Johann Lahodny

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Johann Lahodny (...) è un medico, ginecologo e scienziato austriaco. Ostetrico specializzato in oncologia ostetrica, primario di clinica, professore universitario[1], è l’inventore e progettista di diversi interventi chirurgici riparativi mirati a patologie ginecologiche più specificamente legate all’apparato genitale femminile[2] — tra cui l’incontinenza urinaria[3][4][H 1][H 1][H 2] e la discesa dell’organo pelvico[5] o il prolasso genitale[5]. Con sede a Sankt Pölten,[6][H 3][H 4] è anche considerato uno dei maggiori esperti mondiali di ozonoterapia per il suo contributo personale al miglioramento del suo potenziale di guarigione attraverso una nuova tecnica audace — che ha sviluppato e perfezionato — ora nota come OHT o Ozonhochdosistherapie.[A 1][6][7]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Johann Lahodny ha conseguito il dottorato in ginecologia e ostetricia nel 1965.

Inizialmente esercitava la professione di medico di base e alla fine è stato promosso al rango di capo dei reparti di ginecologia e ostetricia sia dell’ospedale nazionale di Gmünd[2] che dell’ospedale regionale adiacente alla città di Sankt Pölten.[6][H 3][H 4] Nel corso della sua pratica clinica ha sviluppato, rispettivamente, diverse tecniche chirurgiche con finalità riparativa[H 5] mirate a patologie ginecologiche più specificamente legate al sistema riproduttivo femminile[2][H 6], in particolare incontinenza urinaria[3][4][8][H 1][H 2] e discesa dell’organo pelvico[4][8][9][H 1][H 7] o prolasso genitale.[5][A 2]

Nel 1994 è stato nominato professore associato all’Università di Vienna.[1] Nel 1999 ha ricevuto un premio professionale speciale per il suo impegno nel campo della medicina igienica. Dal 1999 al 2003 è stato membro del Consiglio di Amministrazione dell'American Society for Vaginal Surgery. Dal 2000 al 2005 è stato Presidente della Società Europea di Chirurgia Pelvica. Nel 2002 la Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia gli ha conferito l’onorificenza di socio onorario.

Durante questo periodo, ha pubblicato una serie di articoli scientifici[H 3][H 8][H 4][H 9][10] e diversi libri di ricerca.[H 5]

Ricerche[modifica | modifica wikitesto]

Esperto in bioresonanza, Vitalfeld, ossigenoterapia, “terapia di campo tachionica” e microscopia a campo scuro[A 3], dedica quasi tutto il suo tempo libero, gli hobby e le vacanze alla ricerca personale dei diversi tipi di medicina complementare disponibili. Spinto da una passione insaziabile, la sua formazione clinica e accademica gli ha permesso di approfondire la sua conoscenza esponenziale delle terapie alternative per quasi quattro decenni.

OHT: Ozonhochdosistherapie[modifica | modifica wikitesto]

Paziente che beneficia di una seduta di grande autoemoinfusione[A 4][A 5] in un centro che include l’ozonoterapia nel suo pannello di cura. Il sangue viene dapprima prelevato per infusione per essere raccolto in un flacone di vetro — o in uno specifico materiale flessibile — progettato medicalmente a questo scopo e già contenente un anticoagulante a base di eparina. Il tutto viene immediatamente arricchito con un apporto specifico di ozono purissimo prima di tornare immediatamente — ma lentamente — nella circolazione sanguigna originale.[H 10]

Autofinanziando il proprio lavoro sugli effetti terapeutici dell’ozono medico per quanto riguarda le sue implicazioni e le relative ripercussioni sui mitocondri e sulle cellule staminali, dal 2010 si è concentrato su una forma innovativa di ozonoterapia che sta gradualmente sviluppando.

