Discussione:Calimera

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Ho tentato di "wikificare" l'articolo, ma essendo un utente ancora alle prime armi, non so se il mio lavoro va nella giusta direzione. Vi prego di lasciare un feedback. --Montinar 03:34, 28 gen 2006 (CET)[rispondi]

Aiuto:Wikificare e Aiuto:Manuale di stile ti possono essere utili. Sicuramente hai usato troppo grassetto. Critiche costruttive, eh, non ti scoraggiare. Ai primi tentativi abbiamo sbagliato tutti. Saluti --Kal-Elqui post! 03:52, 28 gen 2006 (CET)[rispondi]
Molto meglio. Bravo --Kal-Elqui post! 04:08, 28 gen 2006 (CET)[rispondi]

Grazie! Buonanotte.--Montinar 04:09, 28 gen 2006 (CET)[rispondi]

Citazione fuori standard nell'incipit[modifica wikitesto]

Sposto qui la seguente citazione iniziale, fuori standard per l'incipit (WP:CITIN), affinché, nel caso sia ritenuta utile, possa essere reinserita nella voce non nell'incipit e adeguatamente contestualizzata.

«Tutto è vita, tutto è moto
splende il sol di primavera,
sei gentile sei pur bello
o bilingue paesello,
hai d'ingegni eletta schiera
Calimera, Calimera!»

--Lupiae (msg) 16:28, 16 feb 2011 (CET)[rispondi]

Rito bizantino[modifica wikitesto]

Gli italo-greci han sempre seguito il rito bizantino, ma, salvo rinvenimento di fonte autorevole in senso contrario, non possono essere definiti ortodossi. vedi Chiesa cattolica italo-greca--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 17:48, 14 nov 2012 (CET)[rispondi]

Le terre del Suditalia e della Sicilia appartenenti all'Impero romano d'oriente furono passate dalla giurisdizione del Papa a quella del Patriarca di Costantinopoli durante il governo dell'Imperatore Leone III Isaurico ([Leone III], e ci rimasero al massimo fino all'avvento dei Normanni. Il conflitto fra cattolicesimo e ortodossia comunque era e rimane più di natura politica che religiosa. --KoriAna 1 (msg) 21:26, 7 nov 2015 (CET)[rispondi]

Personalità[modifica wikitesto]

Sposto dalla voce le seguenti personalità, per le quali l'assenza di una fonte esterna autorevole o di una voce propria non consente la valutazione della effettiva rilevanza enciclopedica, oppure il legame con il Comune di Calimera non rientra nella casistica enumerata dalle linee-guida specifiche:

  • Pasquale Tommasi (1712 - 1787), medico e letterato, nel 1746 curò la ristampa napoletana della quarta edizione, (già uscita in 6 volumi negli anni 1729 - 1738) del Vocabolario dell'Accademia della Crusca. Il Tommasi caratterizzò l'impresa, oltre che per le sue correzioni, soprattutto per l'arricchimento lessicale che apportò al Vocabolario, sempre in conformità ai canoni dell'Accademia, ma con aperture più coraggiose verso l'accoglienza del linguaggio tecnico-scientifico. Ognuno dei sei volumi infatti presenta alla fine sotto il titolo di Giunte di vocaboli raccolti dalle opere degli autori approvati dall'Accademia della Crusca gli incrementi del Tommasi, che nel 1751 saranno ristampati in un unico volume, e che per la loro accuratezza otterranno il riconoscimento dell'Accademia stessa, che anche se generalmente non vedeva con favore operazioni non ufficiali sul Vocabolario, non poteva non considerare, anche per i futuri lavori di revisione, l'opera del Tommasi.
  • Vito Domenico Palumbo (1854 - 1918), celebre umanista, linguista e poeta, fu uno dei massimi studiosi della lingua greca salentina. Raccolse un ricchissimo repertorio di materiale nei suoi "quaderni", fra cui decine e decine di fiabe e centinaia di poesie e canti da tutta la Grecìa Salentina. Compose anche molte liriche, fra cui la famosa "Matinata" (Serenata). La sua biblioteca e manoscritti (frutto di una ricerca sul campo condotta per quaranta anni) sono stati donati dagli eredi al Circolo Culturale Ghetonìa, che ha provveduto alla pubblicazione, in italiano e in griko, delle raccolte di fiabe (Io' mia forà, a cura di Salvatore Tommasi) e di canti popolari (Itela na su po' , a cura di Salvatore Sicuro).
  • Brizio De Sanctis (1863 - ?), filosofo e letterato
  • Francesco Gabrieli (Roma, 1904 - 1996), figlio di Giuseppe Gabrieli e studioso anch'egli della cultura arabo-islamica classica. È annoverato tra i più insigni arabisti italiani, docente presso l'Università degli studi di Roma - La Sapienza. Fu membro autorevole e poi Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei.
  • Rocco Aprile (1929), storico. Figura essenziale del movimento di riscoperta delle tradizioni greco-salentine e di salvaguardia della lingua grika, è tra i fondatori del Circolo Culturale Ghetonìa. Ha pubblicato la Storia della Grecia Moderna, diretto la collana Grecìa salentina: problemi e documenti. Con Ghetonìa ha pubblicato "Il Rito e la Festa", "Il sole e il sale", "Grecìa Salentina, origini e storia", "Il Salento, dai Messapi all'Unità d'Italia". Con Icaro ha pubblicato il romanzo "Il funerale e i fiori di campo" e con Argo "La storia di Cipro"

