La paranza della bellezza

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La paranza della bellezza
PaeseItalia
Anno2019
Formatofilm TV
Generedocu-drama
Durata64 min
Lingua originaleitaliano
Crediti
RegiaLuca Rosini
FotografiaStefano Stefanelli e Luca Rosini
MontaggioMatteo Cusato
ScenografiaLuca Rosini
Casa di produzioneRai 2 e Conferenza Permanente dell'Audiovisivo Mediterraneo
Prima visione

La Paranza della bellezza è un documentario televisivo del 2019 diretto da Luca Rosini, che racconta, attraverso una serie di testimonianze e di documentazione, nonché di interviste aperte ai soggetti coinvolti, della riqualificazione a Napoli nel Rione Sanità.[1][2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In napoletano il termine paranza è usato per molteplici significati . Negli anni ha cominciato a indicare il gruppo di fuoco di un’organizzazione criminale. Le paranze sono quelle che uccidono, che terrorizzano alcuni quartieri di Napoli. Il docu-film racconta un altro tipo di *“Paranza”*: un gruppo di persone che cerca di cambiare lo stato delle cose. Sono persone impegnate nella riscoperta del patrimonio culturale, nella musica e nel sociale all’interno del Rione Sanità di Napoli. Alcuni sono educatori, altri lavorano nel quartiere come guide turistiche, altri ancora sono semplici utenti: bambini e giovani, cittadini che desiderano il riscatto sociale. Attraverso il loro sguardo scopriamo come la bellezza può diventare uno strumento per cambiare la vita delle persone. Alcuni esempi possono essere

  • La Cooperativa “La Paranza”: creata dai giovani del quartiere per rendere accessibili ai turisti le antiche Catacombe di Napoli e le bellezze del quartiere.
  • L’Orchestra “Sanitansamble”: un progetto di formazione alla musica per bambini e ragazzi.
  • Il teatro: uno strumento di liberazione personale che rende i giovani protagonisti al di là delle differenze sociali.
  • Centro educativo “Sane Stelle”: laboratori di espressione artistica e creativa che coinvolgono anche chi è in fuga dalla scuola.

Il film si ispira all’Anno Europeo del Patrimonio Culturale (2018). Una produzione Rai2 che nasce nel contesto della produzione “Creative memory: the past meets the future”, a cui Rai2 partecipa in collaborazione con Copeam (Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo), Asbu e altre 12 televisioni del mediterraneo. Si tratta di una coproduzione internazionale che diffonde storie di giovani che cambiano i loro territori attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale.[3]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Prodotto da: Rai Due, in collaborazione con Conferenza Permanente dell'Audiovisivo Mediterraneo ("C.O.P.E.A.M.")[4], il film documentario è stato girato nel corso di un anno e mezzo, tra il 2018 e il 2019. I protagonisti sono stati seguiti nelle loro attività quotidiane, lasciando spazio al racconto in presa diretta. Il risultato è la fotografia di un momento storico molto particolare del Rione Sanità, in cui la resilienza dei cittadini contrasta gli eventi drammatici della cronaca criminale.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuito in anteprima sulla piattaforma digitale Rai Play prima che venisse mandato in onda il 20 Febbraio 2019 sul canale Rai Due, emittente che ha anche contribuito alla produzione, insieme e grazie alla Conferenza Permanente dell'Audiovisivo Mediterraneo (C.O.P.E.A.M.) Tutt'oggi il regista è in contatto con i rappresentanti del quartiere e delle cooperative lì presenti, proprio per seguire evoluzioni e sviluppi di quanto avviene nel Rione. A proposito, il documentario è in corso di proiezione su tutto il suolo nazionale, in Italia, al centro di incontri riservati a scuole, universitá e associazioni come punto di partenza per dibattiti sulla legalità, la cittadinanza attiva e il ruolo dei giovani nel riscatto di territori difficili.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]