Lasiocampa quercus

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Bombice della quercia
Adulto di Lasiocampa quercus
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
RamoBilateria
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
SuperfamigliaLasiocampoidea
FamigliaLasiocampidae
SottofamigliaLasiocampinae
TribùLasiocampini
GenereLasiocampa
SpecieL. quercus
Nomenclatura binomiale
Lasiocampa quercus
(Linnaeus, 1758)
Nomi comuni

Bombice della quercia

Il bombice della quercia (Lasiocampa quercus (Linnaeus, 1758)) è un lepidottero appartenente alla famiglia Lasiocampidae, diffuso in Eurasia. Si nutre di una varietà di specie vegetali, tra cui il mirtillo e può svilupparsi nell'arco di due anni a latitudini elevate. Il suo nome Quercus si riferisce al fatto che il suo bozzolo assomiglia a una ghianda, non che la sua fonte di cibo primaria è la quercia.

È molto caratteristico il fatto che il maschio sia diurno mentre la femmina strettamente notturna.[1]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Adulti[modifica | modifica wikitesto]

L'apertura alare della falena è di 45 mm nel maschio e di 75 mm nella femmina, quest'ultima è più grande e pallida del maschio. A seconda delle latitudini, rimane nel bozzolo tra maggio e settembre. Nelle latitudini più settentrionali, lo sviluppo può arrivare a due anni, con le larve che svernano il primo e le pupe il secondo. Si presume che sia una sottospecie Lasiocampa quercus callunae, ma L. quercus è quella più grande.[2] Ci sono differenze morfologiche e diverse preferenze alimentari.[3] I maschi tendono ad essere volatori diurni, le femmine tendono a volare dal crepuscolo.[4][5]

Le femmine spaiate possono attirare un gran numero di maschi e le uova vengono deposte nel sottobosco.[6]

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Le larve si nutrono di un'ampia varietà di specie vegetali, tra cui prugnolo, biancospino, viburno, corniolo, edera e molva, mirtillo, ginestra, larice, betulla, salice, nocciolo, olivello spinoso e Rubus, comprese le specie di rovi. Non è noto nutrirsi di quercia;[4][5] tuttavia, l'entomologo Brues è citato per aver dichiarato che:


Il bruco di Aquila (Lasiocampa quercus), un parassita particolarmente delle foreste di querce, è noto per essere in grado di adattarsi a una varietà di alberi in difetto di quercia.[7]

Le larve possono essere infettate da un baculovirus, un virus che cambia il loro comportamento, facendole uscire dalla protezione della macchia bassa e lasciarle aperte alla predazione, facilitando la diffusione dell'infezione.[8][9]

I peli di bruco di alcune falene, come la processionaria della quercia(Thaumetopoea processionea), possono causare irritazione della pelle,[10] ma non ci sono prove che L. quercus sia uno di questi, nonostante il nome simile.

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco di impupa sul terreno all'interno di un bozzolo di seta, il cui esterno è duro e giallastro, e assomiglia a una ghianda, da cui il nome della falena.[5]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È diffusa in tutta Europa e in Asia minore. In Italia manca solo in Sardegna. La colorazione della femmina appare più tenue rispetto a quella del maschio.[11][12]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ IL TACCUINO DEL NATURALISTA • Leggi argomento - Bruco di Lasiocampa quercus
  2. ^ (EN) David Newland, Robert Still e Andy Swash, Britain's Day-flying Moths: A Field Guide to the Day-flying Moths of Britain and Ireland, Princeton University Press, 22 settembre 2013, ISBN 978-1-4008-4690-0. URL consultato il 14 giugno 2023.
  3. ^ (EN) Mark Young, The Natural History of Moths, Bloomsbury Publishing, 16 dicembre 2010, ISBN 978-1-4081-4953-9. URL consultato il 14 giugno 2023.
  4. ^ a b Fredrick Warne, Falene britanniche più grandi., in Ford.
  5. ^ a b c (EN) Oak Eggar | UKmoths, su ukmoths.org.uk. URL consultato il 14 giugno 2023.
  6. ^ (EN) Reed Business Information, New Scientist, Reed Business Information, 18 maggio 1961. URL consultato il 14 giugno 2023.
  7. ^ (EN) Robert Arnold Wardle, The Problems of Applied Entomology, Manchester University Press, 1929. URL consultato il 14 giugno 2023.
  8. ^ (EN) Telegraph Reporters, 'Zombie virus' outbreak causes caterpillars to explode, in The Telegraph, 2 agosto 2017. URL consultato il 14 giugno 2023.
  9. ^ (EN) Caterpillars turned into 'exploding zombies' by bug, in BBC News, 2 agosto 2017. URL consultato il 14 giugno 2023.
  10. ^ Falena processionaria della quercia, su forestry.gov.uk. URL consultato il 14 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2018).
  11. ^ Lasiocampa quercus Archiviato il 9 giugno 2013 in Internet Archive.
  12. ^ (EN) Oak Eggar / Northern Eggar, su butterfly-conservation.org. URL consultato il 14 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 9780840337023, LCCN 85081922, OCLC 13784377.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]