Hipposideros bicolor

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Hipposideros bicolor
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineLaurasiatheria
OrdineChiroptera
SottordineMicrochiroptera
FamigliaHipposideridae
GenereHipposideros
SpecieH.bicolor
Nomenclatura binomiale
Hipposideros bicolor
Temminck, 1834
Sinonimi

H.javanicus

Hipposideros bicolor (Temminck, 1834) è un pipistrello della famiglia degli Ipposideridi diffuso nell'Ecozona orientale.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza totale tra 78 e 86 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 42 e 48 mm, la lunghezza della coda tra 31 e 33 mm, la lunghezza del piede tra 7 e 9 mm, la lunghezza delle orecchie tra 19 e 20 mm e un peso fino a 10,2 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga. Le parti dorsali variano dal marrone al bruno-grigiastro, con la base dei peli biancastra, mentre le parti ventrali giallo-biancastre. È presente una fase completamente arancione. La foglia nasale presenta una porzione anteriore piccola, bruno-rosata, di forma quadrata e senza fogliette supplementari laterali, un setto nasale triangolare, largo alla base e più stretto tra le narici, leggermente rigonfio e separato lateralmente da solchi profondi, una porzione intermedia liscia, una porzione posteriore con il margine superiore semi-circolare e provvista di tre setti che la dividono in quattro celle indistinte. Le orecchie sono grandi, arrotondate, con il margine anteriore fortemente convesso e con l'antitrago provvisto di una piega interna. Le membrane alari sono marroni. La coda è lunga e si estende leggermente oltre l'ampio uropatagio. Il primo premolare superiore è piccolo e situato fuori la linea alveolare.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro con impulsi a frequenza costante. Esistono due forme criptiche differenziate dall'emissione degli ultrasuoni. La prima emette a 127–134 kHz, mentre la seconda a 138–144 kHz.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia in gruppi da 10 a 250 individui nelle case, grotte o in tane di altri animali come volpi e istrici. I due sessi convivono sebbene i maschi siano sempre in numero doppio rispetto alle femmine.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti con il corpo molle come le termiti.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Le nascite avvengono in aprile e vengono trasportati dalle madri aggrappati alle false mammelle inguinali finché non raggiungono la maturità.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nella Penisola malese, in Indonesia da Sumatra alle Isole Tanimbar e in alcune delle Isole Filippine.

Vive nelle foreste primarie e meno frequentemente in aree disturbate fino a 620 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 7 sottospecie:

La popolazione delle isole di Sumbawa, Sumba e Flores non è stata assegnata ancora a nessuna sottospecie.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la presenza in diverse aree protette , classifica H.bicolor come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Csorba, G., Bumrungsri, S., Francis, C., Bates, P. & Gumal, M. 2008, Hipposideros bicolor, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Hipposideros bicolor, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Francis, 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • B. Lekagul & J.A. McNeely, Mammals of Thailand, Bangkok, 1977, ISBN 9748680614.
  • Charles M.Francis & Junaidi Payne, A Field guide to the Mammals of Borneo, Sabah Society, Malaysia, 1985, ISBN 9789679994711.
  • Charles M.Francis, A Guide to the Mammals of Southeast Asia, Princeton University Press, 2008, ISBN 9780691135519.

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