Fauna selvatica in Sudafrica

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Voce principale: Sudafrica.

Elenco della principale fauna selvatica in Sudafrica; il paese ospita 299 specie di mammiferi e 858 di uccelli e si trova al sesto posto tra i diciassette paesi megadiversi del pianeta[1].

Mammiferi[modifica | modifica wikitesto]

Carnivori[modifica | modifica wikitesto]

Molte specie di carnivori, dai maggiori a quelle di più piccole dimensioni, abitano il territorio sudafricano. La maggior parte delle famiglie vengono ben rappresentate in Sudafrica, come ad esempio il Canidae, il Felidae, l'Hyaenidae, il Mustelidae, il Viverridae, l'Herpestidae ed infine l'Otariidae. Il più famoso di questi è certamente il leone africano, il più grande carnivoro del continente e la seconda specie di felino più grande al mondo, dopo la tigre. Gli altri due grandi felini presenti sono il leopardo e il ghepardo. La iena maculata si trova comunemente nella maggior parte delle grandi riserve di caccia, mentre la iena bruna abita le zone aride del paese; anche l'aardwolf è molto diffusa. Il licaone o "cane selvatico africano" è una specie a rischio considerata oramai in via di estinzione e si trova principalmente nel parco nazionale Kruger e nelle zone limitrofe.

Il leopardo è il più solitario tra i grandi felini; è un cacciatore opportunista che può cercare le proprie prede anche tra i piccoli mammiferi e i roditori, quando altre fonti di cibo non risultano essere disponibili. La dieta del leopardo consiste in gran parte di ungulati, come la gazzella di Thomson; con un fisico relativamente minuto se confrontato con un leone, sceglie di cacciare durante le ore notturne per prevenire la possibilità di confronto. Al fine di proteggere se stesso e portare in salvo e nascondere le proprie prede ha sviluppato capacità di arrampicata estremamente notevoli, consentendogli con facilità la scalata di un albero.

Carnivori più piccoli sono comuni in tutto il paese e due specie innanzi tutto, lo sciacallo e il caracal, sono visti da alcuni come specie infestanti, spesso depredando il bestiame, come pecore e capre, a leoni, leopardi, ghepardi e licaoni. Entrambe le specie di iena sono state ampiamente estirpate al di fuori delle aree protette. Il servalo è un carnivoro specialista e spesso si rintana nelle zone paludose. L'otocione, la volpe del Capo e altri piccoli felini come il gatto dai piedi neri e il gatto selvatico sudafricano sono molto diffuse, anche se ci sono problemi circa la purezza genetica del gatto selvatico africano, in quanto genera facilmente anche col gatto domestico (Felis sylvestris catus), il che ne diluisce l'apporto genetico originale.

Ci sono molte specie di mangusta, come il suricato o "Meerkat", la mangusta gialla e la mangusta acquatica. Ci sono due specie di genetta, la genetta comune e la genetta del Capo. Si trovano invece relativamente poche specie di mustelide, in quanto sembra che la maggior parte delle nicchie ecologiche abitate dai mustelidi nelle altre parti del mondo siano state prese dai viverridae e proprio dalle Herpestidae nell'Africa sub-sahariana (solo sette delle loro specie sono native dell'Africa a sud del Sahara).[2].

Due specie di lontra sono originarie del Sudafrica, entrambe residenti in habitat d'acqua dolce, mentre la lontra dalle guance bianche può anche avventurarsi in mare presso la costa. Il tasso del miele è probabilmente il più conosciuto tra i mustelidi nativi nella regione; a parte le lontre, altre due specie si presentano, la donnola striata africana e la puzzola striata, un membro della famiglia Mustela anche se in realtà assomiglia un po' ad una Mephitidae (la loro pelliccia-bianca e nera assume la stessa funzione di quella delle puzzole). L'unico sigillo nativo della regione è il sigillo di pelliccia marrone, che nidifica in grandi colonie al largo della Namibia e Sudafrica.

Erbivori[modifica | modifica wikitesto]

Il Sudafrica ha molte specie di antilope, alcune delle quali molto diffuse e ben noti anche in altre parti del mondo, ed altre che sono invece endemiche; c'è stata inoltre una specie estinta di antilopi endemiche nota come antilope azzurra. Molte di queste antilopi si trovano in diversi habitat; specie come le gemsbok si trovano esclusivamente nelle zone aride, mentre lo gnu dalla coda bianca (una specie endemica) nella prateria, l'antilope del Capo dove si trova maggiormente nel fynbos, l'impala nella savana e il Klipspringer prevalentemente su terreno roccioso.

Altre specie si muovono in una più ampia varietà di habitat, come ad esempio lo Springbok tra gli arbusti aridi, i prati e la zona semi-desertica, e il Kudu maggiore all'interno dei boschetti ma anche nei boschi aperti e tra la vegetazione fluviale. Il territorio ha infine una ricca varietà di piccole specie di antilopi, come il klipspringer e l'antilope del Capo suaccennate, la silvicapra, il cefalofo azzurro, lo steenbok e l'oribi.