Idea emergente[modifica | modifica wikitesto]

Lahodny parte dalla premessa che ogni essere umano è dotato di un gigantesco potenziale di cellule staminali, esse stesse vettori di una sorta di laboratorio simbiotico specificamente dedicato alla riparazione e alla ristrutturazione a seguito di possibili danni collaterali che alterano il corretto funzionamento del corpo e della struttura organica. Il vero progresso della medicina starebbe quindi nell’uso mirato di queste cellule con un potenziale non ancora sfruttato di cui ogni organismo umano sarebbe dotato in abbondanza.[6]

Protocollo[modifica | modifica wikitesto]

L’evoluzione del trattamento ozonoterapeutico promosso dal Dr. Lahodny consiste, in un certo senso, nel violare le regole restrittive relative al dosaggio pragmatico che tendevano a prevalere fino ad oggi rispetto ad un protocollo abituale ben ancorato agli usi e costumi tradizionali. Infatti, qualsiasi procedura precedente prevedeva di solito una singola iniezione per infusione auto-emoterapica contenente 200 ml di ozono ad una concentrazione di 40ug, dopo di che la sessione terminava. Questo limite concettuale si basava su un credo arbitrario secondo cui il superamento di questo limite di dose — sia in termini di quantità che di concentrazione somministrata — avrebbe probabilmente provocato lo scoppio delle cellule per dissoluzione del sangue, un rischio speculativo le cui conseguenze erano state precedentemente considerate ipoteticamente letali.[6]

Esperimenti[modifica | modifica wikitesto]

Lahodny divenne scettico nei confronti di un tale a priori, che non era debitamente confermato dai fatti o dall’esperienza clinica, e si impostò come una cavia improvvisata. Per farlo, egli si avventura coraggiosamente — a suo rischio e pericolo — a testare un nuovo protocollo su se stesso. La sua esplorazione consiste nell’aumentare magistralmente — e pericolosamente — la concentrazione e la dose originale spingendo indietro i limiti massimi autorizzati. Egli spinge l’esperimento al punto di eseguire per la prima volta 10 transiti auto-emoterapici in una singola sessione, ogni interazione successiva essendo “accoppiata” a 200 ml di sangue mescolato a 200 ml di gas di ozono rispettivamente portati ad una concentrazione di 70 µg/ml, fornendo così un apporto cumulativo di ozono di 140.000 µg.[7]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante i timori iniziali e, fortunatamente, contro ogni aspettativa, gli esami clinici effettuati in seguito non rivelano anomalie o alterazioni percepibili sia clinicamente che ematologicamente. Lahodny ha quindi deciso di raddoppiare la dose, questa volta eseguendo 20 transiti autoemoterapici successivi simultaneamente in una sola seduta. Così, come in precedenza, ogni interazione contiene 200 ml di sangue prelevati per infusione e poi miscelati con 200 ml di gas di ozono, ciascuno ad una concentrazione di 70 µg/ml, fornendo, attraverso 20 viaggi di andata e ritorno ininterrotti, un apporto totale cumulativo di ozono di 240.000 µg. Anche in questo caso, gli esami di laboratorio rivelano un emocromo senza problemi.[6]

Emulazione sequenziale[modifica | modifica wikitesto]

La continuazione degli esperimenti precedentemente avviati gli ha anche permesso di osservare una significativa stimolazione dell’attivazione esponenziale delle cellule staminali. Queste cellule, tramite OHT, sembrano vedere la loro rinascita emulata e diretta automaticamente verso qualsiasi lesione o “caos peptidico” che l’organismo segnalerebbe direttamente o indirettamente.[6]

Prospettive future[modifica | modifica wikitesto]

Sulla base di risultati terapeutici incoraggianti e ricorrenti, Lahodny è convinto che qualsiasi effetto curativo generato da questo trattamento innovativo migliorato deriverebbe essenzialmente dalla vivificazione delle cellule staminali, che vengono in qualche modo “rianimate” dalla stimolazione indirettamente indotta dalla OHT.[6]

Sviluppi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014, ha scoperto e perfezionato un nuovo dosaggio — L1 — che ritiene possa attivare la crescita delle cellule staminali e la produzione di adenosina trifosfato (ATP). La sua applicazione può essere riassunta come un “grande autoemoinfusione”[A 4][A 5][A 1] accoppiato con iniezioni di ozono in dosi massicce sia in termini di concentrazione — fino a 70 µg/ml in autoemoinfusioni[A 4][A 5], o anche 80 µg/ml in insufflazione rettale[H 12][A 6] — che in termini di quantità: generalmente 140.000 µg[7], ma a volte fino a 280.000 µg nel trattamento di condizioni più complesse. Grazie a questo approccio innovativo, il Dr. Lahodny afferma di ottenere risultati terapeutici che egli descrive come “eccezionali” nel trattamento di una serie di patologie croniche abbinate a diverse altre condizioni morbose generalmente considerate difficili da curare.[7]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note e riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

