Insuetophrynus acarpicus

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Rana di Barrio
Insuetophrynus acarpicus
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Amphibia
Sottoclasse Lissamphibia
Ordine Anura
Famiglia Rhinodermatidae
Genere Insuetophrynus
Barrio, 1970
Specie I. acarpicus
Nomenclatura binomiale
Insuetophrynus acarpicus
Barrio, 1970

La rana di Barrio (Insuetophrynus acarpicus Barrio, 1970) è un anfibio dell'ordine degli Anuri appartenente alla famiglia Rhinodermatidae. È l'unica specie del genere Insuetophrynus.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Insuetophrynus acarpicus è endemica del Cile, ed è stata trovata solamente nella località di Mehuín della Provincia di Valdivia. Non è stata trovata altrove, nonostante svariate ricerche in altri territori vicini. Vive tra i 50 e i 200 metri slm.[1]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Anfibio che vive in piccoli corsi d'acqua e sotto le pietre della foresta temperata del Cile. Si nutre di notte ai margini dei corsi d'acqua. La riproduzione avviene sempre in corsi d'acqua e la specie è caratterizzata da girini che nuotano liberamente.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Insuetophrynus acarpicus è classificata dalla IUCN Red List come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered)[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Alberto Veloso, Herman Núñez, Jose Núñez, Ramón Formas 2010, Insuetophrynus acarpicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Frost D.R. et al., Insuetophrynus acarpicus, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 14 ottobre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Barrio, A. 1970. Insuetophrynus acarpicus, un nuevo leptodactylido firmisternio sudamericano (Amphibia, Anura). Physis. Buenos Aires 30: 331-341.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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