Concerto brandeburghese n. 5

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Voce principale: Concerti brandeburghesi.
Concerto brandeburghese n. 5
CompositoreJohann Sebastian Bach
Tonalitàre maggiore
Tipo di composizioneconcerto
Numero d'operaBWV 1050
Epoca di composizione1720 - 1721
PubblicazioneLipsia nel 1852
DedicaCristiano Ludovico di Brandeburgo-Schwedt
Durata media21 min
Organicosolisti: flauto, violino, clavicembalo - orchestra: violino, viola, violone
Movimenti
Concerto brandeburghese N. 5 tempo 3° (Re maggiore)

Il quinto concerto brandeburghese (BWV 1050) di Johann Sebastian Bach è forse storicamente il più famoso della raccolta. Anche per questa composizione, Bach adotta la struttura concertante del gruppo di strumenti solisti opposto all'orchestra. Fra i primi, risulta determinante il clavicembalo, a cui nel primo movimento è affidata una lunghissima cadenza virtuosistica, di forma tale da trasformare il clavicembalo in un vero e proprio strumento solista. È questa la sola cadenza vera e di grande rilevanza presente in tutta la produzione concertistica della prima metà del Settecento.

Su questo famoso intermezzo il musicologo Alberto Basso ha scritto:

«Il concetto di cadenza, in quanto brano virtuosistico inserito nell'episodio conclusivo d'un tempo di concerto (normalmente il primo) ha acquistato nel corso del tempo un significato e una veste stilistica che in Bach sicuramente non aveva: nel quinto brandeburghese la cadenza è un evento musicale che scaturisce a proseguimento del discorso, è essa stessa sviluppo d'una idea, d'un principio tematico precedentemente esposto, non un'improvvisazione, una parafrasi del tema base, una divagazione accidentale determinata dalla sola intenzione di far brillare le doti di un virtuoso. In un certo senso, la cadenza bachiana - che nella partitura originale è indicata in italiano con l'espressione solo senza stromenti - gode del privilegio di essere l'unica in tutta la storia del genere del concerto che palesi uno "stato di necessità". Non si tratta, dunque, d'una forma aggiuntiva più o meno gratuita, d'una tautologica e pleonastica appendice lasciata alla discrezione del solista, ma di un organismo musicale al cui apporto non si può rinunciare e che rappresenta l'essenziale coronamento del processo musicale.»

La struttura del primo movimento è dunque fortemente segnata dall'intermezzo clavicembalistico, alternato al gioco dialettico di flauto traverso e violino. Il secondo movimento porta l'indicazione di Affettuoso, cosa assai rara in quell'epoca, ed appena inaugurata da Telemann nell'ottica di quel nuovo stile "galante" che si sarebbe poi diffuso negli anni '70. La pagina è caratterizzata da un fitto dialogo tra flauto e violino, accompagnati dal clavicembalo, nel silenzio dell'orchestra. Il finale, Allegro, presenta uno stile ad imitazione, all'interno del quale il clavicembalo continua il suo gioco di strumento concertante.

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