Regel è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il fusto raggiunge i 17 m di altezza e i 50 cm di diametro. È liscio e di colore giallo-marrone pallido.

Le foglie sono lunghe 2–3 m, com un picciolo di 30–60 cm, sono lisce e prive di spine. Le foglioline sono disposte in maniera distanziata, 160-200 per foglia, di colore verde scuro e lucide. Sono lunghe 20–40 cm e larghe 15–30 mm. Sono dotate di stomi solo sulla pagina inferiore.

È una specie dioica. I coni maschili sono di forma cilindrica, lunghi 25–40 cm per 8–14 cm di diametro, con microsporofilli a forma di cuneo lunghi fino a 30 mm e larghi 25 mm; quelli femminili sono ovoidali, lunghi 40–60 cm e larghi 20–30 cm, con macrosporofilli lunghi 5–8 cm e larghi 3,5-6,5 cm.

I semi sono lunghi da 4 a 7 cm, con tegumento di colore rosso.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è originaria del Queensland nordorientale, in Australia. La si trova a quote superiori ai 1 000 m slm.

Gli esemplari crescono distanziati tra loro su terreni duri, spesso nelle immediate vicinanze della foresta pluviale o delle foreste di eucalipto. Si possono trovare sia su terreni pianeggianti vicino a corsi d'acqua che su terreni ripidi e asciutti.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica L. hopei come specie a rischio minimo[1].

La specie è inserita nell'Appendice II della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[2].

Parte dell'areale della specie ricade nel territorio dei parchi nazionali dei Tropici del Queensland.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Hill, K.D., Lepidozamia hopei, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Lepidozamia hopei, su The Cycad Pages. URL consultato il 10 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2005).
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