Frutto dell'impegno e della sinergia tra istituzioni culturali e amministrazione pubblica, merita di essere segnalata una vasta produzione letteraria e una ricca produzione musicale che riesce a mantenere vivo un patrimonio collettivo di canti religiosi, di lavoro e di lutto. Tra gli scrittori e poeti popolari in lingua grika più famosi, citiamo:

  • Giuseppe Aprile (1864 - ?), compose alcune poesie in griko, fra le quali spicca Aremu rindineddha (Chissà o Rondinella), musicata da un tal "maestro Costanzo", che raggiunse presto una notevole popolarità. Tuttora è probabilmente la canzone in griko più famosa e conosciuta.
  • Giovanni Gualberto (Giannino) Aprile (1918 - 1968), avvocato, sindaco di Calimera dal 1956. Si dedicò attivamente all'apertura di relazioni culturali con la Grecia, iniziativa che culminò con la donazione da parte della città di Atene a Calimera della Stele del IV secolo a.C. custodita nei giardini pubblici del paese. La sua opera più famosa è la grande raccolta di canti popolari e d'autore in griko "Calimera e i suoi traùdia".
  • Antonio Lefons
  • Giuseppe Lefons
  • Pasquale Lefons
  • Angela Campi Colella
  • Cesare Campanelli
  • Ernesto Aprile (5 gennaio 1924 - 29 gennaio 2007)
  • Franco Corlianò Artista versato su diverse materie: la pittura (con lo pseudonimo di Mughì) la letteratura poetica, tra cui si ricorda il componimento della celebre canzone "Klama" divenuta un classico della musica grika, e la ricerca con la pubblicazione di raccolte di filastrocche, racconti e un completo vocabolario griko-italiano utilissimo per chi vuol conoscere l'antico idioma locale.
  • Salvatore Tommasi
  • Luigi (Cici) Càfaro contadino autodidatta, poliedrico poeta popolare, dotato di arguzia e sottile ironia, si diletta nella composizione di strofe in rima in dialetto griko. Antico suonatore di tarantate, conserva la memoria storica del periodo e la trasmette nei versi prodotti.

--Nicolabel 00:22, 11 mar 2013 (CET)[rispondi]

Iscrizione Stele Attica (Giardini pubblici)[modifica wikitesto]

Ho aggiunto due lettere alla traslitterazione in caratteri greci della frase greca otrantina Zeni sù en ise ettù ‘sti Kalimera, scrivendo Ξένη 'σού 'εν είσαι εττού στη Καλημέρα. Seguendo l'etimologia della parola, in Zένη ho cambiato ξ per ζ, e secondo la pronuncia effettiva, ho raddoppiato la τ nella parola εττού. Anche se nel grico di Calimera Ξένη (o Zeni) si pronuncia Tséni, e non Xeni. La ζ nella traslitterazione Zένη comunque non c'entrava niente. Non corrisponde né alla pronucia attuale del grico di Calimera, e tantomeno all'etimologia greca della stessa parola "straniera (ξένη)".--KoriAna 1 (msg) 15:59, 14 nov 2015 (CET)[rispondi]

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