Galbula

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Galbula
Femmina adulta di Galbula ruficauda
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePiciformes
FamigliaGalbulidae
GenereGalbula
Brisson, 1760
Serie tipo
Alcedo galbula
Linnaeus, 1766
Specie

Galbula Brisson, 1760 è un genere di uccelli piciformi della famiglia Galbulidae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome galbula è la parola latina per un piccolo uccello giallo,[2] il rigogolo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sono uccelli di taglia medio-piccola, con becchi lunghi e appuntiti, code allungate e piedi piccoli. Hanno livree dalle tonalità cangianti metalliche - tipicamente verdastre - almeno nella parte superiore del corpo, mentre alcune specie hanno ventri rossastri o brunastri. I maschi e le femmine sono generalmente simili nell'aspetto, ma nella maggior parte delle specie differiscono per dettagli minori del piumaggio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Come solito per i piciformi, questi uccelli nidificano in tane scavate da loro stessi. Nel caso di questo genere i nidi vengono scavati negli argini di terra battuta lungo fiumi o ai lati delle strade, oppure nei termitai abbandonati. Come in altri jacamar, i loro pulcini non si schiudono nudi, ma già ricoperti di piumino. Hanno un canto peculiare e si nutrono in tipico stile jacamar, catturando in volo artropodi volanti, tipicamente grandi insetti come le farfalle.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Sono uccelli di foresta dei Neotropici.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere venne coniato dallo zoologo francese Mathurin Jacques Brisson, nel 1760, con il jacamar codaverde (Galbula galbula) come specie tipo.[4][5]

Questo genere contiene le seguenti specie viventi:[1]

Una specie fossile, Galbula hylochoreutes, è stata descritta dalla metà del Miocene della Colombia. Apparentemente era più specializzato per nel catturare gli insetti al volo rispetto alle specie viventi.[senza fonte]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte delle specie di Galbula sono abbastanza comuni nel loro areale naturale, che nonostante la dilagante deforestazione è ancora esteso. Solo lo jacamar pettoramato (G. pastazae) si trova in una regione più ristretta ai piedi delle Ande ed è considerato una specie minacciata.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Galbulidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 novembre 2020.
  2. ^ J.A. Jobling, Key to Scientific Names in Ornithology, in J. del Hoyo, A. Elliott, J. Sargatal, D.A. Christie e E. de Juana (a cura di), Handbook of the Birds of the World Alive, Lynx Edicions, 2019. URL consultato il 2 aprile 2019.
  3. ^ a b Tobias, J.; Züchner T. & T.A. de Melo Júnior (2002) "Family Galbulidae (Jacamars)". in del Hoyo, J.; Elliot, A. & Sargatal, J. (editors). (2002). Handbook of the Birds of the World. Volume 7: Jacamars to Woodpeckers. Lynx Edicions. ISBN 84-87334-37-7
  4. ^ (FRLA) Mathurin Jacques Brisson, Ornithologie, ou, Méthode Contenant la Division des Oiseaux en Ordres, Sections, Genres, Especes & leurs Variétés, Paris, Jean-Baptiste Bauche, 1760, Vol. 1, p. 42, Vol. 4, p. 86.
  5. ^ James Lee Peters (a cura di), Check-list of Birds of the World, Volume 6, Cambridge, Massachusetts, Harvard University Press, 1948, p. 5.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Galbula, su Fossilworks.org. Modifica su Wikidata
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