Discussione:Urbanistica di Palermo

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Bisogna aggiungere qualcosina alla parte moderna e arrichirei la voce con qualche immagine storica (non so mappe topografiche o qualcosa di simile). Per la parte moderna per il momento non posso aggiungere niente perchè sono molto ma molto occupato. Ti posso fare sapere fra due settimane. Ni viriemu--Klone123 22:57, 2 set 2007 (CEST) ps: da aggiungere alcuni collegamenti e link. Tranquillo lo faccio io;-)[rispondi]

Si si lo so (l'ho finita di scrivere nel blocco note circa mezz'ora fa :P). Per le cartografie non so se ci sono problemi sui diritti d'autore o qualcosa di simile quindi per ora lascio stare. Ora aggiungo la bibliografia e per le altre modifiche se ne parlerà fra qualche giorno. ciè --Hszeee 23:14, 2 set 2007 (CEST)[rispondi]

Ottimo lavoro, ho categorizzato la voce, per la parte attuale la amplieremo insieme, servono poi molte immagini. Io volevo preparare la voce Sacco di Palermo che sarebbe pure interessante, appena posso reperisco un po di fonti e inserisco il collegamente sull'approfoidimento qui. PS ho appena creato la voce Metropolitana di Palermo --PacoSoares 23:30, 2 set 2007 (CEST)[rispondi]

Grazie :). Sai se si possono inserire delle antiche cartografie o qualche disegno? Magari del periodo punico o arabo dove la città era irriconoscibile. --Hszeee 00:37, 3 set 2007 (CEST)[rispondi]

putroppo non ti so consigliare bene sul copyright, bazzico da queste parti da poco--PacoSoares 13:44, 5 set 2007 (CEST)[rispondi]

La voce Sacco di Palermo l'ho appena creata. E' solo un abbozzo, quindi potete aggiungere liberamente tutti gli approfondimenti che volete (se poi riferite le fonti in discussione, ancora meglio!). Intanto la inserisco tra le voci correlate.sabbinirika --Klone123 18:36, 10 set 2007 (CEST)[rispondi]

Omissioni, falsità, scorrettezza e faziosità presenti nel testo relativo al PPECS di Palermo

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Il testo dell’articolo sull’Urbanistica di Palermo, riguardo alle vicende più recenti, liquida in modo sommario il lavoro sul Piano-Programma per il centro storico di Palermo, tra i cui autori furono due personaggi del calibro di Giancarlo De Carlo e Giuseppe Samonà. Non entra nel merito della qualità fortemente innovativa del loro approccio all’urbanistica e sorvola sulle ragioni che ne decretarono l’abbandono da parte della politica e della classe dirigente palermitana, perfettamente illustrate da Giancarlo De Carlo, con lo pseudonimo di Ismé Gimdalcha, nel libro “Il progetto Kalhesa”, Marsilio ed. Venezia 1995. Laddove poi il testo afferma che il PPCS di Cervellati, Benevolo, Insolera fu «inizialmente osteggiato da professionisti locali e dall'ambito universitario per logiche clientelari e perché la filosofia del Piano andava contro appalti già ottenuti dall'ITALTER, frutto spesso di speculazioni e logiche antiche fondate sulla ristrutturazione urbanistica con ampie modifiche degli allineamenti storici» sostanzialmente accomuna le ragioni della contrarietà (anzi "ostilità") dell'ambito universitario con quelle "clientelari" dell'ambito professionale, mosse da "speculazioni e logiche antiche". Questa affermazione è falsa e politicamente scorretta. La contrarietà (non l'"ostilità") degli studiosi della Facoltà di Architettura di Palermo, fu, ed è tuttora, di natura culturale e specificamente disciplinare, come facilmente si evince da fonti, documenti e articoli disponibili in letteratura scientifica, che l'estensore non conosce o trascura di considerare. Non si può fare storia in questo modo, perché - omettendo le fonti - si tramanda di fatto una "verità" politicamente allineata e orientata, ma di fatto falsa, scorretta e faziosa. Una fonte molto più attendibile e molto più autorevole di questa voce di Wikipedia, è il n. 625 della rivista Casabella, del settembre 1995, che riguarda sia il PRG di Palermo, firmato dal consulente Pierluigi Cervellati, come pure il PPECS, firmato da Cervellati, Benevolo, Insolera; in tale numero della rivista, a una intervista di Antonio Angelillo a Pierluigi Cervellati è affiancato un intervento di Pasquale Culotta, allora Preside della Facoltà di Architettura di Palermo. Cervellati esordisce accusando l’Università di averlo molto osteggiato sul PPE, senza però giungere ad addebitarle “logiche clientelari”, e rinnova le lamentele per le opposizioni ricevute da parte della Soprintendenza palermitana ai BBCC, e da parte dell’Ufficio del Genio Civile di Palermo. Culotta, nel suo pezzo dal titolo “La questione è il progetto”, articola una serie di obiezioni, di natura prettamente disciplinare e culturale, sia nei confronti delle impostazioni del PRG di Cervellati, sia riguardo al precedente PPECS, rilevando nell’uno gli stessi difetti di visione e gli stessi gravi limiti già presenti nell’altro. Se ne riporta un passo: «Il dato che emerge della pianificazione urbanistica comunale di Palermo, dal Piano particolareggiato del centro storico (Benevolo, Cervellati, Insolera) al Nuovo Piano Regolatore Generale (Cervellati) è la inconfessata sfiducia degli autori e del gruppo dirigente amministrativo e tecnico comunale nei confronti del progetto e in particolare del progetto architettonico. I due fondamentali strumenti urbanistici, da noi condivisi nelle linee generali, ci appaiono entrambi deboli ed elusivi riguardo alle soluzioni organizzative dello spazio reale. Lo abbiamo evidenziato a suo tempo nel Piano esecutivo del centro storico, tutto pensato e tutto gestito all’insegna del rilievo dell'esistente e della rappresentazione del passato: ora continuiamo ad evidenziarlo nel Piano regolatore generale, dove la rappresentazione grafica delle previsioni urbanistiche non dice quasi nulla sulle soluzioni, e si limita alla tradizionale campitura sulla destinazione d’uso e sulla tipologia degli interventi ammessi, nelle diverse aree delimitate dallo Zoning. I disegni di Piano delle aree più "delicate" debbono invece, a nostro avviso, convenientemente illustrare come si usa il suolo: ricoprendolo o lasciandolo libero da manufatti o da elementi vegetali; debbono chiarire i rapporti, le connessioni con l’esistente, le prospettive e relazioni spaziali e cioè debbono dire in che modo le soluzioni determinano gli “orientamenti del fare” e introducono la “nuova” cultura della città». L’articolo di Wikipedia non fa invece altro che riecheggiare, amplificandole, le lamentazioni politiche di Cervellati, fatte subito proprie dall’amministrazione committente e ribadite fin oggi allorché, a venticinque anni di distanza, agli stessi protagonisti di allora - tuttora al quinto mandato da Sindaco e Assessori - viene chiesto conto del fallimento totale, plateale, conclamato, del risanamento del centro storico di Palermo.