Diocesi di Zamość-Lubaczów

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Diocesi di Zamość-Lubaczów
Dioecesis Zamosciensis-Lubaczoviensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Przemyśl
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoMarian Rojek
AusiliariMariusz Leszczyński[1]
Vescovi emeritiJan Śrutwa
Presbiteri459, di cui 434 secolari e 25 regolari
995 battezzati per presbitero
Religiosi25 uomini, 131 donne
 
Abitanti471.000
Battezzati457.000 (97,0% del totale)
StatoPolonia
Superficie8.144 km²
Parrocchie187
 
Erezione25 marzo 1992
Ritoromano
Indirizzoul. Hetmana Jana Zamoyskiego 1, 22-400 Zamość, Polska
Sito webdiecezja.zamojskolubaczowska.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia
La concattedrale di Lubaczów.

La diocesi di Zamość-Lubaczów (in latino: Dioecesis Zamosciensis-Lubaczoviensis) è una sede della Chiesa cattolica in Polonia suffraganea dell'arcidiocesi di Przemyśl. Nel 2020 contava 457.000 battezzati su 471.000 abitanti. È retta dal vescovo Marian Rojek.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende i distretti di Zamość, di Biłgoraj (in parte), di Hrubieszów e di Tomaszów Lubelski nella parte meridionale del voivodato di Lublino e il distretto di Lubaczów nella parte nord-orientale del Voivodato della Precarpazia.

Sede vescovile è la città di Zamość, dove si trova la cattedrale dedicata alla Resurrezione del Signore e a San Tommaso apostolo. A Lubaczów sorge la concattedrale del Beato Giacomo Strzemię. A Radecznica si trova la basilica minore di Sant'Antonio da Padova.

Il territorio è suddiviso in 19 decanati e in 187 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'amministrazione apostolica di Lubaczów fu eretta nel 1991 su quella parte del territorio dell'arcidiocesi di Leopoli che, dopo la seconda guerra mondiale, era rimasta nei confini della Polonia. Lubaczów era stata sede degli amministratori apostolici di Leopoli durante il periodo sovietico.

La diocesi di Zamość-Lubaczów è stata eretta il 25 marzo 1992, nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus. Il territorio è stato ricavato dall'amministrazione apostolica di Lubaczów e dalla diocesi di Lublino (contestualmente elevata ad arcidiocesi).[2]

Il 7 ottobre 1993, con la lettera apostolica Christifideles dioecesis, lo stesso papa Giovanni Paolo II ha confermato la Beata Maria Vergine, venerata con il titolo di «Madre del Redentore» (Redemptoris Mater), patrona principale della diocesi.[3]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 471.000 persone contava 457.000 battezzati, corrispondenti al 97,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1999 490.000 492.000 99,6 365 349 16 1.342 17 162 173
2000 490.000 492.000 99,6 368 353 15 1.331 16 161 174
2001 487.000 489.900 99,4 364 349 15 1.337 15 163 176
2002 483.000 485.000 99,6 373 355 18 1.294 19 163 178
2003 473.084 487.402 97,1 392 364 28 1.206 29 163 178
2004 484.585 486.909 99,5 387 359 28 1.252 29 159 178
2010 473.946 487.881 97,1 455 431 24 1.041 25 143 182
2014 462.586 487.500 94,9 478 451 27 967 27 146 185
2017 461.800 481.000 96,0 458 431 27 1.008 27 144 187
2020 457.000 471.000 97,0 459 434 25 995 25 131 187

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Bassiana.
  2. ^ Originariamente la diocesi comprendeva i decanati di Biłgoraj, Cieszanów, Hrubieszów, Józefów, Lubaczów, Narol, Szczebrzeszyn, Tarnogród, Tarnoszyn, Tomaszów Lubelski, Tyszowice, Uchanie, Zamość-Collegiata, Zamość-Nowe Miasto. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 148
  3. ^ (LA) Lettera apostolica Christifideles dioecesis, AAS 86 (1994), p. 127.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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