Distretto di Lagonegro

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Distretto di Lagonegro
Motto: «Noxias herbas
(Le male erbe)[1]»
Informazioni generali
CapoluogoLagonegro
Popolazione111 532 (1832)
Dipendente da Basilicata
Suddiviso in11 circondari
39 comuni
Amministrazione
Organi deliberativiSottintendente
Consiglio distrettuale
Evoluzione storica
Inizio1806
CausaLegge n. 132 del 1806 del Regno di Napoli
Fine1860
CausaOccupazione garibaldina e annessione al Regno di Sardegna.
Preceduto da Succeduto da
Circondario di Lagonegro
Cartografia

Il distretto di Lagonegro fu una delle suddivisioni amministrative, subordinate alla provincia di Basilicata, del Regno di Napoli prima, dal 1806 al 1816, e successivamente del Regno delle Due Sicilie, fino al 1860.

Istituzione e soppressione[modifica | modifica wikitesto]

Fu costituito con la legge sulla divisione ed amministrazione delle provincie del regno, n. 132 dell'8 agosto 1806[2], da Giuseppe Bonaparte e dal 1808 governato come avamposto militare dal nuovo Re di Napoli Gioacchino Murat poi subito dopo il 1816 continuato dai Borbone con Ferdinando l e Ferdinando ll.

Con l'occupazione garibaldina e l'annessione al Regno di Sardegna del 1860, l'ente fu soppresso e succeduto dal Circondario di Lagonegro.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

All’epoca il distretto di Lagonegro dopo quello di Potenza era il più popoloso con 111.532 abitanti (di cui 10.599 nel capoluogo omonimo[3]) seguito da Melfi con 89.864 e infine Matera con 88.261[4]

La Basilicata comprendeva i seguenti distretti:

Suddivisione in circondari[modifica | modifica wikitesto]

Il distretto era suddiviso in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo, infatti, individuiamo i circondari, che, a loro volta, erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno. A questi ultimi potevano far capo i villaggi, centri a carattere prevalentemente rurale.

Con la legge n.272 dell'8 dicembre 1806 la provincia fu suddivisa in dieci circondari: Lagonegro, Moliterno, Maratea, La Rotonda, Carbone, San Chirico Raparo, Chiaromonte, Noja, Montalbano, Rotondella[5].

Il regio decreto per la nuova circoscrizione delle quattordici provincie del regno di Napoli, n. 922 del 4 maggio 1811, sostituì i circondari di Maratea, Carbone e Montalbano rispettivamente con quelli di Trecchina, Latronico e Sant'Arcangelo[6] e il solo comune di Montalbano venne assegnato al circondario di Pisticci, del distretto di Matera. Solamente col ritorno dei Borbone, il circondario di Trecchina fu diviso in due con Lauria e Maratea come capoluoghi.

I circondari del distretto di Lagonegro, prima della soppressione, ammontavano perciò ad undici ed erano i seguenti:[7][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Motto presunto e non ufficiale. Una leggenda vuole che il motto del regno fosse Noxias herbas (Le male erbe), scelto da Carlo I d'Angiò in riferimento al rastrello presente sullo stemma, che avrebbe simboleggiato la cacciata della "malerba" sveva. Questa ipotesi è scartata da Giovanni Antonio Summonte, che in Dell'Historia della città, e regno di Napoli (1675) spiega che il rastrello (che in realtà è un lambello) stava ad indicare che gli Angioini erano un ramo cadetto dei Capetingi, dai quali ereditarono lo stemma con i gigli d'oro.
  2. ^ Legge sulla divisione ed amministrazione delle provincie del regno, in Bullettino delle leggi del Regno di Napoli. Anno 1806, seconda edizione, Napoli, Stamperia della Segreteria di Stato, 1813, pp. 269–280.
  3. ^ uniba.it, https://www.uniba.it/ricerca/centri-interuniversitari/criat/ricerche/ricerche-in-corso/atlante-storico/l2019atlante-corografico-storico-e-statistico-del-regno-delle-due-sicilie/l2019atlante-corografico-storico-e-statistico-del-regno-delle-due-sicilie-di-benedetto-marzolla. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  4. ^ gli abitanti del Regno nel 1832, su ilportaledelsud.org. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  5. ^ Legge, che determina i distretti del regno, in Bullettino delle leggi del Regno di Napoli. Anno 1806, seconda edizione, Napoli, Stamperia della Segreteria di Stato, 1813, p. 460.
  6. ^ Decreto per la nuova circoscrizione delle quattordici provincie del regno di Napoli, in Bullettino delle leggi del Regno di Napoli. Anno 1811. Da gennaio a tutto giugno, seconda edizione, Napoli, Stamperia della Segreteria di Stato, 1813, pp. 231, 232.
  7. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, XXII. §.1, §.6, in Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, corredata di un atlante, di mappe geografiche e topografiche, e di altre tavole illustrative, supplemento al volume XI, Firenze, All'insegna di Clio, 1845, pp. 230, 269–278.
  8. ^ Gabriello De Sanctis (a cura di), Elenco alfabetico delle province, distretti, circondari, comuni e villaggi del Regno delle Due Sicilie, con l'indicazione delle variazioni avvenute durante la stampa di esso elenco alfabetico fino a tutto Aprile 1854, Napoli, Stabilimento Topografico di Gaetano Nobile, 1854.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Distretti della Provincia di Basilicata (1816-1860) Stemma del Regno delle Due Sicilie

Potenza · Matera · Lagonegro · Melfi