Discussione:Non vivere bonum est, sed bene vivere

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Riporto in discussione la versione dell'articolo precedente al mio intervento.

Non vivere bonum est, sed bene vivere
"non è bene il vivere, ma il vivere bene".
Platone in questa massima si concentra sul senso della vita, non afferma che la vita in se sia male, ha bisogno di una affermazione neutra all'inizio per poter sottolineare che é importante che sia positiva, che dia frutti, che si raggiungano obiettivi ed equilibri.
Un concetto complesso, una frase con molti risvolti e chiavi di lettura.
Un concetto che ha un suo opposto e un non raggiungimento in questi versi del Petrarca dal Canzoniere ne Vergine bella, che di sol vestita:
Da poi ch'i' nacqui in su la riva d'Arno,
cercando or questa, ora quell'altra parte,
non è stata mia vita altro che affanno.

Ho modificato l'articolo in quanto la frase non è di Platone, ma di Seneca e l'accostamento a Petrarca, almeno nell'accezione senecana della frase, mi pare fuorviante. - Alec 01:09, Ago 6, 2005 (CEST)

Il tema della morte[modifica wikitesto]

Mi pare che la descrizione del concetto che ha Seneca della morte invece che in questa pagina starebbe meglio sulla pagina in cui si tratti della filosofia di Seneca, lasciando qui solo un breve accenno. MM 01:21, Ago 6, 2005 (CEST)

Sono d'accordo se intendi una disamina completa sul concetto della morte in Seneca. Qui ho solo inserito il contesto in cui la frase è inserita: senza alcuna ricerca ho unicamente citato ciò che il filosofo dice in questa lettera (peraltro nella sola prima parte...). Che ne pensi? altrimenti, confesso che non saprei cosa scrivere... :) Ciao! - Alec 01:31, Ago 6, 2005 (CEST)
Io avrei abbreviato come segue: (MM 10:12, Ago 6, 2005 (CEST))

La frase latina non vivere est bonum, sed bene vivere (lett. il bene non consiste nel vivere, ma nel vivere bene) deriva da un passo delle Lettere a Lucilio di Seneca (ep. 70, 4).

Il contesto della frase riguarda il tema della morte, che secondo il filosofo è da considerare una necessità ineluttabile, da accettare con animo sereno. Di conseguenza, per il saggio, non è importante vivere a lungo, ma vivere bene: nel momento in cui raggiunga la consapevolezza di non potere più essere sereno e di non potere più opporsi alle sventure e ai capricci della sorte, dovrebbe anzi mettere fine egli stesso alla sua vita.


Ma per me va benissimissimo, MM! Modifichi tu? (così resta il tuo nome cronologia... vale qualcosa? :D ). Ciao! - Alec 12:07, Ago 6, 2005 (CEST)