Discussione:Feletto

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Piemonte
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Informazioni storiche[modifica wikitesto]

Secondo il Bertolotti il nome di Feletto deriverebbe dal latino Flere (piangere) a causa delle piene dell'Orco che provocarono moltissimi danni o per le violenze dei feudatari che fecero soffrire la popolazione. Il Casalis ritiene che potrebbe derivare da Filices e Filictum, ossia luogo pieno di felci. Feletto, e le altre tre terre: Montanaro, Lombardore e San Benigno, dipendevano dall' Abbazia di Fruttuaria sia in campo civile: il Comune, che in campo religioso: la Parrocchia. Vi appartennero per circa 7 secoli, fino alla sua estinzione. Feletto è raggiungibile da Torino percorrendo la SS. 460 di Ceresole. Nel basso Medioevo pare certo che esistessero due centri abitati. Il primo, più antico, in basso rispetto alla ripa; distinto dalla successiva villanova, posizionata a Nord dell'attuale piazza Martiri Felettesi e perimetrata dalle odierne vie S. Giuseppe ed Antonio Giordano. Questi due centri godevano di punti di riferimento spirituali distinti. Le periodiche rovinose piene dell' Orco hanno cancellato ogno traccia del primitivo insediamento. Il nucleo antico apparteneva alla Chiesa di S. Pietro con un proprio prevosto, mentre il secondo alla Cura di S. Maria con un suo curato. Intorno al 1630, per evitare il contagio della peste di manzoniana memoria, sappiamo che si entrava nel borgo dai 4 punti cardinali: - a Est dalla Porta di Ripa collocata tra le ultime due case dell'odierna via Chiala lasciando fuori la primitiva Chiesa del Carmine. Attraverso questa porta si comunicava coi paesi oltre l'Orco, Bosconero e Torino; - a Sud la Porta di via Levata, dove oggi si intersecano le vie Micheletto, Bretto e teol. Falletti portava verso la campagna a mezzogiorno ed un braccio di questa strada andava ad unirsi con quella di Ripa; gli altri due ingressi non avevano porte: - a Nord la strada di S.Pietro tendeva a Rivarolo mantenendosi nel terrazzato sufficientemente distante dalla scarpata del torrente Orco; - a Ovest la strada del Vallino

Ulteriori informazioni potranno essere reperite nel libro "Anno Domini Millesimo Septingentesimo quinquagesimo" stampato nell' anno 2000 in occasione del 250° della Consacrazione della Chiesa Parrocchiale di Feletto.

Ulteriori informazioni e immagini le potrai trovare su: http://digilander.libero.it/gi46bo/

Ulteriori informazioni su Feletto[modifica wikitesto]

Informazioni ulteriori si possono trovare sul Canavesano dell'1988 anche se sarà difficile trovarne uno da consultare, oppure su alcuni bollettini parrocchiali, in cui Pietro Bertodatto scrisse bellissimi articoli su Feletto e sui personaggi illustri di questo paese. Uno tra gli articoli più belli, dei quali sarebbe molto interessante approfondire l'argomento, è quello su una personalità molto famosa nel Canavese nella prima metà dell'800, don G.Domenico Franzino. Altre notiziole interessanti si posson trovare qua e là in qulche libro che parla di Fruttuaria e la sua storia.

Un ulteriore libro dove approfondire la storia di Feletto e i rapporti tra la sua comunità e l'abbazia di Fruttuaria tra i secoli XIV e XVI è "Feletto Terra di Fruttuaria" scritto da poco da Manuela Muzzolini. Anche se di difficile consultazione perchè è più di due terzi scritto in latino senza traduzione, riporta informazioni utili su come si amministrava il paese nel Basso medioevo e porta alla luce documenti scoperti una decina di anni fa sulla torre campanaria.

Informazioni su Feletto e Giovanni Battista Bassi[modifica wikitesto]

Per saperne di più sulla vita e sulle opere di questo felettese divenuto vescovo di Anagni consiglio la lettura di 2 libri:

* "I nostri vescovi" scritto nel 2006 a cura di Don Claudio Pietrobono;
* "Il seminario diocesano di Anagni" di mons. Filippo Caraffa.

Le mie informazioni su questo grande felettese però rimangono alla sua vita nella città ciociara, mancano notizie certe dei periodi che passò in canavese, dei quali rimangono solo dei racconti e una probabile proprietà che poteva localizzarsi dove sorge la cappella della famiglia Avenati Bassi. L'unica iscrizione certa nei dati in mio possesso è la presenza di una lapide nella tomba di famiglia Avenati Bassi, nel cimitero di Feletto, che lo ricorda.

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