Lara (divinità)

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Larunda (o anche Larunde, Laranda, Lara ) era la Dea latina del silenzio, associata alle Dee italiche Tacita o Muta.

Nei Fasti di Ovidio, Lara è una naiade, figlia del fiume Almone[1].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

La mitografia legata a Lara è piuttosto scarsa.

La principale fonte a noi nota in cui è presente la figura della dea Lara sono i Fasti di Ovidio. Nel poema ovidiano, Lara è una ninfa figlia del fiume Almo, famosa sia per la sua bellezza che per la sua loquacità (tratto che i genitori della ninfa, per il suo stesso bene, cercavano di frenare). Fu proprio l'irrefrenabile parlantina di Lara a determinarne la sventura: incapace di mantenere i segreti, Lara rivelò alla dea Giunone la relazione che il marito, Giove, aveva da tempo con Giuturna (anch'ella ninfa come Larunda e moglie di Giano).

Giove, per punirla del suo tradimento le tagliò la lingua e ordinò a Mercurio, lo psicopompo, di condurla nell'Averno, la porta degli Inferi e regno di Plutone. Mercurio, tuttavia, si invaghì di Lara e la violentò, approfittando della costrizione di lei al silenzio: Lara divenne così madre di due bambini, che sarebbero diventati le divinità domestiche conosciute come i Lari; per il resto della sua vita, Lara dovette rimanere in una casa nascosta nei boschi di modo che Giove non la trovasse e portasse a termine la punizione, riconducendola negli Inferi[1].

Per le diverse somiglianze e punti in comune, Larunda è associata alle dee minori Muta "la muta " e Tacita "la silenziosa", appartenenti alla mitologia italica [2][3].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Lara è probabilmente legato al greco λαλέω (laleo, "parlare"), in riferimento alla loquacità della ninfa, sua caratteristica distintiva e che si rivelerà anche la sua condanna [4].

Una seconda ipotesi vede l'etimologia del nome Lara da ricondursi al latino lār ("casa", "dimora"), essendo i Lari le divinità protettrici della famiglia e della casa[5].

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Ovidio menziona il mito di Lara e Mercurio in connessione con la festa di Feralia il 21 febbraio [1].

Lara/Larunda viene anche talvolta associata ad Acca Larentia, [6] la cui festa erano i Larentalia, celebrati il 23 dicembre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ovid, Fasti 2, V. 599.
  2. ^ Lactantius, The Divine Institutions, I. 20
  3. ^ J. A. Hartung, Die Religion der Römer: Nach den Quellen, vol. II, p. 204
  4. ^ Harry Thurston Peck, Harpers Dictionary of Classical Antiquities (1898), Larunda
  5. ^ Josep M. Albaigès, Diccionario de nombres de personas, Edicions Universitat de Barcelona, 1984, ISBN 84-7528-140-0, OCLC 434643188. URL consultato il 19 marzo 2023.
  6. ^ Cf. Thalia Took, thaliatook.com, http://www.thaliatook.com/OGOD/accalarentia.html. URL consultato il 23 dicembre 2015.

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