Estrilda

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Astrildi
Illustrazione di astrilde di S. Elena
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaEstrildidae
GenereEstrilda
Swainson, 1827
Specie
vedi testo

Le Astrildi (Estrilda Swainson, 1827) sono un genere di uccelli passeriformi della famiglia degli Estrildidi[1].

Al genere vengono ascritte diciassette specie[1]:

In passato anche le tre specie di astrildi del genere Coccopygia venivano ascritte a questo genere, mentre attualmente gli studiosi sono d'accordo nel classificarle in un genere a sé stante, il quale peraltro non sembrerebbe strettamente imparentato con Estrilda (che a sua volta sembrerebbe piuttosto vicino agli astri montani del genere Cryptospiza e all'amaranto dorso verde Mandingoa nitidula)[2].

Distribuzione e habitat

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Le specie appartenenti a questo genere occupano un ampio areale che comprende la stragrande maggioranza dell'Africa subsahariana, ad eccezione delle foreste pluviali della fascia equatoriale; una specie (Estrilda rufibarba) è diffusa nella penisola arabica.

Tutte le specie prediligono aree secche e aperte, con copertura erbosa e cespugliosa.

Le specie del genere Estrilda sono uccelli piccoli, lunghi perlopiù 9–10 cm di lunghezza.[senza fonte]

Si tratta di uccelletti dall'aspetto slanciato, con lunga coda e forte becco conico e appuntito, munito di una caratteristica base cerosa: la colorazione generalmente è sobria, dominata dai toni del grigio o del bruno, spesso con presenza di striature od ondulazioni più scure e di bande di altri colori sulla testa, che vanno a formare calotte o mascherine a seconda della specie.

Gli uccelli di questo genere hanno abitudini diurne e sono molto vivaci e gregari, i quali si riuniscono in stormi anche consistenti che passano la maggior parte del tempo al suolo.

Alimentazione

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Al genere Estrilda appartengono uccelli prevalentemente granivori, che grazie alle dimensioni contenute sono in grado di stazionare sugli steli di graminacee per raggiungere i semi direttamente dalle spighe: possono inoltre nutrirsi anche di piccoli insetti.

Il periodo riproduttivo coincide con la fase finale della stagione delle piogge, in modo tale da assicurare ai nascituri una gran quantità di cibo: l'evento riproduttivo ricalca fedelmente le fasi e la tempistica tipiche degli estrildidi, con ambedue i genitori che collaborano alla costruzione del nido (che è piriforme e possiede un tunnel d'entrata), alla cova ed alla cura dei nidiacei.

In molte specie al nido vero e proprio si somma una seconda costruzione attaccata alla prima, che però non viene utilizzata, e la cui funzione è probabilmente quella di sviare eventuali predatori o parassiti: questi uccelli vengono infatti regolarmente parassitati da varie specie di vedova.

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
  2. ^ John Boyd, TiF Checklist: Core Passeroidea I, su jboyd.net, 2013.

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