Discussione:Realdo

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Non posso confermare né smentire le affermazioni espresse in questa descrizione, anche se pur frequentando da decenni il luogo non ho mai sentito parlare di commercio di lana a Realdo e questa affermazione mi lascia perplesso. Cosa mi risulta invece falsa è l' affermazione secondo la quale Realdo sarebbe stato l' ultimo paese della Repubblica di Genova: Realdo non ha mai fatto parte della Repubblica di Genova, ma ha sempre fatto parte del regno Sabaudo, ed è rimasto nel comune di Briga Marittima, provincia di Cuneo, Piemonte, fino al 1948. Nel 1948 mentre il "capoluogo" diventava francese, Realdo è stato "accorpato" al comunque di Triora, provincia di Imperia, Liguria. La Repubblica di Genova aveva il suo principale "avamposto" a Triora, che è arrivata a contare, pare, 5000 abitanti, ma il confine tra il regno dei Savoia e la repubblica di Genova correva sul torrente che separa Verdeggia, che faceva effettivamente parte della repubblica di Genova, e Realdo, che è dall'altro lato. Del regno sabaudo mi risulta facesse parte perfino la frazione "Colombera", separata da poche decine di metri da Verdeggia, ma anche essa "al di qua" del torrente.

(fine post)

Chi scrive dicendo di non aver mai sentito parlare di commercio della lana a Realdo, non ne conosce né cultura né storia: non è quindi né oriundo realdese né brigasco. E quindi farebbe atto di umiltà ad informarsi, prima di stilare discussioni. Realdo NON è più piemontese dal 1947: nel 1948 era già ligure a tutti gli effetti, ed erano in corso liti e disagi provocati appunto da un confine "artificiale" imposto da ragioni di Stato su una comunità che per secoli è sempre stata legata da interessi economici e familiari orientati più verso il bacino della Roja ed il Piemonte che verso la Liguria. "Errare" di un anno non è distrazione scusabile quando ci si riferisce a situazioni ancora ben vive nella memoria e sulla pelle di testimoni, e che hanno causato sofferenza e problemi di poco (salvo gli eccessi là raggiunti) meno dolorosi rispetto a quanto sofferto dalle popolazioni sul confine friulano ... Quanto al prosieguo delle affermazioni esposte è notorio che a Briga ci fosse il ghetto con relativa presenza di Sinagoga; così come è noto che l'attività principale dei mercanti ebrei che battevano la valle Roja fosse proprio quella dell'intermediazione nel commercio della lana. E' "storia", sebbene mai scritta, che ci sia un vicolo in Realdo ricordato come "vicolo degli Ebrei"; ed è tradizione di buona memoria realdese, riconoscere in questo vicolo quella che era la casa in cui stagionalmente stazionavano i mercanti che provenivano da Briga, appunto, per acquistare i prodotti della principale attività economica realdese (pastorizia) e in primo luogo le lane. Ebrei. O, come supponeva un noto (e documentato) cultore di storia brigasca, scomparso da pochi anni, Valdesi. Comunque "altri", in termini di cultura e convinzioni "morali/religiose" rispetto alla comunità che si riconosceva nella tradizione brigasca. E quindi ricordati con l'appellativo del nucleo più numeroso di "diversi" (in termini di cultura e costumi) presente a quei tempi nei dominii della storica contea di Briga. Quanto alla sottolineatura circa l'appartenenza di Realdo alla Repubblica di Genova, invito l'estensore del precedente intervento a rileggersi la descrizione storica in prima pagina: da nessuna parte si afferma quanto lui si dilunga a voler "insegnare". Realdo era "confine" ma mai è appartenuto ai genovesi ... La Colombera fu posto di vigilanza sabaudo del confine, tracciato (e dibattuto per secoli) proprio lungo il torrente che la separa da Verdeggia; e probabile sede di distaccamenti di guardie verso la fine del '500 o nel '600. E' documentato invece che per tutto l'arco del 1700 buona parte dello stesso nucleo abitato e delle terre adiacenti fossero fondo di proprietà della famiglia del chirurgo Lanteri di Briga (padre del beato Pio Brunone Lanteri) e condotte in mezzadria.

(post in risposta al precedente)

Strade attorno a Realdo[modifica wikitesto]

Nel testo si descrivono le strade che portano da Realdo e da li partono. La descrizione e' corretta, le tempistiche delle costruzioni no. La strada che da Realdo porta alla bassa di Sanson e' stata costruita nel secondo dopoguerra. Considerando che la stessa provinciale che porta a Realdo ha raggiunto il paese verso la fine degli anni '60, ricordo personalmente i lavori di costruzione quando ero bambino, ed era gia' percorribile quando ho preso la patente di guida (1978) posso affermare che la strada Realdo-Colle Sanson e' stata tracciata negli anni '70, e poi asfaltata in parte negli anni seguenti. Allo stesso periodo, anno piu' anno meno, risale la bretella che da Triora sale verso il passo della Guardia fino a congiungersi alla vecchia strada militare. Al periodo tra le due guerre, e forse da qui il refuso, risale invece la strada che dal passo di Langan sale fin sotto le fortificazioni di Cima Grai (ora rifugio Cai) e da li passa nei pressi di Cima Marta, alla bassa di Sanson, Collardente e da li si biforca in un ramo che va al del Garezzo e uno in direzione Passo del Tanarello, colle di Tenda.

Riguardo al posto di frontiera tra il regno di Savoia e il ducato di Genova, mio padre sosteneva che fosse in localia' Colombera, pero' mio padre era del 1918 e non puo' averlo visto "di persona". Riportava un passaparola durato un secolo abbondante e di questa affermazione non sono certo

Saluti Luciano Lanteri (Lucio)