Gliese 357 b

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Gliese 357 b
Rappresentazione schematica del sistema della stella Gliese 357
Stella madreGliese 357
Scoperta2019
ScopritoriRafael Luque et al.
Classificazionepianeta terrestre
CostellazioneIdra
Distanza dal Sole30,8 al (9,444 pc)[1]
Coordinate
(all'epoca J2000[2])
Ascensione retta09h 36m 01,6372s
Declinazione-21° 39′ 38,8782″
Lat. galattica+22,083°
Long. galattica253,885°
Parametri orbitali
Semiasse maggiore0,033 ± 0,001 UA
Periodo orbitale3,93086 ± 0,00004 giorni[1]
Inclinazione orbitale88,496°+0,025°
−0,043°
Eccentricità0,047-0,047+0,059
Dati fisici
Raggio medio1,217 ± 0,084 R
Massa
1,84 ± 0,31 M
Densità media5,6+1,7
−1,3
×10−3 kg/m³
Temperatura
superficiale
525,0 ± 10,0 K (media)

Coordinate: Carta celeste 09h 36m 01.6372s, -21° 39′ 38.8782″

Gliese 357 b (GJ 357 b) è un esopianeta di tipo terrestre, in orbita attorno alla stella Gliese 357, a circa 30,8 al[1] dal Sole, nella costellazione dell'Idra.

È stato scoperto nel 2019, con il metodo dei transiti grazie ad osservazioni condotte con il telescopio spaziale statunitense TESS.[3]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il pianeta orbita attorno alla stella in poco meno di 4 giorni, ad una distanza pari a circa 0,033 volte quella della Terra dal Sole, ovvero circa 13 volte quella che separa la Terra dalla Luna. È un pianeta roccioso, con una massa quasi doppia di quella della Terra e diametro pari a 1,2 volte quello terrestre. Ha una densità media confrontabile con quella di Mercurio e una temperatura di equilibrio stimata in 525 K (252 °C; 485 °F).[1][3] Il pianeta riceve 13 volte l'irradiazione che la Terra riceve dal Sole. Conseguentemente, non si ritiene sia adatto ad ospitare vita.[4]

All'anno della scoperta, è il terzo esopianeta transiente per vicinanza alla Terra e, come tale, potenziale obiettivo di future campagne osservative.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Exoplanet.eu.
  2. ^ SIMBAD.
  3. ^ a b R. Luque et al., 2019.
  4. ^ R. Luque et al., p. 12, 2019.
  5. ^ Eliana Lacorte, Super-Terra in zona abitabile a 31 anni luce, su Media Inaf, Istituto nazionale di astrofisica, 1º agosto 2019. URL consultato il 3 ottobre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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