Commenti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b OHT o, in tedesco, Ozonhochdosistherapie, si riferisce ad un metodo di ozonoterapia che utilizza un processo audace e innovativo, sviluppato e perfezionato dal Dr. Johann Lahodny. Il protocollo consiste nella somministrazione di auto-emoterapia[A 5] contenente ozono non solo in dosi massicce, ma anche a livelli di concentrazione significativamente più alti del solito[6][7]
  2. ^ Prolasso genitale — in tedesco: “Scheidenvorfall”.
  3. ^ Microscopia a campo scuro — in lingua tedesca: Dunkelfeldmikroskopie — in inglese: dark-field microscopy
  4. ^ a b c d Grande autoemoinfusione — in inglese: Major Autohemotherapy o O3 AHT.
  5. ^ a b c d e Nel caso dell’autoemoterapia a base di ozono, il sangue del paziente viene prima prelevato e poi fuso con una miscela di gas di tipo ossigeno-ozono prima di essere reiniettato nella circolazione del donatore attraverso lo stesso canale e l’infusione. Ci sono due tecniche distinte (e potenzialmente complementari) per fare questo:
    1. Piccola autoemoinfusione [H 11] dove viene preso solo l’equivalente di una piccola siringa prima di essere miscelato con l’ozono e poi reiniettato in qualsiasi altro punto del corpo.[H 11][H 10]
    2. Grande autoemoinfusione durante la quale una maggiore quantità di sangue viene prelevata per infusione (di solito dall’incavo dell’avambraccio) e poi reindirizzata ad un sacchetto di plastica o di vetro prima di essere miscelata con l’ozono medico e restituita al flusso sanguigno attraverso la stessa infusione che è rimasta in posizione durante tutto il processo retroattivo, che di solito dura circa 20-40 minuti.[H 10]
  6. ^ Da allora, i vecchi dosaggi, sia in termini di concentrazione di ozono medico — inizialmente fino a 70 µg/ml in grande autoemoinfusione[A 4][A 5], e anche 80 µg/ml in insufflazione rettale[H 12] — sono stati generalmente ridotti a 50 µg/ml.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (DE) Universität Wien. Akademischer Senat, Notring der Wissenschaftlichen Gesellschaften Österreichs, Österreichische Hochschulzeitung, Journal universitaire autrichien, vol. 47, 1995, p. 35.
    «Dr. Johann Lahodny; für Gynäko-Urologie; Ing. Dr. Manfred Lessel, für Augenheilkunde; Dr. Heribert V. Smelitsch, für Klinisch-Psychologische Psychologie; Dr. Friedrich Stadler, Institut für Zeitgeschichte, für Wissenschaftsgeschichte»
  2. ^ a b c (EN) United States. Patent and Trademark Office, Surgical instrument, more particularly hysterectomium, in Official Gazette of the United States Patent and Trademark Office: Patents, Johann Lahodny, Gmünd, Austria, and Ernst Dreier, Steckborn, Switzerland, assignors to Fritz Gegauf AG Bernina Nähmaschinen Fabrik, Steckborn, Switzerland, vol. 1075, 3–4, United States. Patent and Trademark Office, 1987, pp. 12, 16, 32, 1800.
    «Filed Aug. 27, 1984, Ser. No. 644,782. Claims priority, application Canada, Sep. 13, 1983, 4927 Int. Cl. A81F / ’’17/32’’.»
  3. ^ a b (EN) Current Catalog, National Library of Medicine (U.S.), 1992, p. 508.
    «Urinary incontinence, stress surgery, Lahodny, Johann. Vaginale Inkontinenz– und Deszensuschirurgie : gynākoanatomische Grundlagen und chirurgisches Vorgehen / Johann Lahodny. -- Stuttgart : Enke, 1991. -- viii, 258 p. : ill.»
