Dioon merolae

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Dioon merolae
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneCycadophyta
ClasseCycadopsida
OrdineCycadales
FamigliaZamiaceae
GenereDioon
SpecieD. merolae
Nomenclatura binomiale
Dioon merolae
De Luca, Sabato & Vázq.Torres, 1981
Sinonimi

Dioon dohenyi

Dioon merolae De Luca, Sabato & Vázq.Torres, 1981 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, endemica del Messico.[2]

L'epiteto specifico è un omaggio al botanico napoletano Aldo Merola (1924-1980).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie con portamento arborescente, con fusti alti sino a 3 m, eretti o reclinanti.
Le foglie sono lunghe 80–100 cm e sono composte da 200-240 foglioline lineari-lanceolate, con margine dentato, di consistenza coriacea, di colore verde brillante, lunghe 7–9 cm, inserite sul rachide con un angolo di circa 50°. Le foglioline basali si riducono a spine.
È una specie dioica, con coni maschili fusiformi, di colore grigio-bruno, lunghi 30–40 cm e con diametro di 8–10 cm, e coni femminili ovoidali, lunghi 40–45 cm, con diametro di 20–25 cm.
I semi sono ovoidali, lunghi 30–40 mm, rivestiti di un tegumento di colore bianco-crema.[2][3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale di questa specie è ristretto agli stati del Chiapas e Oaxaca, nel Messico meridionale.[1]
L'habitat tipico è rappresentato da foreste tropicali a prevalenza di Pinus e Quercus, su rocce sedimentarie calcaree e carsiche, lungo i corsi d'acqua.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica D. merolae come specie vulnerabile[1].
La specie è inserita nella Appendice II della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES).[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Chemnick, J. & Gregory, T. 2010, Dioon merolae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b De Luca P., Sabato S., Torres M, Dioon merolae (Zamiaceae), a new species from Mexico, in Brittonia 1981; 33(2): 179-185.
  3. ^ Whitelock 2002, p.167.
  4. ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Dioon merolae, su The Cycad Pages. URL consultato il 7 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2006).
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