Discussione:Crociata hussita

Si può parlare di "Cattolici" nel 1430? --Cloj 12:31, 23 dic 2006 (CET)

Martin Huska e Adamiti

Affermare che Martin Huska fosse il capo dei cosiddetti "Adamiti" (noti all'epoca anche come "Nicolaiti" dal nome, pare, di un contadino che per qualche tempo li avrebbe guidati) non è corretto, come ben spiega Frederick G. Heymann, autore di uno degli studi capitali sulla Rivoluzione hussita (Jan Zizka and the Hussite Revolution, Princeton 1955). Martin Huska (detto Loquis per la sua abilità oratoria) era infatti legato al movimento dei Piccardi, ma non aveva nulla a che vedere con gli Adamiti (l'unico tratto comune tra i due gruppi era la probabile comune discendenza dai Fratelli del Libero Spirito). In realtà gli Adamiti, che ammontavano a poche centinaia di persone e che pare si macchiassero davvero dei crimini che venivano loro attribuiti, erano guidati inizialmente da un certo Petr Kániš, in origine amico di Huska. L'identificazione di Huska come capo degli Adamiti (e dei Piccardi con questi ultimi), data per scontata e ripetuta dalle cronache e dalla storiografia sulla Rivoluzione hussita dal XV in poi, ha origine dalle polemiche e dalle accuse mosse contro lo stesso Huska da parte di numerosi esponenti del movimento hussita (sia utraquisti che orebiti che taboriti) che non potevano accettare le sue idee sulla transustanziazione (l'effettività della quale egli negava). Insomma, dipingere Huska (razionalista e mistico, come lo definisce Heymann) come il capobanda degli Adamiti non sarebbe altro che riprodurre le accuse infamanti, e infondate, rivoltegli dai suoi nemici; pertanto io correggerei il brano in questione, sperando che ciò possa dare un minimo contributo alla "riabilitazione", diciamo così, di un personaggio che, a giudicare dalle sue idee e dalle sue azioni (riportate alla luce grazie ad Heymann), non meritava e non merita affatto il trattamento ricevuto (né in vita, né post-mortem). --Jan Ziska (msg) 12:55, 10 set 2010 (CEST)