  4. ^ a b c (EN) Karen Patrias, National Library of Medicine (U.S.), Urinary Incontinence in Adults: January 1983 Through September 1988, in Current bibliographies in medicine, vol. 9, n. 88, U.S. Department of Health and Human Services, Public Health Service, National Institutes of Health, National Library of Medicine, Reference Section, 1988, pp. 22-23.
    «A vaginal approach to the treatment of genital prolapse. Eur J Obstet ... J Urol 1983 Dec;130(6):1127-9 Lahodny J. [Urethro-vesical suspension with analogous fascial tissue by the vaginal approach – the short arm sling operation].»
  5. ^ a b c (DE) Jan Oliver Kaufhold (Wiesbaden), inaugural Dissertation zur Erlangung des Doktorgrades der Medizin der medizinischen Fakultät der Eberhard-Karls-Universität zu Tübingen. Ärztlicher Direktor: Professor Dr. H. J. Herschlein (PDF), in Die Vaginaefixatio sacrospinalis vaginalis mit Mesh-Interponat zur Korrektur der Enterozele. Eine sichere Alternative?, La ligature vaginale de type ’’sacrospinalis vaginalis’’ — dotée d’un entrelac en maillage destiné à pallier l’entérocèle — représente-t-elle une alternative fiable ?, aus dem Marienhospital Stuttgart (Akademisches Lehrkrankenhaus der Universität Tübingen) Frauenklinik, 2007, p. 34.
    «Eine zu hohe Levatorplastik, wie sie von Lahodny beschrieben wird, führt bei Überschreiten einer gewissen Tiefe durch Muskeldeviation und Skarifizierung unweigerlich zu Schmerzen und Funktionseischränkung des Enddarms, eine zu straffe Fixierung bei der Vaginaefixatio sacropinalis vaginalis zu Kohabitationsbeschwerden und Zystozelenbildung.»
  6. ^ a b c d e f g h i (DE) Medizinische Sensation OHT- Ozonhochdosistherapie durch St. PöltnerWissenschaftler (PDF), in Lifestyle „excluviv“: Fûr ein besseres Leben, Sensation médicale OHT — l’ozonothérapie appliquée à concentration élevée par les médecins exerçant à St. Pölten, St. Pölten, juillet 2017, pp. 16-17. URL consultato il 24 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2020).
  7. ^ a b c d e (EN) Robert Jay Rowen, MD, Ozone therapy as a primary and sole treatment for acute bacterial infection: case report, in Med Gas Res., vol. 8, n. 3, luglio-août 2018, pp. 121-124, DOI:10.4103/2045-9912.241078, PMID 30319768, PMC 6178636.
    «Johann Lahodny, MD of Austria, has furthered the hyperbaric method (personal instruction) by repeating this treatment for 10 passes of 200 mL of blood with 200 mL of oxygen ozone gas at 70 µg/ml for a total delivery of ozone of 140,000 µg in one sitting.»
  8. ^ a b (ES) Michel Cosson, Denis Querleu, Daniel Dargent, Cirugía ginecológica por vía vaginal, Ed. Médica Panamericana, 2005, pp. 88-89, ISBN 84-7903-937-X.
    «Entre ellas citamos (fig. 2): la rafia de Halban o de vagina total, la intervención de Lahodny, el artificio de Campbell o, incluso, las técnicas de suspensión paravaginal y del colpocele anterior.»
  9. ^ (EN) National Library of Medicine Current Catalog: Cumulative listing, National Library of Medicine (U.S.), 1992, p. 543.
    «... I. Title 02NLM: JJ3776 0XNLM: [WL 100] 2. Nervous System Diseases Cit. No. 9214488 Lahodny, Johann. Vaginale Inkontinenz– und Deszensuschirurgie : gynäkoanatomische Grundlagen und chirurgisches Vorgehen / Johann Lahodny.»
  10. ^ (DE) News: Politik, Geld, Szene, Leute, 40– 44, VerlagsgesembH & Company KG, 2001, p. 162.
    «Ganzheitsmedizinische Beratung und Therapielösungen aller Haarprobleme in Zusammenarbeit mit Univ.-Doz.Dr. Johann Lahodny.»

Note bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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