Discussione:Garessio

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Persone legate a Garessio[modifica wikitesto]

  • Beato Guglielmo di Fenoglio, (Garessio 1065 - Garessio ca. 1120), laico alla Certosa di Casotto, autore del «miracolo della mula» (raffigurato nella Certosa di Pavia).
  • Andrea Canova, missionario dell'Ordine dei frati minori cappuccini, vicario apostolico di Sofia e Filippopoli e dal 1846 vescovo titolare di Troia.
  • Ines Ospiri, nata nella frazione Trappa nel 1890 (n. 191 del registro delle nascite di quell'anno), morta a Diano Marina nel 1974, seconda moglie e compagna di una vita del famoso comico «Grock», ovvero Charle Adrien Wittach (da visitare la sua Villa con parco oggi Museo ad Oneglia).
  • Casimiro Marro, autore a proprie spese a fine 1800 di un dettagliato Manuale per l'emigrazione nel Sudamerica (specie Argentina, Uruguay e Brasile), di alcune guide illustrate su Garessio e sull'Alta Val Tanaro (bellezze paesaggistiche per il turismo, commercio di vario tipo, presenza e sfruttamento di cave di pietra e di marmo).
  • Gian Maria Fasiani (Garessio 1887 - Ginevra 1956), grande chirurgo e ricercatore di vari aspetti patologici fra cui la gangrena gassosa, introdusse poi in Europa e in Italia dall'America dello statunitense H.W. Cushing la moderna neurochirurgia dopo esserne stato il fautore insieme con lo svedese H. A. Olovecrona. A lui è dedicata la locale scuola media.
  • Egidio Fazio, (Garessio 1872 - Garessio 1967), avvocato liberale collaboratore di Giovanni Giolitti, eletto nel 1921 deputato nella lista giolittiana, nel 1922 votò a favore del primo governo Mussolini e poi anche per la legge-truffa elettorale del ministro Acerbo, rieletto deputato nel 1924, dopo il delitto Matteotti, passò decisamente all'opposizione e dopo le leggi eccezionali fasciste del 1926, si appartò dalla vita politica. Alla caduta di Mussolini il governo Badoglio lo nominò Commissario prefettizio della Provincia. Entrato nella resistenza come fiduciario del Pli nel Cln regionale piemontese, partecipò alla guerra di liberazione e fu anche arrestato dai fascisti. Nel 1945 fu nominato Presidente della Provincia e nel 1946 fu designato alla Consulta nazionale. Nel 1948 fu eletto al primo senato.
  • Cornelio Fazio, (Garessio 1910 - Roma 1997), importante neurologo, direttore della Clinica delle malattie nervose al San Martino di Genova e poi docente alla cattedra di Neurologia dell'università di Roma, collaboratore del premio Nobel Rita Levi Montalcini.
  • Renzo Amedeo (Garessio 1924 - Torino 2013), docente e poi preside di scuola media, esponente della democrazia cristiana, presidente del locale Consorzio di bonifica montana, consigliere provinciale dal 1956 al 1960 e più volte sindaco della Città, fu storico attento alla realtà garessina con ricerche in archivi anche vaticani e altrettanto del periodo resistenziale da lui direttamente vissuto in età giovanile nelle formazioni Autonome della zona. Ha pubblicato libri su Garessio, le sue tradizioni, le sue chiese, sul «Libro della catena» contenente gli ordinati medioevali e sui manifesti di età napoleonica e ha contribuito al recupero e al riordino dell'Archivio storico del Comune. Gli è stato dedicato in municipio il «salone degli affreschi», molti dei quali da lui fatti recuperare in chiese e cappelle garessine.
  • Vanni Penone, (Mondovì 1944), fratello maggiore di Giuseppe, docente di Liceo Artistico, scultore in legno, argilla, marmo e pietra che non si è allontanato dall'originaria adesione al figurativo (sua una significativa fontana, intitolata «Genesi», in cima a piazza Marconi vicino al ponte ottocentesco in mattoni sul Tanaro che resistette, pur sbreccato, alla furia del fiume nell'alluvione del novembre 1994).
  • Arrigo Gallizio, (Garessio 1946), anche lui noto designer, attivo alla Bertone, modellista esperto in prototipi di auto in 3D e consulente per l'Istituto Europeo di Design di Torino, dal 2007 presidente della «Società Guide Courmayeur», ha anche progettato e realizzato un bivacco elitrasportabile, una barella in tre pezzi e ultraleggera, donata alle Guide e al Soccorso alpino valdostano e lavorato sulla riconversione del Rifugio Monzino in centro di formazione per l'alpinismo.
  • Luigi M. Bianchi (Garessio, 1937), il cui padre fu il primo direttore dello Stabilimento dell'acqua minerale San Bernardo, fisico teorico è cresciuto a Torino e ha lasciato l'Italia quando già insegnava alla locale università (prima a Roma, Bari e Genova). I lunghi anni passati poi alle Università di Chicago, SUNY Buffalo e, infine, York di Toronto gli han fatto «correre il rischio di perdere la lingua italiana». Così, con un impegno decennale, ha messo insieme e compilato nel 1994 «The List of Italian Words» che comprende circa 240 mila voci della lingua italiana (da a a zzz), un suo personale dizionariocon 245 mila voci (non lemmi perché Bianchi mette anche le declinazioni dei nomi - gatto, gatta, gatti, gatte - e la coniugazione dei verbi). Suo fratello Ruggero M., mancato a gennaio, è stato studioso delle avanguardie teatrali e docente universitario a Magistero e poi a Lettere a Torino.
  • Fulvio Basteris (Garessio 1946), ordinario di lettere classiche per trent'anni nei licei, filologo e linguista, giornalista, collaboratore e direttore di numerose testate cartacee e televisive settimanali, mensili e quotidiane (attualmente dirige Il Giornale del Piemonte, da Pare in Fieul degli Alpini, Il Micologo e altre testate minori), è autore e coautore di una ventina di libri di storia e di cronaca locale oltre che di eno-gastronomia, sovente dedicati al paese natale: ad esempio Il Mortorio di Garessio (del 1988, sulla sacra rappresentazione pasquale del 1751), Un saluto da Garessio (del 1993, sulla cartoline viaggiate di inizio 1900), La ferrovia Ceva-Garessio-Ormea (1993) - portata a casa nel 1878 dal deputato garessino-bagnaschese Giuseppe Basteris, che fu poi presidente di Corte d'appello a Torino -, Sacre rappresentazioni pasquali cuneesi (del 2004) che ricomprende il Mortorio, Tananà, Bededè, Piricicì (del 2012) sugli oltre 800 soprannomi garessini.

Sposto qui la lunga lista di persone da verificare e valutare per un eventuale reinserimento, perchè prive di voce a sé stante e fonte verificabile che attesti l'effettivo legame con la località e la rilevanza enciclopedica del soggetto. Le biografie vanno nelle voci dedicate, come da Wikipedia:Modello di voce/Comuni italiani#Persone legate a Nome_Comune.--Ceppicone 19:23, 27 ago 2015 (CEST)[rispondi]

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