Crataerina pallida

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Crataerina pallida
Crataerina pallida
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineDiptera
SottordineBrachycera
CoorteCyclorrhapha
SezioneSchizophora
SottosezioneCalyptratae
SuperfamigliaHippoboscoidea
FamigliaHippoboscidae
SottofamigliaOrnithomyinae
GenereCrataerina
SpecieC. pallida
Nomenclatura binomiale
Crataerina pallida
(Olivier in Latreille, 1812)

Crataerina pallida (Olivier in Latreille, 1812) è un insetto appartenente alla famiglia Hippoboscidae[1].

La craterina pallida lo si può trovare nei nidi di rondone, soprattutto sulla schiena dei nidiacei. Si tratta di un dittero ippoboscide che si nutre di sangue. Il ciclo di schiusa delle uova della crataerina è sincronizzato con la nascita e la crescita dei nidiacei di rondone nella primavera inoltrata e a inizio estate. L’infestazione cambia molto da colonia a colonia (fino a 31 mosche su un rondone di una colonia inglese) ed è verosimile che nei nidi attaccati dall’ectoparassita, se i nidiacei sono già indeboliti, la crescita sia rallentata e la mortalità al nido aumenti considerevolmente[2].

Il geco comune (Tarentola mauretanica) e il geco verrucoso (Hemidactylus turcicus) frequentano le cavità di nidificazione dei rondoni per nutrirsi della craterina pallida fungendo da regolatori del parassita[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Crataerina pallida, su GBIF - Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  2. ^ Boano e Malacarne (1999).
  3. ^ (FR) Gérard Gory, Commensalism between two gecko species [Hemidactylus tvrcinus and Tarentola mauretanica) and the Common Swift Apus apus, su Research Gate. URL consultato il 23 ottobre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Boano e Giorgio Malacarne, I rondoni instancabili volatori, collana Tutta la terra abitata, Matera, Altrimedia, 1999, ISBN 8886820070.

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