Dryolimnas cuvieri abbotti

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Rallo di Assumption
Immagine di Dryolimnas cuvieri abbotti mancante
Stato di conservazione
Estinto[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineGruiformes
FamigliaRallidae
GenereDryolimnas
SpecieD. cuvieri
SottospecieD. c. abbotti
Nomenclatura trinomiale
Dryolimnas cuvieri abbotti
(Ridgway, 1894)

Il rallo di Assumption (Dryolimnas cuvieri abbotti Ridgway, 1894) era una sottospecie di rallo di Cuvier endemica dell'isola omonima[2].

La sottospecie nominale, D. c. cuvieri, ha le regioni superiori di colore verde-oliva, la testa e il petto di colore rosso-castano, la gola bianca e i fianchi scuri con striature più chiare. Il rallo di Assumption era di dimensioni più piccole e aveva una colorazione dai toni più chiari: le regioni verde-oliva del dorso erano segnate da sottili strisce nere, la macchia bianca su mento e gola era più estesa e le strisce bianche sulla parte bassa dell'addome erano più larghe e fitte.

Oltre alle testimonianze di Nicoll, non abbiamo alcuna notizia riguardo alle abitudini di questo rallo. Aveva ali relativamente ridotte e volava a malapena, ma aveva zampe più robuste del D. c. cuvieri, e probabilmente conduceva vita quasi esclusivamente terricola.

Il rallo di Cuvier è endemico delle isole dell'oceano Indiano occidentale; la sottospecie nominale, capace di volare, vive nel Madagascar (sebbene in passato fosse presente anche su Mauritius), mentre l'altra sottospecie ancora vivente, D. c. aldabranus, è propria di Aldabra ed è incapace di volare. Il rallo di Assumption costituiva una sorta di forma di transizione tra le due, dal momento che era in grado di volare, anche se lo faceva di rado e non sia stata una buona volatrice.

Assumption è un'isola corallina formata da uno strato di calcare che emerge dalle acque dell'oceano; si estende per 11,07 km² ed è situata 30 km a sud-est del ben più grande atollo di Aldabra. Raggiunge un'altezza massima di circa 6 m; il calcare forma delle scogliere sulla parte settentrionale della costa orientale, e gran parte della superficie è ricoperta da una fitta vegetazione arbustiva. Fino al giugno del 1908 l'isola era disabitata, ma a partire da questa data arrivarono i primi coloni, giunti fin là per sfruttare i vasti depositi di guano. Tra il 1926 e il 1945 ne vennero esportate 161.000 tonnellate, alle quali ne vanno sommate le altre, di entità sconosciuta, estratte prima del 1926. L'ecosistema dell'isola subì danni irreparabili, e un gran numero di uccelli che vi si riproducevano la abbandonarono per non farvi più ritorno. Di queste, l'unica specie endemica del luogo era il rallo, che venne descritto per la prima volta da Ridgway a partire da una serie di esemplari catturati da W. L. Abbott nel 1892. Quando un altro studioso, Fryer, visitò l'isola nel 1908, poco dopo l'arrivo dei primi coloni, il rallo era ancora molto numeroso. Nicoll, che visitò l'isola nel 1906, scrisse:

«Appena entrammo nella fascia di alberi e bassi arbusti che circonda la costa, fummo accolti da un coro di strida e grugniti, come se una nidiata di maialini fosse nascosta nel fitto della vegetazione. Questo grande fragore proveniva da un certo numero di ralli, uccelli molto simili al nostro porciglione, ma dalla costituzione più tarchiata e con il petto rosso vino e i fianchi e l'addome segnati da strisce bianche e nere. Questi ralli erano molto domestici, e camminavano attorno a noi senza alcun minimo timore. Non vedemmo volare nessuno di loro, e nemmeno provare a farlo: quando venivano inseguiti, facevano affidamento unicamente sulle loro zampe. In alcune chiazze di boscaglia ci imbattemmo in alcuni loro gruppi familiari, e sebbene i giovani fossero perlopiù sviluppati e ricoperti di penne, ne vedemmo alcuni ancora ricoperti di piumino nero. Li trovammo in ogni parte dell'isola, tranne che sulla sommità della collina sabbiosa sul lato sopravento. Mentre lancia il suo forte richiamo, questo rallo rimane quasi immobile e rizza tutte le penne; da quello che riuscii a osservare posso dire che la pelle della gola è anche estendibile. I richiami sono vivaci - una strana mistura di stridii, grugniti e rimbombi - e durante il canto l'uccello sembra collassare gradualmente fino al termine, quando torna delle dimensioni normali. Ho udito i nostri porciglioni inglesi lanciare un grido simile quando sono vicini al nido, ma i loro lamenti non sono mai così rumorosi quanto quelli del rallo di Assumption. Ne catturammo vivi due esemplari e li portammo in Inghilterra, e mentre sto scrivendo sono ancora vivi e in perfetta salute al Giardino Zoologico di Londra.[3]»

Riguardo a questi due esemplari in cattività, Meade-Waldo scrisse:

«I due ralli che catturammo erano facili da allevare: avrebbero mangiato quasi tutto ciò che gli davamo, ma non sono mai divenuti (neanche due anni dopo) così confidenti come quelli che trovammo sulla loro isola nativa. Avevano ali ben sviluppate, ma sembrava che non volassero, sebbene fossero in grado di farlo, dal momento che ho visto gli esemplari allevati nella Voliera Occidentale del Giardino Zoologico arrampicati sui posatoi più alti. Questo rallo è endemico dell'isola di Assumption, e sebbene lo ricordi moltissimo, è abbastanza distinto dal rallo dell'isola di Aldabra, distante solo 40 miglia.[3]»

Tuttavia, nonostante fossero molto numerosi, Nicoll temette che i ratti introdotti avessero potuto costituire una seria minaccia per i ralli:

«Sfortunatamente, alcuni stupidi hanno introdotto dei ratti su Assumption, che sono ora divenuti molto numerosi. Non vi è dubbio che essi divorino molte uova del rallo e di altri uccelli che nidificano sul terreno, e se i ratti diverranno ancora più numerosi, vi è il serio pericolo che questi interessanti uccelli si estinguano in un futuro molto prossimo.[3]»

Fu proprio quello che successe. In un periodo non precisato tra il 1908 e la visita di Vesey-Fitzgerald nel 1937, il rallo scomparve, senza dubbio a causa della distruzione dell'habitat e della predazione da parte dei ratti. Probabilmente alcuni esemplari vennero anche cacciati a scopo alimentare dai coloni. Oggi ne rimangono solo degli esemplari imbalsamati a Tring e a New York; a Tring ne è conservato anche uno scheletro.

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Dryolimnas cuvieri abbotti, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Rallidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 maggio 2014.
  3. ^ a b c Day, D. (a cura di), The doomsday book of animals, University of Michigan, Viking Press, 1983, ISBN 0670279889.

Collegamenti esterni

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