L'antilope conosciuta come "kudu" si può suddividere in due gruppi differenti, il kudu maggiore e il kudu minore; veloci e furtivi, sono di un colore marrone-grigio con strisce bianche che scendono verso il centro del corpo e per questi motivi in afrikaans è denominato "fantasma grigio". I maschi hanno lunghe corna a spirale che salgono verso l'alto, mentre le femmine generalmente non le hanno. È un animale tranquillo normalmente non pericoloso.

L'Orice gazzella, nota anche come "Gemsbuck" o "gemsbok" in lingua afrikaans, è un tipo di gazzella he vive e si sposta in gruppi formati solitamente da 10-45 individui; sono guidati nella maggior parte dei casi da un maschio dominante, più raramente da una femmina. Le corna del maschio sono lunghe e diritte e puntano verso l'alto; mentre quelle delle femmine sono più ricurve verso la schiena: con esse possono comunque giungere ad attaccare ed anche a ferire a morte un leone se solo se ne presenta l'occasione.

Vi sono poi anche specie più grandi specie di Artiodactyla, come il bufalo del Capo, l'eland comune e la giraffa; il facocero comune è maggiormente presente nella parte orientale del paese. Il potamocero si situa in habitat con una vegetazione più fitta. Il "bufalo cafro" è un potente animale che ha pochi nemici naturali, le loro dimensioni, stazza robusta e forti corna li rendono in grado di difendersi molto meglio di altri erbivori; sono noti per essere in grado di uccidere non solo il leone e la iena, ma anche l'essere umano e a molti altri carnivori. Anche a causa di questo fatto hanno preso sempre più lo spazio precedentemente occupato da altre specie, divenendo uno dei cinque maggiori e più pericolosi tra gli animali sudafricani, assieme all'elefante africano, al leone africano, al rinoceronte e al leopardo. Un altro dei nomi che viene dato a questo bufalo è quello di "morte nera", a causa del colore e dell'aggressività spiccata.

Lontano parente del facocero e del potamocero ma più vicino ai Cetacea è l'ippopotamo, un mammifero anfibio che di solito si immerge completamente in acqua durante il giorno e si sposta sulla terra soltanto per nutrirsi di erbe durante la notte. L'ippopotamo si trova nella parte orientale del paese fino al iSimangaliso Wetland Park, la baia di Kosi e gli estuari presenti in KwaZulu-Natal, anche se risultano essere molto più diffuso, effettuati nella patt occidentale come i dintorni di Città del Capo e il corso dell'Orange (fiume) in tutta la sua lunghezza; c'è una piccola popolazione di ippopotami nella capitale dove sono stati reintrodotti per controllare la vegetazione aliena[3][4]. Dopo il loro arrivo nel 1652 i coloni olandesi guidati dal fondatore di Città del Capo Jan van Riebeeck, hanno quasi portato la popolazione residente di ippopotami all'estinzione a causa della caccia sfrenata per procurarsene la carne e le pelli[5].

Tra gli Erbivori che non sono Artiodactyla si trovano nella regione due specie autoctone di equidi, la zebra delle pianure e la zebra di montagna. Una sottospecie estinta della zebra di pianura, il quagga, era endemica nel paese.

Entrambi i tipi di rinoceronte, il rinoceronte bianco e il rinoceronte nero si stanziano nel territorio. Nessuno dei due può essere distinto dal colore, in quanto entrambi sono di un colore simile, ma invece dalla forma della bocca:, con il "bianco" che ha una bocca larga o quadrata, mentre il "nero" ha una bocca a gancio a partire dalle labbra. Usualmente si comportano in modo differente, con il rinoceronte nero che è più piccolo, più timido, ma anche più aggressivo.

Uccelli[modifica | modifica wikitesto]

Fra gli uccelli maggiormente presenti e visibili vi sono:

Rettili[modifica | modifica wikitesto]

Specie minacciate[modifica | modifica wikitesto]

In pericolo critico[modifica | modifica wikitesto]

Habitat naturale[modifica | modifica wikitesto]

Parchi e riserve[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biodiversity of the world by countries, su institutoaqualung.com.br. URL consultato il 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2010).
  2. ^ Richard Despard Estes, The Behaviour Guide to African Mammals, University of California Press, 1991, p. 419, ISBN 978-0-520-27297-2.
  3. ^ Meet Cape Town’s Hippo Population at Imvubu | South Africa Travel Guide, su southafricalogue.com, 23 marzo 2006. URL consultato il 16 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).
  4. ^ Rondevlei Nature Reserve and hippos – Cape Town Attractions – Top 100 – Cape Town Tourism, su capetown.travel. URL consultato il 16 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).
  5. ^ Green Life Project Detail – Nedbank Green Affinities – About Us, su nedbank.co.za, Nedbank. URL consultato il 16 febbraio 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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